mercoledì 28 ottobre 2009

VISIONI, VOLTI, DESIDERI...INESAUDITI

di Franco Giannini
Certamente ci sarà qualcuno che dirà :“ Ma Franco…allora sei monotono…!!!” e non è detto che questo qualcuno sbagli! Però, come si dice, le veline si sposano con i calciatori perché entrambi praticano lo stesso ambiente, così come avviene per gli attori e come spesso capita a tutti coloro che bazzicano nello stesso ambiente. Ed a uno “sfigato” come il sotto scritto non può accadere che la stessa cosa, oramai sposarmi no, due errori sarebbero troppi, ma vivo la stessa vita di coloro che frequento giornalmente. Con l’aggravante per me che non so da che cosa possa dipendere, ma credo che sia la stessa cosa che colpisce i viziati, i drogati, gli abitudinari. Ecco che ad un tratto quel pensiero ossessivo contro il quale avevi lottato fino a quel momento si impossessa di te e ti ritrovi dentro al bar a consumare l’ennesimo caffè, ad accendere la ventesima sigaretta, a sniffare un’altra dose. Fino a ieri, anch’io avevo lottato per cercare di farmi i fatti miei, non volendo invadere la privacy di Michelina (il nome e la storia sono veri e l'autorizzazione alla sua pubblicazione mi è stata gentilmente concessa da entrambi i suoi figli), di questo scrigno umano che nell’arco dei suoi oltre ottanta anni, ha racchiuso nella sua memoria, ancora perfettamente lucida, innumerevoli ricordi. Ricordi, che come per quasi per tutti, sono fatti di aneddoti piacevoli, ma anche dolorosi. Poi, invece, il mio desiderio di scrivere si è impossessato ed io ho ceduto senza opporre resistenza a questo bisogno interno che sentivo.
Dicevo, fino ad ieri, perché poi, la sua ultima caduta l’ha costretta a letto non per gravi problemi, ma per semplice precauzione, fornendomi quella possibilità di avvicinarla, con una doverosa visita come Michelina meritava, che da tempo, per l’appunto, desideravo, anche se non proprio in questo modo. La sua cameretta è situata al secondo piano dell’edificio, all’inizio di un lungo corridoio e vede la porta aprirsi verso l’interno della stanza, nascondendo, quasi a proteggerlo, il suo letto. Entrando quindi non la vedi, ma con in mano la maniglia della porta, per trovarla sei costretto ad un curioso :“ Bubù…zacttt!!”, come si fa con i bambini piccoli quando ci si nasconde e si riappare all’improvviso. E così che ho anche fatto anch' io, come da manuale del perfetto imbecille, dimenticandomi che ho un' età che dovrebbe consigliarmi comportamenti più consoni. Ma lei, molto più lucida di me, non è rimasta affatto sorpresa, mi ha rivolto un sorriso assolutorio e compiacente, mi ha allungato una mano e mi ha invitato ad entrare con il suo :”Venite avanti…”. Si perché Michelina, strano no, ma mi da del Voi !
Appena mi ha visto, gli occhi gli hanno cominciato a sorridere e mi ha iniziato a raccontare le fasi dettagliate della caduta. Si guardi bene però, che non si è trattato di uno “coercitivo stupro verbale”, bensì di un volontario racconto in cui c’è stata la sua volontà di volermi rendere partecipe di quello che mi veniva narrato: aneddoti, pensieri, riflessioni, speranze. E spiegandomi della dinamica della caduta mi diceva che nella sfortuna il Signore ci aveva buttato uno sguardo e l’aveva protetta. Io conoscendo la sua devozione a San Padre Pio e sapendo che le facevo piacere, aggiungevo che forse c’era stato anche una Sua intercessione. A quel punto Michelina, mi ha rivolto il suo sguardo, ha fatto di si, con un cenno del capo e sollevandosi un po’ e con fatica dalla montagna di cuscini, cercando di girarsi meglio verso di me, con una voce sospirosa, quasi mistica, mi ha chiesto :”Anche voi siete devoto a Padre Pio ?”.
