Vignetta di Moise |
Sembra trascorso un secolo da quando ci davano da bere che i ristoranti erano pieni.
Poi, scoperta la bufala, ci fu il colpo di timone di nonno Giorgio, che con uno slancio di generosità, che le generazioni future non dimenticheranno facilmente come neppure i libri di storia, ci regalò il famigerato bocconiano "Governo dei Tecnici".
A capo del quale mise un professorino, tutto figo, educato, molto regale nei modi anglossassoni e nell'uso sempre appropriato delle parole, ma, e solo ora, toppo tardi, oramai ce ne stiamo rendendo conto, anche molto impreparato in materia economica. Forse un pelino di più su quello del funzionamento bancario internazionale e più dettagliatamente quello statunitense.
Più che un professore, un lettore entusiasta dell'opera dello scrittore Bram Stocker dal titolo "Dracula". Talmente entusiasta di tale lettura, che evidentemente si è lasciato coinvolgere dalla trama, subendone quasi un plagio, tanto da assumere la personalità del "Conte". Ha scoperto il "piacere di nutrirsi" succhiando il sangue delle persone vive. Poi, una volta pulitesi le labbra, andava, bello bel bello, a fare l'economista di classe in "Europa". Sua vera patria. Si è vero, bisogna riconoscerlo, restituendoci, con il suo perbenismo, un po' di credibilità internazionale che avevamo perduto, con il bazellettistico-puttanismo del suo predecessore. Vero però anche che si genufletteva ai desideri dei grandi, condividendo e dimostrandolo da buon vassallo, che le leggi dell'economia, almeno per lui e pochi intimi, effettivamente si basavano solo ed esclusivamente sulla legge dei tagli. E taglia oggi e taglia domani, si è trovato alla fine, fermo restando la miseria crescente, il debito pubblico in aumento, il PIL calante, la disoccupazione ed il malcontento crescente, con il dover sparare corbellerie anche lui a getto continuo e senza impaccio di sorta, come aveva fatto il suo predecessore.
Ecco che allora Monti, il prof. Monti, trova la forza di autoripetersi in continuazione che è un bravo economista, che i provvedimenti presi sono quelli giusti, che i suoi ministri sono il meglio che si poteva trovare sul mercato (figuriamoci quelli che riteneva peggiori!), si è, forse facendo un training autogeno, come autoconvinto fino al punto di avere dei miraggi. Nella calura afosa del deserto si hanno quei miraggi di oasi, riposanti ombre, invitanti palmeti, ruscelli di acqua fresca ? ebbene lui invece oppresso da un senso di mancanza di vie d'uscita, di una ricerca di cambiamento d'aria (economica), ha cominciato a vedere delle lucine in fondo al tunnel. E nel mentre qualcuno dei più fedeli si metteva in luce : Grilli, Passera, Fornero, Profumo, dandosi da fare per spaccare in Italia quel poco rimasto ancora da rompere (a cittadini ed imprenditori) degli altri non si conosceva nè i volti, nè il loro ruolo affidato, impegnati com'erano a celarsi dietro la loro inutilità: Moavero, Gnudi, Barca, Giarda, Riccardi, Terzi e Di Paola (entrambi conosciuti solo alla fine e forse era meglio se fossero rimasti nell'anonimato!), Catania, Ornaghi. Qualcuno di questi (che a suo tempo sembravano quasi schifati dal ruolo di politici e si dichiaravano, nelle rare apparizioni, come tecnici) si sta mettendo in luce, si fa per dire, con alterne fortune, per mettersi proprio in "politica", come se avessero fin ad oggi, fatto tutt'altro lavoro!
Ma dicevo sopra, che una delle qualità di quest'uomo, era il saper usare in maniera forbita, a volte anche troppo leziosa. Cosa però che non gli ha evitato di sparare castronerie come quella che in Italia i suicidi dovuti alla crisi economica non rispondevano ad un livello di preoccupazione, in quanto in Grecia ve ne erano stati in numero notevolmente superiore.
Non avremo certo raggiunto la Grecia, ma di questo credo che non dovremmo andare neppure troppo orgogliosi ! Questi suicidi infatti, non si arrestano, ed è il segno evidente che quanto fin qui fatto è servito solo ed unicamente a "far felici" coloro che vivono anche delle nostre importazioni : Germania docet. Per questo vogliono che i nostri sacrifici servano a pagare solo i debiti, senza fare investimenti che ci diano la possibilità di emergere dal quel buio in cui si naviga senza radar . Ma continuando così credo che la pacchia anche per i "crucchi" sia destinata prima o poi a terminare. La vacca è oramai munta e smunta e se non le si da da mangiare il prossimo passo è la morte.
