Foto di F.G.
Da sx a dx e dall' alto, cliccare per ingrandire:
Il cinema EDEN-Il POLITEAMA ROSSINI- Il Teatro la FENICE
Via delle Caserme-L' Arena delle Nazioni- Il cinema GABBIANO
L' ARENA ITALIA-Il cinema LIDO
di Franco Giannini
Sarà che il passeggiare mi aiuta a trascorrere il tempo, sarà che così facendo, per allenare anche la mente, osservo, ricordo e rimugino, sarà che sono un “brontolone”, sarà che sono un “vecchio rompiballe”, come sono definiti la maggior parte dei vecchi esclusi “mamma e babbo”, ma da un po’ di tempo a questa parte, molte cose che mi erano sfuggite prima, ora tendo ad osservarle con più attenzione.
Passando sopra Ponte Garibaldi, vedo in lontananza verso il Duomo, un funerale. Il traffico veicolare è interrotto e deviato lungo Portici Ercolani. Allora anch' io devio per evitare di andare davanti ad uno spettacolo che alla mia età, egoisticamente, si preferisce evitare di vedere.
Allora prendo per Via delle Caserme, passo davanti a quella che fu la Scuola di Polizia, tutta bella pittata e almeno, a quanto pare per il momento, desolatamente inutile.
La sbarra abbassata al passo carraio, la figura di un piantone sulla guardiola, sono gli unici indizi di una minima vitalità all’ interno.
Sul lato sinistro del passo carraio, un altro cancello completamente spalancato. Stento riconoscere in questo parcheggio con le mura perimetrali occupate da graffiti, che saranno anche artistici, ma ai miei occhi di profano sono del tutto incomprensibili, la vecchia “Arena delle Nazioni”.
Luogo di svago di tanti giovani di ieri oggi padri di famiglia, che appena la stagione diveniva buona, si sfidavano in infinite partite di Basket a 3 contro 3. Poi c’erano i tornei serali veri e propri, a pallacanestro o calcetto, con le famiglie dei giocatori sedute sulle tribune sgangherate, costruite con i tubi e le tavole.
Ma le serate erano occupate in maggior parte come arena all’ aperto per le proiezioni dei film dati dal cinema parrocchiale “Sacro Cuore” e che oggi, divenuto privato, porta il nome di “Gabbiano”.
La vista di questo c’ era una volta…senza neppure sapere il perché e per che cosa, mi porta a dirigermi verso Piazza Garibaldi attraversarla e dirigermi verso via C. Battisti, dove mi compare l’ intelaiatura ferrosa del Teatro La Fenice. Sembra di vedere il gemello di quello delle Muse di Ancona….un’ incompiuta senza i vecchi palchi…
Infatti come viene descritto, la Fenice http://it.wikipedia.org/wiki/Teatro_La_Fenice_(Senigallia)
vantava ben 63 palchi distribuiti su tre piani ed oggi solo una piazza delle erbe…
Sulla sua superficie, adiacente alla sala principale è stato ricavata un'altra saletta adibita all’uso di proiezioni cinematografiche.
Via Leopardi, forse l’ultimo baluardo di vecchi negozi, è la via di scorrimento che dalla Curva della Penna ti porta verso il centro o ti riconduce verso Ponte Portone per rimetterti verso la periferia del lato monte. E’ questa che imbocco, sempre a piedi ma contromano, per andare a sbucare sulla curva dove alla mia destra ho il vecchio deposito di carburante di Minardi e dirimpetto, al di la della curva il locale che ospitava il celebre “Lido”. Era, dapprima, il cinema che con il “paghi uno e prendi due”, ti offriva due film diversi pagando un solo biglietto. Era il cinema dove ragazzi e pensionati passavano i loro pomeriggi,. Non c’erano ancora né le ”Sale Gioco”, né le “Sale Bingo”. Ma poi i tempi passano, il progresso avanza (se di progresso si può parlare) e muta anche i gusti… e fu così che anche il Lido mutò i suoi spettacoli che “da per tutti” si tramutarono “per soli pochi”. Ricordo allora che gli spettacoli per tutti diradarono e comparvero sulle bacheche del cinema ai due lati della piccola scalinata, i manifesti con un cerchio rosso con sotto la scritta “Per Soli Adulti”…Era nato a Senigallia il “Cinema a Luci Rosse”. Ma con questa scelta di programmazione aveva decretato anche la sua fine. Oggi al suo posto si alternano negozi di abbigliamento….
