giovedì 16 ottobre 2008

SENIGALLIA…VISTA AL PASSATO REMOTO…



















Foto ricavate dal libro Senigallia al Cinema di Giorgio Camillini
Cliccare sulla foto per ottenere l' ingrandimento
di Franco Giannini
Mai avrei creduto che il mio ultimo post “Anche a Senigallia, c’erano cinema, teatri…” avrebbe incontrato il gradimento di tante persone, per lo più anziane che mi hanno letto tramite fotocopie fattegli pervenire dai figli e dai nipoti.
Una cara amica, Carla Pasquinotti (senigalliese verace, nonchè nativa del Rione Porto ), che qui ringrazio, dopo aver letto casualmente il mio post, mi ha fatto pervenire, “per un approfondimento”, come mi ha mandato a dire, un libro in cui si parla per l’ appunto, in modo più dettagliato di quanto da me fatto, sui cinema senigalliesi.
E’ per dovere di correttezza e per apprezzamento del contenuto e rispetto di chi si è impegnato nella ricerca, che debbo e voglio indicare il Titolo, l’ Autore e la Stamperia:
Senigallia al Cinema (1904-1994) di Giorgio Camillini. Futura Officine Grafiche (Ottobre 2001).
Se solo penso che la nascita del cinematografo è datata 1895
http://it.wikipedia.org/wiki/Auguste_e_Louis_Lumi%C3%A8re
e che già nel 1904, considerando che il diffondersi delle notizie non era veloce come quello di oggi, dopo appena nove anni, e più esattamente il 2 agosto, come riportato nel libro, Senigallia prendeva conoscenza in modo reale di questa nuova invenzione.
Infatti è nel Salone dello Stabilimento Bagni che il cinematografo fa il suo ingresso con la proiezione del movimento dei bagnanti nello stabilimento.
Nel 1908, invece, nasce il primo vero cinema cittadino, per opera dei F.lli Chiostergi, che aprono l’ "Excelsior" nei locali che oggi sono occupati dagli attuali Uffici Anagrafe situati a pian terreno del Palazzo Civico( sotto il porticato, prima porta a destra).
Ma quello che mi ha più sorpreso nel leggere questo libro, è lo scoprire altri nomi di cinema, di sale da ballo o di fatti di cui mai avevo sentito parlare prima.
Ecco che leggendolo, quindi sono venuto a sapere che in via Dogana Vecchia, nel 1930, c’ era il "Cinema Centrale", che in via Rodi, l’ "Arena Italia" poteva ospitare più di mille persone sedute e che era nata dal bisogno di offrire ai turisti, nella stagione estiva, un cinema più areato che non l’ "Eden" che aveva pochissima ventilazione. Ho appreso che nel periodo delle sanzioni (1942) l’ Eden dovette modificare il nome in “Rex”, che nei giardini Morandi era ubicato il cinema all’ aperto “Casina delle Rose”, che sulla destra del "Politeama Rossini" , subito dopo la guerra (‘46-’47), scendendo alcuni gradini si trovava la sala da ballo “La Tavernetta”.
Ma non finisce qui, perché ho appreso che vi erano tanti altri locali di ritrovo e spettacolo come “Villa Sorriso” in via Gramsci, il “Celestial” in viale Marconi, il “Pino Solitario” in via Mameli, il “Al Dado Verde” dietro lo stadio, il “All’ Ottava” in via Sauro e per me una vera sorpresa “La tribù dei piedi Neri” dove ora ci sono le case popolari. E parlando giorni or sono sul blog, in un post, mi chiedevo il perché queste case popolari si chiamassero così…ora la mia curiosità è stata appagata.
Aneddoti, personaggi, imprenditori si succedono, nel libro, con date, foto, locandine che ti suscitano il desiderio di approfondire ed ampliare le conoscenze di quella Senigallia che va sempre più scomparendo tra l’ indifferenza degli amanti della novità “a tutti i costi”, incuranti che il “futuro” dovrebbe rispettare quel “vetusto” che è suo genitore e che come tale dovrebbe meritare miglior rispetto.
Vorrei chiudere con un invito, proprio per poter ampliare questo discorso di vetustà e dare seguito ad un suggerimento-invito fornitomi da un lettore-commentatore ma più di tutti amico, LorenzoMan, a tutti coloro che avessero e volessero da fornirmi foto, ricordi eventi di fatti attinenti alla vecchia Senigallia a volermeli gentilmente far pervenire e-mail (
brontolone42@yahoo.it ) onde permettermi di proseguire ancora nei miei itinerari della memoria.
Un grazie anticipato è naturalmente d’ obbligo.

