sabato 28 febbraio 2009

LIBRI SUL SOFA' DELLE MUSE - n. 5



di Dario Petrolati




Non si comprano libri al Centro Commerciale come se fosse un prodotto messo alla volontà dell'acquirente .
E' brutto vedere pile e pile di libri messi come mattoni fatti solo per essere venduti e dopo due o tre anni al macero o legati in cellophane a due a due a prezzo tagliato.
Un pomeriggio del 1995 ero per caso a bighellonare tra carte giochi libri e simili.
Questo enorme magazzino pieno di luci, commesse e passaggi stretti, offriva di tutto ed io così, senza una guida, un perché, posai lo sguardo sopra un libretto dal formato strano con la copertina gialla confezionato con carta povera.
Costava lire 15.000 da scontare poi alla cassa, era di un autore che solo una volta avevo visto in una piccola TV locale, sapevo qualcosa vagamente della sua vita, tendenze politiche , quasi un fuggiasco.
Comprai così il mio primo libro di Luis Sepulveda e come una collana, mi tirò poi a cercare sempre ogni sua stampa.
Vennero come se fossero favole, scherzi per grandi bugie piacevoli dette ed assorbite con piacere.
La Terra Del Fuoco , lingue volte al cielo e venti dalla forza inimmaginabile, rupi, golfi ,animali adatti per vivere nella natura brusca, ma affascinante, con solo qualche uomo dalla vita sfruttata ma vissuta.
Favole per grandi che sono realtà dette con amore infinito verso la terra infinita, lontana ove serve coraggio per superare prove ed avere l'avvallo di essere uomo.
Come credere al pianto umano dei delfini che chiamano, invocano come bimbi e sentono il passare del tempo, gelosie e sentimenti pari agli umani, avventurieri che volano con aeroplani incompleti vestiti da cowboy, ubriachi di fama e sventure allegre.
Sono 104 paginette che si bevono una più volte come se tutto fosse null' altro che scherzo.
Ora i libri di Sepulveda sono pubblicati da Guanda con eleganza e raffinatezza, si vedono distanti un miglio, quanta sana invidia per questo scrittore che sa raccontare con leggerezza anche la violenza reale o inventata sparsa per i quattro angoli del mondo.
Un raffronto strano inspiegabile mi è capitato spesso di concepire con Gunter Grass, e nulla di più dissimile può accadere, forse dipende dalla mole fisica quasi fossero fratelli, null' altro.
Sepulveda è stato per me l' Omero del ventesimo secolo o meglio quasi Collodi.
Poche volte mi son gustato una lettura come con Patagonia Express.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

"Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare"...
Delizioso! Devo ricordarmi di regalarlo a mia nipote, appassionata lettrice.
Grazie Dario per avermi ricordato Sepulveda. Buona domenica,
mariangela

www.dariopetrolati.it ha detto...

Non fo che ringraziare quando mi accorgo sento che uno di voi ha letto ciò che ci diciamo
Stavolta è il turno di SMILE
allora sono anche più contento chè lei sappia la emozione e quanto altro io provo ricordando quegli occhi da lettrice intelligente che scorre in fretta quanto poso sull'aria che arriva sino laggiù.
Stavolta grazie Mariangela
è bellissimo il pensiero che esprimi per la tua nipotina
Una pausa umida immediata mi attira come fosse indescrivibile sguardo di persona che pensa
ed io non so a cosa.
Sapete dove vado eppoi torno subito alla Wiennese!
dario.

Anonimo ha detto...

C'entra poco con questo post. Ma è una buona lettura in cui mi ritrovo completamente... Ciao.
mariangela

http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/politica/partito-democratico-27/diamanti-1mar/diamanti-1mar.html

www.dariopetrolati.it ha detto...

Ciao Mariangela
avevo già ritagliato Diamanti da la Repubblica così come faccio sempre con Scalfari.
Comunque hai fatto bene a farcelo risapere ad evidenziare il fatto così anche i più assonnati di noi si sveglieranno.
Oltre tutto fai anche opinione ,
hai regalato la Gabbianella alla nipotina?.
Sempre ciao anche se hai sempre troppo da fare ( PENSARE ).
dario.