Dalla curva, alla mia sinistra, al di la di via Leopardi, si erge nel suo giallo ocra, un’ altra opera del restauro senigalliese, rimasta sembra incompiuta. Tutta dipinta di giallo, desiderosa di conoscere a cosa sarà destinata…supermercati? Parcheggi? Uffici?...Una cosa è certa, Il Politeama Rossini, o meglio ciò che era l’ ex Politeama, perché è di questo che parlo, non sarà più destinato a luogo ricreativo di spettacolo, bensì verrà sacrificato in nome dell’ utilità cittadina (?).
Ricordo che ritornando da Ancona, giunto sulla curva rallentavi per dare uno sguardo flash ai cartelloni per vedere alla sera che avrebbero dato di spettacolo, ripromettendoti di farci un salto dopo cena. Ricordo la maschera che strappava i biglietti…un uomo piccolo di statura nella sua divisa color marrone, ricordo la galleria, da dove osservavi i più abbienti seduti in platea, ricordo le rare riviste di avanspettacolo, insomma tanti ricordi racchiusi tra quattro mura gialle.
Preso dai miei ricordi riprendo verso il centro, dirigendomi verso Piazza del Duca ed ecco che uscito sulla piazza Simoncelli, alla mia destra, un altro ex cinema : trattasi dell’ Eden. Altro cinema centralissimo, di cui ricordo la vecchina all’ ingresso che vendeva le castagne (d’inverno) i semi, le noccioline americane e che per la distribuzione delle quantità usava un bicchierino di vetro. Oggi il cinema non esiste più. Ricostruito è stato adibito a uffici, negozi con tanti cartelli di “affittasi” (?).
Già che ci sono, voglio concludere questo mio passeggiare tra i miei ricordi, visitando i resti di quello che fu l’ Arena Italia. Alla sinistra di Porta Lambertina (anche detta Port’Fan’) la ruggine della tettoia cadente di quello che era il cinema all’ aperto di Senigallia, in estate. Anch’ esso lasciato nel degrado ma in attesa di una destinazione di sicuro interesse per la città (?).
Della multisala, non voglio e non posso parlarne, perché troppo fuori dalle mie passeggiate sia fisiche che mentali, quindi sarebbero anche poco sincere e documentate, comunque la riconosco sicuramente come più moderna e la più frequentata della città…. Forse solo una moda (?).
Passando sopra Ponte Garibaldi, vedo in lontananza verso il Duomo, un funerale. Il traffico veicolare è interrotto e deviato lungo Portici Ercolani. Allora anch' io devio per evitare di andare davanti ad uno spettacolo che alla mia età, egoisticamente, si preferisce evitare di vedere.
Allora prendo per Via delle Caserme, passo davanti a quella che fu la Scuola di Polizia, tutta bella pittata e almeno, a quanto pare per il momento, desolatamente inutile.
La sbarra abbassata al passo carraio, la figura di un piantone sulla guardiola, sono gli unici indizi di una minima vitalità all’ interno.
Sul lato sinistro del passo carraio, un altro cancello completamente spalancato. Stento riconoscere in questo parcheggio con le mura perimetrali occupate da graffiti, che saranno anche artistici, ma ai miei occhi di profano sono del tutto incomprensibili, la vecchia “Arena delle Nazioni”.
Luogo di svago di tanti giovani di ieri oggi padri di famiglia, che appena la stagione diveniva buona, si sfidavano in infinite partite di Basket a 3 contro 3. Poi c’erano i tornei serali veri e propri, a pallacanestro o calcetto, con le famiglie dei giocatori sedute sulle tribune sgangherate, costruite con i tubi e le tavole.
Ma le serate erano occupate in maggior parte come arena all’ aperto per le proiezioni dei film dati dal cinema parrocchiale “Sacro Cuore” e che oggi, divenuto privato, porta il nome di “Gabbiano”.
La vista di questo c’ era una volta…senza neppure sapere il perché e per che cosa, mi porta a dirigermi verso Piazza Garibaldi attraversarla e dirigermi verso via C. Battisti, dove mi compare l’ intelaiatura ferrosa del Teatro La Fenice. Sembra di vedere il gemello di quello delle Muse di Ancona….un’ incompiuta senza i vecchi palchi…
Infatti come viene descritto, la Fenice http://it.wikipedia.org/wiki/Teatro_La_Fenice_(Senigallia)
vantava ben 63 palchi distribuiti su tre piani ed oggi solo una piazza delle erbe…
Sulla sua superficie, adiacente alla sala principale è stato ricavata un'altra saletta adibita all’uso di proiezioni cinematografiche.