11 commenti:

LorenzoMan ha detto...

Molte di queste cose le conosco, un pò per sentito dire ed un pò perchè le ho "vissute". Sto cercando di trovare delle foto relativamente recenti che, strano a dirsi, sembrano più difficili da reperire di quelle molto vecchie. Proverò a sentire anche qualche amico fotografo se è disposto a farcele condividere, ma ne dubito.
Alcune ne ha mia madre e le mie sorelle.
Tra queste ne ricordo una di un gavettone arrivato per sbaglio ad un ragazzino di 6-7 anni durante una festa a Villa Sorriso. Un bel bambino moro, magro magro, che assomiglia tanto a mia figlia...

www.dariopetrolati.it ha detto...

Visto che bravo il nostro Franco?.
Posso ricordare anche qualche altro posto ove si ballava:
Alle due piste dell'Albergo Milano,ov'è ora il Residence.
Sfalsate su due piani c'era l'orchestra sempre ed ovunque del batterista magico Federiconi ( conosceva tutti sapeva tutto era sempre allegro mingherlino e quando si agitava troppo si spogliava della giacca divisa.)
Era sul palco con dietro tende rosse , tanto per dare un'aria,e sino a mezzanotte ed oltre chiassosa teneva allegra la gente.
Non si pagava l'ingresso era d'obbligo la consumazione che i camerieri in bianco servivano ai tavoli.
Era un locale arioso estivo, ma se ricordo bene,per ricchi.
C'era La Baracca, un localone-capanno in legno dipinto in nero ove la domenica in Via Anita Garibaldi correvano le ragazze del " Piano Regolatore " e venivano rubate a chiacchiere dai giovani della città-centro.
Durò diversi anni La Capanna chè rendeva eppoi c'era Federiconi batterista-sempre -ovunque.
Al Celestial (già ricordato iniziavano a ballare con la sigla :Serenata Celeste di Ruccione,era una orchestra stonata composta di ottoni in libera uscita.
Un locale da ballo all'aperto fu ricavato per diverse stagioni in Via Zara,giù dove c'è il Piazzale della Libertà,a metà della via suddetta aprivano il cancello in ferro,sedie e sedione sotto il pergolato, poca luce ruffiana,il locale si chiamava Z(come via Zara)eppoi portava un numero che corrispondeva al civico.
Erano tempi strani senza età regole che non capivo,tanti sacrifici,forse per scordarsi delle vessazioni dolori della passata guerra, chissà,ma a Senigallia si ballava e sperava in un futuro pieno di confuse idee.
Mi dispiace , ma io non ho foto,grazie per avere stampato l'amarcord,grazie a tutti.
Ciao Franco,Lorenzo........tutti insomma,
dario.

fede ha detto...

Visto che sei stato così gentile di pubblicare la foto di mio nonno con accanto mio padre (tratta dal libro di mio zio), sto mettendo sottosopra la casa di mio padre per trovare tutto ciò che può interessarti.
Veramente tanti complimenti per il tuo post.
fede

Franco Giannini ha detto...

Grazie Fede,
L' ho pubblicata perchè appena ho letto il libro, ho immaginato, da quel poco che mi avevi detto, che quello forse era tuo nonno.
Attendevo silenziosamente solo una tua conferma.
Comunque, piccolo è il mondo...tuo zio è l' autore di questo archivio di memorie...!!
Ringraziamelo, per l' aiuto che mi ha fornito e i ricordi che tutto ciò, almeno per me, mi riportano alla mente. Grazie.

fede ha detto...

Porterò sicuramente i tuoi ringraziamenti a mio zio e spero anche di poterti fornire un pò di materiale per stimolare il tuo meraviglioso scrivere.
Grazie.
Fede

Unknown ha detto...