Andate a dirglielo voi, che io sono un inguaribile penitente, un agnosta prima ancora che ateo… Che potevo a quel punto risponderle se non con un :” Si Michelina…sempre stato!!!” Una bugia a fin di bene, che non sono riuscito a controllare. Però, forse, è proprio da questa bugia che è scaturita tutta la sua fiducia nei miei confronti ! Dopo un attimo di pausa, alza i suoi occhi chiari, me li punta in faccia e mi dice :” Dovete sapere che tempo fa…” e giù a raccontarmi un fatto molto riservato e personale che riguarda la sua famiglia e che non è né giusto né necessario riportare “…in questa triste occasione, avevo la morte nel cuore, non ricordo neppure se dormivo o me lo sono sognato, o ho avuto la visione di un Padre Pio che sorridente mi invitava a stare tranquilla che il tutto si sarebbe sistemato. Cosa che poi avvenne anche se non completamente. Ricordo che in questa visione, chiamiamola così, vidi al fianco di Padre Pio anche un uomo con una coppola che gli copriva per metà il viso. Io non sono riuscita a capire chi fosse. Solo più tardi mi sono resa conto che si trattava del mio marito defunto, che evidentemente ora era vicino a Padre Pio”.
Visto che di già una volta, Michelina, mi aveva fatto presente di un suo desiderio nel poter avere un’immagine del Santo nella Casa che ora la ospita, non ho potuto far meno di confessarle che mi stavo adoperando affinché questo suo desiderio si avverasse. Ed al che, mi rispondeva sorridendo felice :” …e chi volete che vi dica di no !!??”.
Non potevo certamente deluderla, a quel punto, dandole un dolore, confessandole che invece avevo ricevuto se non proprio una risposta negativa, un sibillino Ni.
Che le potevo dire allora, se non che nessuno avrebbe detto di no, ma che comunque io sono un “cappa tosta” e farò del tutto perché questo suo desiderio abbia a realizzarsi.
La struttura sarà anche laica, come laico è anche l’Ospedale, ma se nella Casa si è trovato spazio per una Chiesetta, per l’effige di Papa Giovanni Paolo II e per il Crocifisso in Sala da Pranzo, c’è da ritenere che con un pò di buona volontà, queste sante effigi si possano stringere idealmente e religiosamente parlando, facendo posto per aggiungere anche quella di Padre Pio. Cosa che ha fatto per l’appunto l’Ospedale aggiungendo addirittura una statua di questo santo a grandezza naturale.
A quel punto, non c’è due senza tre, ho buttato lì la terza bugia ed ho detto con la faccia più soave di cui disponevo al momento (cosa non facile per me…in qualsiasi momento) e le ho detto :“…fai conto già di poter pregare sotto l’immagine, non so di quale tipo, ma sicuro che ci potrai pregare…chi potrà dire di non volerla!!! Ma intanto prega affinché ciò si avveri !”
Chissà se quelle sue preghiere, che un giorno arrivarono in Paradiso, da Padre Pio, per una volta non colpiscano anche quei sentimenti di noi umani, a lei molto più vicini anche come distanza??Comunque sia, Michelina, io "so na capa tosta…" e se ci è andata buca questa prima volta, con la buona stagione, riandremo nuovamente all’attacco e chissà che questa volta sia quella buona e che la risposta, per intercessione di Padre Pio, non riesca a mutare quel NI in un definitivo SI !!!

2 commenti:

enrico dignani ha detto...

Io caro Franco avrei condotto con vigore verso la felicità quella cara signora mostrandogli il muro del nichilismo dello stupefacente alcolico Nulla che ci caratterizza
con quel bel raffreddamento emotivo che cestina i sacri tubi digerenti che il sistema ci imbocca coattivamente per oggettivare la moltitudine degli inferiori.

www.dariopetrolati.it ha detto...

mi ricorda come avrebbe potuto dovuto essere mamma
ma è morta prima e quello che ha vissuto è stata tortura
dio che lei pregava era distratto
oppure inesistente
i vecchi hanno sapore di fastidio e si mente fingendo loro bene
Tutti
ricchi e poveri abbiamo gli anni che puzzano
passata una certa età
la vita non vita apparenze pietà allora non so se la medicina fa progressi o esperimenti duri e stranieri.
dario.