Abbiamo perduto tutto, ci resta solo quel po' di dignità, ma credo per quel breve lasso di tempo che vedo ogni giorno accorciarsi, che ci permette ancora di frenare per non cadere nel baratro di decisioni comprensive ma, col senno del poi, dolorose e vergognose.
Non ricordo esattamente di chi sia il pensiero e neppure le parole esatte, ma il concetto è questo :" Quando l'individuo arriva a perdere ogni cosa, guardandosi attorno si accorge di essere ritornato "libero".
E questa sensazione sono riuscito a viverla, guardando la trasmissione televisiva di ieri sera mandata in onda da La7 dal titolo "PiazzaPulita".
Corrado Formigli, ex giornalista collaboratore di Santoro ed ora conduttore e giornalista di questa trasmissione, ha aperto il suo programma, introducendo sensazionalmente il viso di un nostro conregionale: Andrea Cecconello, entrato nelle cronache nazionali per aver avuto il coraggio, a "brutto muso", durante i funerali dei suoi tre concittadini suicidatesi per i motivi economici che stanno attanagliando il Paese di urlare un "Omicidi di Stato" durante l'uscita delle bare dalla chiesa, indirizzato verso le personalità intervenute.
Non dico un pensiero condiviso da tutti, ma comincio a credere dei più !!
Troppo succulenta era l'occasione per farselo sfuggire e Formigli se l'è accaparrato e l'ha gettato subito all'apertura della trasmissione certamente per avere aperta la scaletta di quanto si sarebbe poi dovuto trattare in trasmissione ed avere argomenti da discutere e far scinolare con gli opinionisti e politici presenti.
Ben fatta la sua intervista, dettagliata nei particolari che ci hanno portato a conoscere chi è Andrea attraverso la sua ex attività, il suo ex reddito, come si mantiene ora, i suoi debiti e come vorrebbe che i politici, lo Stato, lo potrebbe aiutare per risolvere i suoi problemi. Poi una volta spogliatelo di tutto quello che voleva sapere e che l'avesse facilitato nel suo attuale primario lavoro, l'innalzamento dello share televisivo, lo invitava a sedersi tra il pubblico.
Ma questa volta l'astuto Formigli, non si accontentava, perché l'invito a sedersi tra il pubblico era solo un modo per farlo rimanere in sala, come gli suggeriva, per ascoltare i salottieri presenti per riascoltarlo e sentire quelle che sarebbero state le sue conclusioni ampliando nel finale la spettacolarità di questo crescendo rossiniano.
Intanto il pubblico veniva invitato a chattare su Twitter alla domanda posta dalla redazione "lo stato che non ho" che cosa lo Stato non sta facendo, pubblicando discrezionalmente le "più migliori" risposte che non dessero troppo fastidio.
Come troppo fastidio sembra dessero le interviste degli operai di Torino. Non voglio pensare per via di una censura "redazionale", (oggi in Italia non esiste più!), ma una esigenza dovuta dai tempi previsti in scaletta e causati dalla "benedetta" pubblicità che non sente, purtroppo, nè santi nè ragioni. Ma guarda caso cade sempre ad hoc. Più puntuale di un orologio svizzero. Ai lavoratori, allora viene tolto il microfono, ai politici, stranamente, viene sempre concesso una manciata di secondi in più per concludere i loro sempre profondi pensieri, quando poi non si tratta del conduttore che può interrompere quando vuole e magari fa a tempo a infilarci anche un "breve servizio".
Non vorrei che si pensasse che chi scrive è legato ad astiosi giudizi di parte nei confronti di una rete televisiva sinistroide, perché lo sono anche io ed è una delle mie reti preferite. Solo che io, da un po' di tempo a questa parte, mi sono sciolto il collare ed ora vado in giro abbaiando e senza guinzaglio. Ho perso tutto e mi ritrovo libero, senza padroni.
Belli per carità, i servizi, drammatico quello sulla Siria. Onore al merito a chi l'ha girato e redatto. Ma quello che più mi ha infastidito, caro Formigli, è stato il finale che credevi ti portasse uno share ancora più in alto ed invece ... chi troppo vuole... Forse lo share sarà anche salito, non lo so e neppure mi interessa, ma il finale è stato, se mi permetti dirtelo, almeno per me, mal gestito.
Cecconello, ti ha risposto come gli italiani ti avrebbero risposto, dopo le "Cazzate" ascoltate, pazientemente, dalle tre "politichesse" presenti. Falsa la Gelmini, supponente la Bonafè, buonista e schifata la Ravera (anche se si è definita, malgrado sia assessore, non politica). Ad essere il provocatore di tale risposta sei stato proprio tu, anche un po' ingenuamente, perché più di di una volta la regia aveva inquadrato il marchigiano Andrea, con il viso che preludeva tale giudizio. Anche lui, un uomo ritornato ad essere libero dopo aver perduto tutto. E questo numero di persone stanno aumentando e non certo per inalzare gli share di programmi, ma proprio per l'esasperazione che si ascoltano dai loro racconti. E su queste cose non ci si deve preoccupare di crearci sopra dello spettacolo dove lo scandolo non sta di certo nella parola "Cazzate".
Ma non mi sei neppure piaciuto, quando hai cercato di prendere le distanze, scocciato, da quella parola. Non credo per il turpiloquio, oramai è entrata nell'uso comune, ma perché hai subito compreso che ti aveva fatto perdere dei punti, come Santoro nella trasmissione con Berlusconi.