Via Leopardi, forse l’ultimo baluardo di vecchi negozi, è la via di scorrimento che dalla Curva della Penna ti porta verso il centro o ti riconduce verso Ponte Portone per rimetterti verso la periferia del lato monte. E’ questa che imbocco, sempre a piedi ma contromano, per andare a sbucare sulla curva dove alla mia destra ho il vecchio deposito di carburante di Minardi e dirimpetto, al di la della curva il locale che ospitava il celebre “Lido”. Era, dapprima, il cinema che con il “paghi uno e prendi due”, ti offriva due film diversi pagando un solo biglietto. Era il cinema dove ragazzi e pensionati passavano i loro pomeriggi,. Non c’erano ancora né le ”Sale Gioco”, né le “Sale Bingo”. Ma poi i tempi passano, il progresso avanza (se di progresso si può parlare) e muta anche i gusti… e fu così che anche il Lido mutò i suoi spettacoli che “da per tutti” si tramutarono “per soli pochi”. Ricordo allora che gli spettacoli per tutti diradarono e comparvero sulle bacheche del cinema ai due lati della piccola scalinata, i manifesti con un cerchio rosso con sotto la scritta “Per Soli Adulti”…Era nato a Senigallia il “Cinema a Luci Rosse”. Ma con questa scelta di programmazione aveva decretato anche la sua fine. Oggi al suo posto si alternano negozi di abbigliamento….
Dalla curva, alla mia sinistra, al di la di via Leopardi, si erge nel suo giallo ocra, un’ altra opera del restauro senigalliese, rimasta sembra incompiuta. Tutta dipinta di giallo, desiderosa di conoscere a cosa sarà destinata…supermercati? Parcheggi? Uffici?...Una cosa è certa, Il Politeama Rossini, o meglio ciò che era l’ ex Politeama, perché è di questo che parlo, non sarà più destinato a luogo ricreativo di spettacolo, bensì verrà sacrificato in nome dell’ utilità cittadina (?).
Ricordo che ritornando da Ancona, giunto sulla curva rallentavi per dare uno sguardo flash ai cartelloni per vedere alla sera che avrebbero dato di spettacolo, ripromettendoti di farci un salto dopo cena. Ricordo la maschera che strappava i biglietti…un uomo piccolo di statura nella sua divisa color marrone, ricordo la galleria, da dove osservavi i più abbienti seduti in platea, ricordo le rare riviste di avanspettacolo, insomma tanti ricordi racchiusi tra quattro mura gialle.
Preso dai miei ricordi riprendo verso il centro, dirigendomi verso Piazza del Duca ed ecco che uscito sulla piazza Simoncelli, alla mia destra, un altro ex cinema : trattasi dell’ Eden. Altro cinema centralissimo, di cui ricordo la vecchina all’ ingresso che vendeva le castagne (d’inverno) i semi, le noccioline americane e che per la distribuzione delle quantità usava un bicchierino di vetro. Oggi il cinema non esiste più. Ricostruito è stato adibito a uffici, negozi con tanti cartelli di “affittasi” (?).
Già che ci sono, voglio concludere questo mio passeggiare tra i miei ricordi, visitando i resti di quello che fu l’ Arena Italia. Alla sinistra di Porta Lambertina (anche detta Port’Fan’) la ruggine della tettoia cadente di quello che era il cinema all’ aperto di Senigallia, in estate. Anch’ esso lasciato nel degrado ma in attesa di una destinazione di sicuro interesse per la città (?).
Della multisala, non voglio e non posso parlarne, perché troppo fuori dalle mie passeggiate sia fisiche che mentali, quindi sarebbero anche poco sincere e documentate, comunque la riconosco sicuramente come più moderna e la più frequentata della città…. Forse solo una moda (?).
9 commenti:
TU PENSA CHE MIO NONNO ERA QUELLO CHE FACEVA LE PULIZIE E VENDEVA LE BIBITE E GELATI DENTRO IL CINEMA EDEN! QUANTI RICORDI RACCONTATI DA MIO PADRE!
Good good good......
Altro giro nei ricordi.
