giovedì 23 ottobre 2008

IL SILENZIOSO COMMERCIO DI UN “FORO ANNONARIO”….






































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Dall'alto in basso e da sinistra a destra. FOTO di F.G.

Banco della frutta-Alle 5 della sera- Area parcheggio-Pescheria, danni dell' olio esausto sulla piana-Ancora danni dell' olio sul pavimento-La sig.ra Emanuela-Panoramica del mercato lato Mare-Panoranica del mercato lato pescheria .

di Franco Giannini

Le cose più difficili per un fotografo è il ”rubare” una foto di nascosto da utilizzare per uno scoop o l’ immortalare un luogo pubblico o un panorama privo di esseri umani che lo vivacizzano.
Questo era quanto pensavo anch’io, pur non essendo un fotografo. Ma mi sono poi dovuto ricredere.
Le foto che ho sopra pubblicato, seppure non artistiche, sono la conferma che o la teoria dei fotografi professionisti fa acqua, o fare acqua è qualche cosa o qualcun altro.
Da sotto il colonnato, in un silenzio rotto solamente dal motore elettrico di un veicolo addetto alle pulizie della piazza e da una voce amplificata dalla volta, roca e già “impastata” alle cinque del pomeriggio, che proviene da uno dei bar recentemente nati, comincio a ripercorrere a ritroso i miei ricordi sopiti di quella Senigallia commerciale che sta scomparendo, per non dire di già scomparsa.
Non ritorno certamente indietro di 50 anni, bensì solo di una quindicina, proprio per sottolineare con quale velocità si voglia far mutare ( voglio anche essere buono aggiungendo un ‘neppure volutamente’, ma per la sola esigenza-mania che tanto va di moda oggi dell’ apparire) che forse non sempre sfocia nell’ interesse generale della comunità.
Ricordo che lavoravo fuori Senigallia ed essendo un turnista, mi capitava sovente di passare il mattino presto, verso le 4,30-4,45 lungo Portici Ercolani per prendere poi Via Perilli e la Nazionale.
Già dai Portici Ercolani si vedeva il movimento dei camion che portavano le merci al Foro.
Ricordo che l’ attuale parcheggio era occupato dai contadini con le loro “apette” con la poca verdura, qualche fiore, le uova di giornata e qualche gallina che starnazzava dentro le casse.
C’ era il furgone dei formaggi, c’era quello della Macelleria di Paolini che campeggiava con la scritta “Carne di Cavallo”, c’ erano tante bancarelle di frutta e verdura che a quell’ ora cominciavano ad essere montate e rifornite. In questo sito ho scovato delle immagini del Foro di qualche anno fa e che si possono comparare con quelle di oggi.
http://www.comune.senigallia.an.it/altri/urbanistica/pagine%20centro%20storico/annonario.htm
Non era chiasso quello che si udiva, ma quasi un sottofondo musicale, quello oggi scomparso, dell’ operosità cittadina del centro.
‘Alle cinque della sera’, attualmente, la piazza è sempre desolatamente vuota, la pescheria gelida come i suoi banchi di marmo. Rimasto solo il ricordo del nome, ora retropalco estivo e fino ad ieri deposito di oli esausti che ne hanno lasciato il loro segno. Negozi, quei pochi rimasti, tutti chiusi. Fanno eccezione un bar ed un ristorante-pizzeria.
Per i curiosi di approfondire con i propri occhi i danni causati dal deposito degli oli esausti, fornisco loro le coordinate per un sopraluogo. Basta entrare nella pescheria dirigersi verso l’ angolo a sinistra lato città: i segni in terra non ancora sistemati o, se sistemati ,con un lavoro che lascia a desiderare e nella piana di marmo del banco le cicatrici lasciate da imperizia o ineducazione,… di chi non so.
Oggi, giovedì mattina, giornata di mercato, ore 10. Il movimento ha un andamento assonnato, silenzioso, pregno di un’ apatia che può essere associato a qualunque cosa, fuorchè quello che dovrebbe causare un commercio vitale ed effervescente.
Del resto cosa si pretende….non c’è più la vendita del pesce, non c’ è più una macelleria, la rivendita dei tabacchi è un ricordo. Ho fatto un rapido inventario dei banchi e negozi questa mattina: 12 banchi di frutta e verdura di cui 6 sono stazionari giornalmente al Foro, 1 furgone ambulante di formaggi e salumi, 3 furgoni itineranti di piante e fiori, 1 di “porchetta” anch’ esso saltuario. In pianta stabile in quanto negozi, una pescheria, una polleria rosticceria, un rosticceria di pesce, una norcineria, una latteria, una rivendita di pane e dolci. Lo stretto indispensabile per la sopravvivenza cittadina.
Delle sei bancarelle stabili di frutta e verdura, cinque alloggiano sotto il colonnato, quasi nascoste ad occhi indiscreti contrastando quel motto commerciale che dice che ‘se non mostri quello che hai, o non vendi o vendi meno’.
L’ unica a seguire il motto o forse a non voler sottostare con un anonimato posto, nascosto, quasi vergognosa di svolgere il suo ruolo di utilità alla cittadinanza, è la bancarella di frutta e verdura della Sig.ra Emanuela, che incurante dei soli estivi ed ancor più dei freddi inverni, sotto i suoi ombrelloni campeggia in bella evidenza fuori del colonnato.
“Doveva essere per due anni, poi si sarebbe dovuti tutti ritornare a vendere al centro piazza…invece eccoci ancora qua…” mi dice la signora.
Altri commercianti mi si fanno vicino lamentandosi dello stato penoso in cui versa il commercio della piazza del Foro.
Alcuni accennano a permessi mai dati (voci che rivendo come mi arrivano ma che andrebbero controllate) a chi, avrebbe voluto aprire rivendite di pesce sulla pescheria, tanto che uno di questi poi l’ ha aperta a Marzocca.
Alcuni voci che dicono che hanno suggerito di dare il controllo del parcheggio ad un ragazzo diversamente abile per abbreviare i tempi di sosta con un continuo controllo, ma anche questo non è stato preso in considerazione (anch’ esse da controllare della loro veridicità).
Sta di fatto che, di giovedì, avevano il tempo per discutere con il sottoscritto, lanciando di tanto in tanto un’ occhiata alla loro attività.
Quello che ho constatato di persona, è che mancavano all’ appello pure gli immancabili “rompiballe” (almeno per alcuni) dei pensionati… da considerare che la giornata non era fredda, c’ era pure un debole sole e… si, di figli se ne fanno pochi, ma gli anziani aumentano sempre più… ma la piazza evidentemente non interessa più neppure a loro.