Quello che più, invece, mi ha fatto piacere è vedere il gelo che è sceso nello studio, quando Cecconello andandosene, passando dietro le poltrone imbottite, delle stelle della politica, ha aggiunto il "Vergognatevi!!!". Evidentemente qualche cosa sta cambiando ed anche i politici, senza qualcuno che protegga loro le spalle cominciano ad aver paura. E si sono ben guardate bene dal replicare, per poi riprendere a sputare sentenze che oramai sanno di stantio.
Permettimi un consiglio, capisco che avete famiglia, ma perché non provi per una volta a rovesciare la trasmissione mettendo in tribuna i politici privi della parola e quattro o cinque cittadini (logicamente che sappiano parlare e nelle persone presenti tra gli operai di Torino ve n'erano!!) nelle poltrone, invece che chiedere suggerimenti di 120 o 140 caratteri su Twitter?? Chissà che non diano dei suggerimenti ai babbei in tribuna, discutendo dei loro argomenti, dei bisogni immediati di tutti i giorni e di come attuarli.
Non dico un pensiero condiviso da tutti, ma comincio a credere dei più !!
Andrea Cecconello |
Ben fatta la sua intervista, dettagliata nei particolari che ci hanno portato a conoscere chi è Andrea attraverso la sua ex attività, il suo ex reddito, come si mantiene ora, i suoi debiti e come vorrebbe che i politici, lo Stato, lo potrebbe aiutare per risolvere i suoi problemi. Poi una volta spogliatelo di tutto quello che voleva sapere e che l'avesse facilitato nel suo attuale primario lavoro, l'innalzamento dello share televisivo, lo invitava a sedersi tra il pubblico.
Ma questa volta l'astuto Formigli, non si accontentava, perché l'invito a sedersi tra il pubblico era solo un modo per farlo rimanere in sala, come gli suggeriva, per ascoltare i salottieri presenti per riascoltarlo e sentire quelle che sarebbero state le sue conclusioni ampliando nel finale la spettacolarità di questo crescendo rossiniano.
Intanto il pubblico veniva invitato a chattare su Twitter alla domanda posta dalla redazione "lo stato che non ho" che cosa lo Stato non sta facendo, pubblicando discrezionalmente le "più migliori" risposte che non dessero troppo fastidio.
Come troppo fastidio sembra dessero le interviste degli operai di Torino. Non voglio pensare per via di una censura "redazionale", (oggi in Italia non esiste più!), ma una esigenza dovuta dai tempi previsti in scaletta e causati dalla "benedetta" pubblicità che non sente, purtroppo, nè santi nè ragioni. Ma guarda caso cade sempre ad hoc. Più puntuale di un orologio svizzero. Ai lavoratori, allora viene tolto il microfono, ai politici, stranamente, viene sempre concesso una manciata di secondi in più per concludere i loro sempre profondi pensieri, quando poi non si tratta del conduttore che può interrompere quando vuole e magari fa a tempo a infilarci anche un "breve servizio".
Corrado Formigli |
Belli per carità, i servizi, drammatico quello sulla Siria. Onore al merito a chi l'ha girato e redatto. Ma quello che più mi ha infastidito, caro Formigli, è stato il finale che credevi ti portasse uno share ancora più in alto ed invece ... chi troppo vuole... Forse lo share sarà anche salito, non lo so e neppure mi interessa, ma il finale è stato, se mi permetti dirtelo, almeno per me, mal gestito.
Cecconello, ti ha risposto come gli italiani ti avrebbero risposto, dopo le "Cazzate" ascoltate, pazientemente, dalle tre "politichesse" presenti. Falsa la Gelmini, supponente la Bonafè, buonista e schifata la Ravera (anche se si è definita, malgrado sia assessore, non politica). Ad essere il provocatore di tale risposta sei stato proprio tu, anche un po' ingenuamente, perché più di di una volta la regia aveva inquadrato il marchigiano Andrea, con il viso che preludeva tale giudizio. Anche lui, un uomo ritornato ad essere libero dopo aver perduto tutto. E questo numero di persone stanno aumentando e non certo per inalzare gli share di programmi, ma proprio per l'esasperazione che si ascoltano dai loro racconti. E su queste cose non ci si deve preoccupare di crearci sopra dello spettacolo dove lo scandolo non sta di certo nella parola "Cazzate".
Ma non mi sei neppure piaciuto, quando hai cercato di prendere le distanze, scocciato, da quella parola. Non credo per il turpiloquio, oramai è entrata nell'uso comune, ma perché hai subito compreso che ti aveva fatto perdere dei punti, come Santoro nella trasmissione con Berlusconi.
Quello che più, invece, mi ha fatto piacere è vedere il gelo che è sceso nello studio, quando Cecconello andandosene, passando dietro le poltrone imbottite, delle stelle della politica, ha aggiunto il "Vergognatevi!!!". Evidentemente qualche cosa sta cambiando ed anche i politici, senza qualcuno che protegga loro le spalle cominciano ad aver paura. E si sono ben guardate bene dal replicare, per poi riprendere a sputare sentenze che oramai sanno di stantio.
Permettimi un consiglio, capisco che avete famiglia, ma perché non provi per una volta a rovesciare la trasmissione mettendo in tribuna i politici privi della parola e quattro o cinque cittadini (logicamente che sappiano parlare e nelle persone presenti tra gli operai di Torino ve n'erano!!) nelle poltrone, invece che chiedere suggerimenti di 120 o 140 caratteri su Twitter?? Chissà che non diano dei suggerimenti ai babbei in tribuna, discutendo dei loro argomenti, dei bisogni immediati di tutti i giorni e di come attuarli.
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