I cinema di Senigallia sono ormai negozi di calzini in franchising, edifici diroccati, o concessionarie di macchine.
All'Arena Italia non sono mai stato anche se abitavo a cento metri da lì.......forse perchè d'estate mi trasferivo dai nonni. Ricordo invece quando mio padre buonanima mi accompagnò in città, mi lasciò cinquemila lire e mi disse: "vai al cinema che più tardi ti passo a prendere." Io andai a vedere da solo al Politeama "Nessuno è perfetto" con Ornella Muti e Renato Pozzetto. Il film durò pochissimo e a me restava ancora un'ora e duemilacinquecento lire che mio padre mi lasciava sempre in più perchè non si sa mai. Allora decisi di andare a vedere anche "Pierino medico della Saub" all'Eden. Quando uscii dal cinema mio padre mi aspettava da mezzora all'angolo del cinema, gli dissi che avevo visto due film e avevo finito i soldi e lui si fece una gran risata. Ricordi su ricordi mi legano a qui cinema bui e fumosi. Gioia, allegria, il fascino del grande schermo, le risate con gli amici, i litigi con quello davanti che è sempre il più alto del cinema e muove sempre la testa "d'in qua e d'in là". Il film che mi fece più ridere nella mia vita fu "Il nome della Rosa" all'Eden con Marco Zoppini e io che commentavamo la stratosferica bruttezza dei frati.
Oggi c'è il Multiplex Giometti ma non è la stessa cosa. Molto più "freddo", molto più commerciale, anche se il cinema conserva lo stesso fascino di allora.......
Al lido sarò andato un paio di volte a vedere "Zanna bianca" e "Giubbe rosse", forse un altro di Bud Spencer e Terence Hill, poi basta.
Invece quel muro e quella palazzina della scuola di Polizia (ora XVI Reparto Mobile) l'ho ristrutturati io. Peccato l’edificio non venga utilizzato, anche per dubbie scelte del progettista (che non ero io). Comunque fa un bell’effetto, credo.
Affianco al Gabbiano (o Sacro Cuore) l’arena delle nazioni è stato il nostro ritrovo da metà alla fine degli anni ’80, molto bello un post “commemorativo” e con foto fatto da Laura Pacchiarotta sul suo blog, attraverso il quale abbiamo scoperto che ci siamo incontrati tutti lì.
L’altra Arena, l’Arena Italia, è invece un membro della mia famiglia, nel senso che io ho vissuto 30 anni al terzo piano del palazzo affianco al cinema-teatro, sopportando per interminabili notti d’estate il volume altissimo dei film proiettati, o il caos generato dagli spettacoli dal vivo, con gente del calibro di Corrado a presentarli.
Ricordo i ragazzi arrampicati sul traliccio del mio giardino per scroccare una parziale visione attraverso l’edera americana che ricopriva l’edificio. Poi, all’improvviso, solo gatti e topi a rincorrersi tra le file di sedie lasciate a marcire.
Il Politeama, poi. Valeva il biglietto solo vedere, tra il primo e secondo tempo, il soffitto che si apriva. Una volta cominciò a piovere e non fecero in tempo a chiuderlo. Pochi possono dire di aver preso la pioggia dentro un cinema.
Si potrà mai tornare un pochino indietro? Esistono città che, dopo un periodo di espansione, tornano a rimpicciolirsi ed ad essere di nuovo a misura d’uomo? No, vero?
Sai cos'è Lollo, è che eravamo bambini e tutto ci sembrava magico, tutto era una scoperta, una novità.
Quando abitavo in via Annibal Caro andavo a trovare un amichetto che mi sembrava distasse da casa mia un km.....ho riguardato la strada ieri e in realtà la distanza tra la mia vecchia casa e la sua sarà di massimo 30 metri....Senigallia punta ad espandersi, ma non ha capito che le grandi città stanno perdendo abitanti per la loro invivibilità.
Rimaniamo un grande paese dove tutti si conoscono e si salutano per strada, avremo solo da guadagnarci......
Assolutamente d'accordo, Quilly. Una volta lo scrissi anche qui: stanno portando questa città dove non tutti vogliono andare. Il problema è fargli cambiare rotta.
Solo ora mi capita di leggere l'amarcord di Franco,i motivi dello stupido ritardo sono diversi,primo fra tutti sta tosse che mi comprime il petto e mi crea vergogna chè se parlo, tossisco come vecchio fumatore,ah. le mie buonissime gitanes che mi facevano sentire a 100 metri ed anche i vestiti sapevano di legione straniera,sino a che fumavo mi sentivo più " uomo possessivo ",stupidino anzi che no !!