3 commenti:

www.dariopetrolati.it ha detto...

Ecco la Senigallia che ricordavo è quella da te vista col l'obiettivo e con gli occhi così sensibili che hai,Franco,e l'anima che cerca fruga ,vorrebbe anche chissà cosa che non c'è più.
Il Foro Annonario è tra i luoghi che i miei colleghi di lavoro quando vengono giù più si ricordano ed al ritorno quassù a Padova poi mi descrivono e contano come se fossi io di altra parte.Il Porticato tutto con sopra la bellissima biblioteca-emeroteca ed altre architettoniche piccole vie di uscita che passando sotto un arco-portico si arriva dov'era il macellatoio comunale, eppoi la Rocca.Ed anche le sparite carceri mandamentali ov'era Manizza il più grande commerciante grossista di frutta di Senigallia.
Il fondatore fu un enorme omone che tutti chiamavano Brontolon ,dava ordini ai 4 figli che comandavano il prezzo della zona per il prodotto che vendevano.
Era la piazza mercato piena di ortolani che venivano a vendere con i carretti a mano le loro primizie e solo dopo verso mezzogiorno la piazza si svuotava piano piano eppoi arrivavano gli "scopini" che pulivano e raccoglievano sì da rendere il luogo accessibile ai ragazzi per andare in pattini ,giocare tra il colonnato della pescheria e quello dove stavano le botteghe degli alimetari e di qualche macellaio,di questi il più famoso cognome era Bastari,( una famiglia allargata )in modo spropositato.
Mi hai fatto rivedere il sole a fatica ricordare qualche nome,ti ringrazio della passeggiata nel tempo della memoria e delle osservazioni che non conoscevo.
Quando verrò giù , spero prestissimo,mi rifarai vedere e tu Lorenzo e tutti gli amici spesso quì menzionati mi direte e tratterete come se fossi un vecchio amico che da troppo si era allontanato dal luogo ov'era nato.
Ciao e grazie Franco,Giuliana,tutti, tutti,
dario.

www.dariopetrolati.it ha detto...

Oggi cari lettori amici concittadini fate gli auguri a giuliana e franco giannini.
E' giorno che ricorre la data del loro matrimonio.
dario.

www.dariopetrolati.it ha detto...

Non per Walter,
lo conosco da tempo , troppo, ed il suo americanismo anche mi hanno rotto le scatole.
Sempre col suo buonismo e quest'aria da cinematografaro anni 60 è superata eppoi l'ho scovato la prima volta anni fa al circolo " tutti frutti ", mandava in delirio gli ex sessantottini, ma aveva già l'aria da bravo ragazzo, troppo bravo ragazzo per bene nostalgico dei Kennedy,di Marilyn e giù giù sino a lasciarmi deluso e come me i compagni amici di fabbriche che ora non ci sono più,che compagno era sto Walter ?, poi c'era il Massimo d'alema che sempre dietro comandava , dava sicurezza la faceva da padrone.
Ora quassù col nuovo partito che mi umilia chè sento rabbia ordine puzza d'incenso,aria di vecchia dc manco riciclata che non vuole nemmeno sedere nei locali ex.pci gratis.
Non è roba nuova, c'è dentro, lo giuro,la Fondazione che comanda-erede e padrona del vecchio DS,e questo la Margherita lo sa ed assieme non ci vogliono stare, non ci staranno, non so quanto durerà.
Ognuno ha la sua Fondazione col nome diverso, ma il capitale rimasto del vecchio partito lo detiene il partito nascosto,questo si sa e nessuno si fida del vicino.
Berlusconi e gli altri diventano sempre più stupidamente padroni nostri.
Solo un miracolo potrà salvarci, ma io non credo sono laico di sinistra.
Ai ragazzi che vanno a Roma per difendere lo studio, i più grandi auguri,di cuore, servono le loro lotte anche per Riccardo , ha solo 11 anni però.
Come ne usciremo?
A Senigallia quando verrò giù dobbiamo essere sereni, forza ragazzi e guardiamo in alto.
dario.