Ma intanto la pentola italiana bolle, il coperchio ogni tanto si alza, lascia passare lo sbuffo di vapore e poi torna a riprendere il suo posto. Attenzione però!! I terremotati dell'Emilia, quelli dell'Aquila, gli operai Sardi, quelli dell'Ilva di Taranto, I cassaintegrati, i giovani senza lavoro, gli esodati, gli imprenditori, i disoccupati, i pensionati, la Sanità, la Giustizia, la Scuola e credo che l'elenco sia facilemente allungabile, attendono risposte. Si fa invece solo un gran parlare, appunto solo parlare e neppure delle cose più importanti. Se Grillo è un Movimento o è un partito, se il PD convola a nozze con il PDL, se la mossa di Napolitano con l'altra sua geniale idea dei 10 Saggi è veramente tale o se serve per prendere tempo, elezioni Si o elezioni No, se le facciamo con il porcellum o con una ridefinita porchetta e fintanto che i nostri politici "deliberano" l'Italia "brucia" e gli "omicidi di stato" continuano. Si Omicidi di Stato!!
Gli ultimi si sono portati via un'intera famiglia. Il Sindaco ha detto che erano andati da lui per chiedergli aiuto, che lui li aveva indirizzati ai Servizi Sociali, che loro si erano "vergognati" ad andarci.
Ecco, forse qualcuno dirà che prova vergogna per la risposta data dal Sindaco. Io non provo vergogna, provo solo compassione, perché, mi spiace per lui, non essere riuscito a comprendere la differenza che passa tra la VERGOGNA e la DIGNITA' di una persona. Dico compassione, quindi, perché se la sua ignoranza nel giudicare questo stato d'animo non fosse stata così profonda, molto probabilmente si sarebbe potuta evitare una fine così atroce.
La parola Vergogna, forse calzerebbe a pennello a quanti in questo momento sparano frasi retoriche che offendono ancor più di quanto fin qui già fatto in modo incosciente. "Siamo provati", " Un dramma che è il dramma della Nazione", "siamo qui per portare il nostro cordoglio e quello del paese", "profondamente addolorati per la solitudine che devono aver vissuto queste tre persone". No, quest'ultima è oltre che frase retorica e falsa, neppure rispondente a verità. Si, perchè non erano neppure sole, in quanto perseguitate dagli organi dello Stato come INPS ed EQUITALIA: entrambe evidentemente pretendevano di esigere il loro "giusto dovuto", cercando di estrarre però alcool dalle rape. Era stata posta sotto sequestro anche la loro vecchia "Panda". Ciò sta a significare che c'è qualche cosa e forse più di qualche cosa, che non funziona negli organi dello Stato. E se penso poi che alcuni di costoro fanno parte di quegli stessi organi istituzionali di alto grado e che oggi versano lacrime di coccodrillo attraverso vergognosi telegrammi, allora mi viene da dire che questi, si, possono classificarsi atteggiamenti vergognosi. Le corone, l'atto di "presenza" istituzionale, la lettura dei messaggi, il funerale di Stato, i picchetti d'onore, le fasce tricolori... solo patetici atteggiamenti. Oso dire per chi costretto a partecipare, a volte anche umilianti, perchè magari contrastanti con quello che il cuore gli detterebbe in quel momento di dire e di fare.
Ma quello che ancora più vergognoso è che domani, lunedì, si ritornerà a parlare... semplicemente parlare, con il primario tema di che cosa farà la politica, quella italiana da oggi in avanti dovrà sempre essere scritta con la lettera minuscola come minuscoli sono gli uomini che attualmente la praticano e che oltre trent'anni ci hanno portato a questo livello. Ed allora ancora date, ancora tempo che si perderà, ancora possibili promesse da marinaio e forse ancora altri casi simili. Ho sentito spesso dire che la colpa di questa situazione è anche degli italiani in senso lato. Comincio a crederci anche io, non per motivi di voto, ma per l'alto indice di sopportazione del dolore che abbiamo, uno stoico quasi masochismo. Voglio sperare ancora in un giusto-utile-civile-democratico sistema governativo, ma qualora e non lo vedo distante tale momento, gli esasperati cittadini comincino a vedere il suicidio quale ultimo passo, pensino allora di morire in compagnia portandosi magari con se, non il nemico, ma l'avversario, come si dice oggi educatamente e falsamente in politica, quello più spudorato. E credetemi che la scelta sarebbe più che ampia, anche se difficile!
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