martedì 9 novembre 2010

dario.petrolati's blog


Prolungandosi le difficoltà tecniche di collegamento ad internet, Dario mi ha chiesto di inserire questi suoi nuovi lavori, sul mio blog, in attesa di tale ripristino.
Richiesta che accolgo con orgoglio e piacevolmente ripropongo ai suoi lettori, segnalandola anche sulla sua pagina in F.B. (FG)


di Dario Petrolati

Se dovesse cercarmi

Non saprei che dirle
quale menzogna scovare
se chiedesse di me
lascerò false piste
oppure dirò la verità
questo mi turba
chè non le ho mai mentito

Tutto poi
perchè
ho sbagliato strada
sono partito prima

Giorno e luogo diverso
ci siamo cercati
senza conoscerci
solo immaginando
odore
sapore
dei nostri corpi

E' stata una avventura
manco cominciata
fantasticata sopra i pioli
di traballante scala

Successe poi
cosa non so

Mi son trovato in terra
sotto il letto del fiume.

Padova 5 novembre 2010
(racconto scordato di Salgari)

Vaghe stelle dell'orsa

Io non credea
tornarvi a rimirar...
eh no son qua
e invece di udire
immaginare
le larghe lontane terre
fatico rintracciare
radiotre
quando da essa preparato
sempre con grazia

Voci che filtrano
faticano
è spessa bianca ostile
'sta nebbia
ed anche estranea

Nulla
gracida
solo tante avemaria
incatenate prigioniere

Aspetto
fingo speranza
nulla verrà
lo sento
so

Padova notte del 5 novembre 2010
(semplice bozza)


Maria Carta


Non è portoghese
spagnola nemmeno
di più
di più

Tragico volto
liscia la pelle
labbra
capelli neri
lunghi tirati

Fugge la voce
prende il cielo e i cuori

Maria muore in piedi
mentre regala parole
preghiere per altri.

Padova 5 novembre 2010
(pensiero su Maria Carta)

Pensieri

Vuoti o pieni
che so
non importa
nè serve

Parola usata
sofferta
senza padrone

Le spinte
i nomi
persone sparse pel mondo

Forse è stato
sarà
solo fuga

Padova 5 novembre 2010
(non dico nè scrivo-aspetto)


Luci del Tempo


Soffia nella notte
indica muto
all'orecchio sinistro
posti inesistenti

Il braccio teso
verso la valle nera
ch'è solo passato
come ala
gira a sinistra
eppoi a destra
non mi perda
nulla sfugga

Passa veloce
sembra uno sguardo
il gatto nero
col topo in bocca

Non me lo dice
la saggia guida
ma ho sentito il pelo
lisciarmi
i piedi scalzi
sangue raggrumato
segnarmi a firma
nome e cognome
sulla caviglia

Parla
La Guida
ancora e sempre
chè la città non finisce mai
continua a dirmi
torri e visioni
sfoglio di corsa il libro
per tradurre
capire un poco
le affascinanti "cose"

E' stato un tragitto fondo
cominciato nei "Meridiani"
presi con lo sconto
un giorno
da Claudia

Nel tuffo delle pagine
leggere
trasparenti quasi
ho creduto vedere
capire anche fatti
dietro le mura
mentre la gente faceva la Storia

Seduti per terra
prendiamo fiato
un sorso d'acqua
mentre si leva il giorno

Almeno pare

Padova 6 novembre 2010
( a spasso con Borges )


A spasso per Padova

Per sgranchirmi
aiutare il sangue a fare un giro sino al cervello
andate e ritorni
ossigenarmi la mente
prevenire il terribile "ictus"
vigliacco sempre all'erta

Passerò sopra Ponte Molino
a caso
guidato da istinto perduto
proverò a cercare interesse
per qualche manifesto
ch'è sempre difficile
vederne di belli
sia pei colori che per le linee

Farò attenzione nel saper misurare
tempo e distanze

Ormai succede sempre più spesso
che i ritorni mi sembrano lunghi
pesanti
mal calcolati
e quelle che dovrebbero essere
saggie e profique ossigenazioni
diventano ossessive
deprimenti faticose
fughe insensate

Non ci saranno lupi
nemmeno un'avventura da incubo
nel bosco della Foresta Nera

Solo quattro passi sotto l'umido cielo patavino.

Padova 6 novembre 2010
(senza bisogno di malinconia)

2 commenti:

enrico dignani ha detto...

Grande Dario, invidio la disinvoltura del tuo scrivere fertile malgrado il terreno ostile.
Così mi pare.ciao

www.dariopetrolati.it ha detto...

grazie enrico,non è semplice nè facile
mi girano anche perchè il contatto internet è ancora solo temporaneo per ragioni lunghe a dirsi da me indipendenti.
Auguri a tutti e grazie A franco nulla dico.
grazie a tutti per questo attimo pesante.
Spero la cosa si risolva quanto prima per tornare con più serenità a tutti voi.
un abbraccio,
dario-