Prima che mi sfugga :Franco tu che non sei di origine senigalliese,quasi straniero,gli anconetani hanno sempre sofferto subito un complesso di inferiorità nei confronti del senigalliese,sarà per la spiaggia sarà per le belle ragazze od altro che non ricordo,comunque quando io ero ragazzo e si ballava alla Sala Edera la domenica,ora c'è il Circolo Mazziniano,i dorici venivano con la bava in bocca a Senigallia e noi studenti del luogo facevamo i distinguo tra noi e loro.
Comunque volevo ricordare che ci fu solo per qualche estate anche l'Arena Excelsior,proprietari i Giraldi delle costruzioni che avevano le tre ville in Via Spontini e sul Lungomare,a fianco dei Quattrocchi,e dell'Hotel Milano.Le bombe liberatrici crearono voragini e molti feriti,cominciò il dopoguerra ed arrivarono le signorine che seguivano i vincitori che promettevano sempre matrimoni,leggete la Pelle di Malaparte, certe "cose" successero anche da noi.
Avanti la Chiesa di S.Martino fu un disastro,l'enorme piatto cratere servì, creato un muro di cinta,ad usare l'area per un Arena estiva, appunto l'Excelsior.Costava meno il biglietto che all'Arena Italia,io ebbi la fortuna di vederci Cesare e Cleopatra con Claudette Colbert et Claude Rains,americano film a colori, ricordo che la Cleopatra col suo pancino scoperto fece perdere la testa a Cesare,chi non aveva i soldi per entrare stava fuori ed "udiva" il film.Come schermo usavano una parete di un edificio non crollato,imbiancato,poi col tempo , molto a rilento ricostruirono un'accozzaglia di edifici senza alcun senso.
Una volta, anzi una estate,gli americani provarono ad installare un cinema senza confini sulla sabbia davanti all'Hotel Bagni,proiettavao in lingua ed io come i miei amici ci rompemmo....,ed il tentativo sfumò.
Spero di avere dato un piccolo contributo a Franco,sono disarticolato e un pò confuso,non ho misurato la febbre,ma sta influenza mi affatica nell'esprimermi.
Se non ho dato fastidio grazie,se ho contribuito ad allargare il mondo che fu dei nostri sogni,meglio.
A presto,
dario.
Grazie Lorenzo, Quilly, Dario, per avermi accompagnato nella mia “passeggiata” attraverso l’ itinerario dei vecchi cinema, teatro ed arene, ormai ex, luoghi di ricordi, sensazioni, mugugni, che pensavo unicamente “valore” di noi anziani.
I luoghi decantati da Dario, e i suoi brevi ricordi, mi erano del tutto sconosciuti ma da oggi, ringraziandolo, li posso archiviare nei cassetti della mia memoria.
Condivido appieno le tesi di Quilly e di Lorenzo. E’ venuta l’ ora di fare un passo indietro…i fatti di questi giorni lo stanno a dimostrare. Che la vergogna dello stupido narcisismo, di chi credeva che il grande fosse bello ed utile che ha dato frutti bacati fin dal suo germoglio, possa sminuire la loro ambizione di oracoli della verità.
Ospedali, Esercizi Commerciali, Nuclei Cittadini, stanno riscoprendo il concetto di valore e calore umano, rispetto a quello offerto da strutture mastodontiche, economicamente incontrollabili ed umanamente più fredde.
Chi questo non comprende, ritengo possa trattarsi solo di un sciocco, o di chi fa finta di esserlo per tutelare non certo la cittadinanza, ma interessi di un numero molto più limitato di persone….
11 ottobre in Padova ( filodiffusione quinto canale ore5,25).
dati inutili già predisposti c'è un concerto per chitarra ed archi , spagolo,quasi sono scappato da casa,chè dalle tre mi stavo girando e rigirando cercando di convincermi che era presto ed avevo sonno.
Bugiardo nel mio stupido profondo e stavo innervosendomi con chissà quale ragione perchè e forse lo so.
Il presente è solo per salutarvi tutti,sciocchezze forse,ste sensibili idee non servono o valgono a tenerci più stretti volerci più bene, non so, ci spero.
Buona giornata a tutti, tutti,
dario.
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