domenica 12 luglio 2009

FIGURE DI PERSONE... NON DI CERTO VIP - 9 -





di Dario Petrolati


IL PERSONAGGIO : TINA ANSELMI

Tina Anselmi è nata a Castelfranco Veneto nel 1927. Stupenda cittadina che dette anche i natali al Giorgione-il pittore della " Tempesta". Seppure sia vissuto poco il magnifico artista è passato alla storia dell'arte come uno dei massimi espressionisti di paesaggi e figure mitologiche, anticipando nel tempo e di tanto, la quiete e la vivacità degli "impressionisti"anche per la purezza del tratto quasi raffaellita. La vaghezza anche sempre aleggia come fosse presago dei pochi anni di vita serbatigli dall'ingrato destino. Di certo le sue opere catalogate e riconosciute come originali non superano il numero di trenta. Dimentichiamoci del Giorgione senza scordarlo però e torniamo alla nostra eroina. La Tina come la chiamano quassù. Crebbe in zona contadina tra zolle di terra spaccate da sudori di fatica dei più grandi, in mezzo a vaste distese piatte e generose che sempre hanno ripagato i lavoratori che iniziavano la giornata col sole e la chiudevano al suo tramontare. Tina crebbe all'ombra del Campanile vicino la parrocchia assieme alle altre bambine che avevano sogni e preghiere in testa sino al tempo furioso in cui arrivò il morso della guerra. Fatti e misfatti molto sanguinosi forse non turbarono la certezza della ragazza chè sapeva per fede e studi anche la storia della vita. Subito senza alcun dubbio Tina seppe scegliere la giusta parte ed anche se giovanissima aderì alla Resistenza. Aveva appena 17 anni e come staffetta a piedi e con la pesante bici vecchia da uomo fu " assunta" dalle brigate Cesare Battisti-Combattenti dei Reparti Volontari per la libertà. Poco più che ragazza Tina passava tra spari e fiamme - morti e feriti per portare cibo ai combattenti ed anche ordini scritti su lisi fogli di carta. Vestiva da contadina senza mai pensare alle sue umili origini contribuendo a chè la Patria fosse salva e non disonorata. A poco a poco la guerra terminò lasciando lutti e lacrime in ogni famiglia e Tina si accorse che la sua più spensierata età di ragazza stava compiendosi. Senti un forte richiamo alla partecipazione civile e non disarmò. Cominciò a fare politica attiva per la Democrazia Cristiana quassù nel Veneto ove tutti la conoscevano e sapevano di Lei. Alle prime libere elezioni nazionali Tina fu eletta deputato per la Camera ove portò esempio e richieste della gente di ogni fede. Ininterrottamente dal 1968 al 1992 fu sempre eletta con larghissima voce di consensi. Nel 1976 divenne addirittura Ministro del Lavoro e della Massima Occupazione ed il fatto fece scalpore in quanto donna. Tina tirava sempre avanti senza badare a chiacchiere cercando nella coerenza di realizzare l'impegno per il quale era stata scelta. Nell'anno 1978 fu eletta Ministro della Sanità ove cercò di continuare nel difficile intento che Le era stato assegnato. Nonostante i Suoi alti incarichi Istituzionali Tina continuò ad avere una vita privata modesta senza mai dimenticare le sue origini, la gente che aveva in Lei fiducia, ed essere sempre un esempio per il popolo che poteva scegliere i suoi rappresentanti. Negli anni 1981-1985 presiedette la Commissione d'inchiesta sulla Loggia P2. Furono anni duri e difficili fatti di trabocchetti e corruzioni- ma Tina non piegò mai la schiena e senza paura forse tirò diritto per adempiere quell' impossibile difficilissimo dovere che sempre la sostenne. Fu minacciata fisicamente molte volte chè scoprì quanta corruzione aleggiasse nell' intero Paese in ogni rango anche i più impossibili. Tina, da forte ex contadina, istruita, resse senza mai ascoltare suggerimenti e consigli anche di padroni di banche. La Sua integrità pagò cara tanto che il suo stesso partito non la candidò più chè creava problemi la verità per la quale la ex staffetta sempre combattè. Nelle pause politiche ritornava sempre quassù nella vecchia umile casa da dove molti anni prima era partita per Roma. Anche adesso nonostante l'età e la feroce malattia che sempre l'accompagna tentando di portarla via per sempre, Tina Anselmi non dice mai di no quando la vanno a prendere per testimonianze storiche chè la sua figura fisica e la sua voce che se ne sta andando pure sono lapidi di fronte alle quali nessuno osa contraddire. Più volte qualcuno ha tentato di fare il Suo nome per conferirLe la carica di Senatore a vita. Tina schiva cm'è si scansa anche perchè sa che ancora c'è gente che non perdona la sua presidenza della P2. Più volte a Roma quando era potente la videro per Via Condotti o a Piazza di Spagna sotto Natale camminare da sola con un sacchetto di castagne arrosto sola con la scorta lontana qualche metro. Allora Tina Anselmi pensava alla Sua Terra lontana alla scelta di vita che aveva fatto e chissà cosa altro chè sempre riservata e generosa questa Signora è stata.

3 commenti:

Franco Giannini ha detto...

Il finale con le caldarroste, mi rimanda ad un altro personaggio, educato, distinto, per bene, in una piazza di Roma, che estraeva dal portamonete gli spiccioli per pagare un cartoccio di castagne: era il Presidente Sandro Pertini.
Entrambi,figure pulite, modeste ed oneste, di cui in Italia, oggi come oggi, abbiamo estremo bisogno, ma di cui, purtroppo si è persa la "matrice".

www.dariopetrolati.it ha detto...

Eh si franco
hai fatto un parallelo
con la tua sensibile onestà
tra due persone che l'Italia di oggi non merita
non sa
ed allora mi viene l'eterno fastidioso dubbio : che fare
sempre domande domande
nessuno risponde o si propone perchè il privato è sempre più bello
così dicono e pensano
gli altri
noi no
siamo in pochi
non importa
fa male ed anche peggio
ma le nostre tasche leggere ci permettono ancora speranze
e non per noi
c'è ancora qualche sconosciuto meritevole.
grazie sempre per le tue idee e incoraggiamenti puliti
dario.

Franco Giannini ha detto...

Certo Dario, se penso a GRILLO che oggi si candida per il PD...e se solo pensassi di volerlo paragonare ai due personaggi che non cito per il solo timore di poterli offendere, mi viene da pensare che il peggio deve a venire. Non per nulla, ma se non altro per il modo educato con cui essi si proponevano anche se non privi di caratteri forti e decisi.
Quella forza e decisione che manca ad esempio a Giorgio, forse dovuta all'età, per farlo entrare in quel triunvirato dei personaggi per bene ormai in via d'estinzione.