Per quanto riguarda Villa Sorriso il mio amico Roberto Chiostergi ci è nato è vissuto fino ai venti anni.
Credo che abbia un tale archivio fotografico di quegli anni da fare rabbrividire......Se volete gli chiedo di condividere qualche scatto significativo....

www.dariopetrolati.it ha detto...

E vi rileggo e continuamente sento vedo che avete tutti qualcosa a cui attaccarvi,siete laggiù e parlate di cose persone che forse anch'io avrei potuto conoscere.
Mi immalinconisco chè non potendo partecipare al mucchio di voci e ricordi che voi potete toccare sento provo una sensazione strana e pesante.
Quassù sempre straniero sono,sfacciatamente quando mi chiedono delle mie origini rispondo secco: italiano.
Dopo il confuso 68 non mi sono ancora abituato non so confondermi,quando saluto la gente dico buon giorno o buona sera,loro invece , in buona fede ma a me dà fastidio estremo il senso di servilismo : comandi !.
Ecco ora mi risento un pò ancora laggiù.
Saluti carissimi a tutti ,
dario.

Franco Giannini ha detto...

@ Lorenzo
Ti ringrazio per la ricerca ma da parte tua mi attendo qualche cosa in più, quali ricordi ed aneddoti (da inviarmi via e-mail però, altrimenti il post lo si fa con i commenti)commentati dalla tua penna
@ Quilly
Ti ringrazio tantissimo per l' offerta, ma anche per te vale lo stesso discorso che ho fatto per Lorenzo.
@ Dario
Purtroppo Dario la distanza non è una colpa di cui devi assumerti l' onere.
Oggi abbiamo il PC che nel bene e /o nel male accorcia le distanze, anzi le annienta.
Interessantissimi sono invece i tuoi ricordi di "play-boy" senigalliese (non ti offendere è una battuta...) che potresti approfondire con aneddoti, cartoline della tua memoria, con descrizioni dettagliate di personaggi e luoghi (partendo proprio da quelle inserite nel commento precedente, magari ampliandole, se possibile). Anche a te lo stesso discorso fatto agli altri amici...inviami però tutto per e-mail. Io poi assemblerò tutto ciò che mi perverrà, segnalando di volta in volta i fornitori della notizia o dell' immagine di cui andrò a beneficiare.
Fin d' ora grazie a tutti, Fede non esclusa, per la proposta di collaborazione.

LorenzoMan ha detto...

Ben volentieri, Franco, ma dovrete avere la pazienza di aspettarmi per almeno 3 settimane.
Ti mando una mail per raccontarti i motivi di questa "sosta".
@Dario: ricordati sempre di quel caffè. Ne abbiamo tutti bisogno. Un abbraccio.

www.dariopetrolati.it ha detto...

Lorenzo:
il tuo caffè non me lo scordo proprio,anzi solo non desidero confusione quel giorno ormai prossimo.
Desidero come regalo stare anche se per pochissimo,solo con voi,Fede di cui nulla so ed immagino,Quilly,logicamente Franco e Giuliana,insomma noi, compreso io.
Lo stress per mille ragioni mi rende teso come corda di strumento.
Saranno anche gli anni che sempre mi vergogno di far sapere, ne ho compiuti 72 il 22 settembre, sono del 1936, il più vecchio e ciò mi fa vergognare come se fosse mia colpa, di più chè sono sempre in mezzo a giovani -ragazzi e ragazze e mi trattano lor pari.Sogno e mi comporto sempre come quando avevo vent'anni.
Per favore non rispettatemi e trattatemi come se fossi uno del vostro giro, insomma mi sono involuto non ti pare Lorenzo?
Un pensiero speciale alla tua famiglia, ragazzo che sento buono e per bene.
Un caffè senza zucchero,sempre,e niente riguardi per me,
grazie Lorenzo,
dario.

www.dariopetrolati.it ha detto...

Franco ,
cerca di far capire ai più giovani
la importanza della scomparsa di Foa.
Non mi permetto alcun suggerimento,magari un passa parola,le persone per bene oggi dovrebbero vestire a lutto.
Un abbraccio,
dario.