mercoledì 20 febbraio 2013

RESPINTA al mittente.... ver go gna ti!!

La mattina, questa mattina, è cominciata proprio male, con l'apertura della cassetta delle lettere dove ho trovato una missiva gretta di cui avevo si, sentito parlare, ma che ritenevo solo destinata ad altri e non a me. Una volta apertala, ed iniziatene la lettura, mi sono sentito, ancor di più di quello che già non sia, UMILIATO ed OFFESO da questo personaggio che emana dai suoi pori, solo supponenza, arroganza, falsità. Una lettera in cui mi si promette un qualche cosa che non potrà mai mantenere, non solo per i problemi politici ed elettorali, bensì semplicemente perché io non ho pagato l'IMU non essendo proprietario di alcun appartamento. Quindi non ho assolto a questa incombenza non certo perché sono un rivoluzionario (lo vorrei tanto essere se solo ancora l'età me lo permettesse!!), ma perché semplicemente sono in affitto e quindi esente. Vale a dire sono diverso da come è lui, cioè un pensionato sfigato, un incapace, un fallito, che nella sua vita di 40 anni lavorativi, non è riuscito a costruirsi un tetto sopra la sua testa. Insomma, ma lui non può capire, una persona onesta.  Questo figlio di buona donna, invece, si permette di ricordarmelo nel modo più infame di cui è capace. Mi rimborsa, mi dice, ma che cosa ? Stupido, Incapace o Bugiardo. Che in questo caso specifico, scelga la sua giusta qualifica .
Ed allora che di spada ferisce di spada perisce...!! Mi si permetta di calarmi nelle vesti del buffone di corte anche a me, non certo provvisto delle sue insuperabili capacità divinatorie.
Totò detta la lettera a Peppino
Allora ci ho ripensato, l'ho riletta questa volta tutta, e colpito da un ricordo, una parentesi felice della mia vita adolescenziale,  ho fatto una ricerca su Internet e sono riuscito a trovare il testo della famosa lettera che Totò dettava a Peppino De Filippo nel film " Totò Peppino e la Malafemmina".
Uno dei passi più esilaranti della lettera credo che fosse questo "...  scusate se sono poche,  ma settecentomila lire, punto e virgola, noi, noi ci fanno specie che quest'anno, una parola, quest'anno c'è stato una grande moria delle vacche, come voi ben sapete! Punto! Due punti!! Ma si, fai vedere che abbondiamo. Abbondandis in abbondandum. Questa moneta servono, questa moneta servono, questa moneta servono che voi vi consolate..." ed ancora :"... Salutandovi indistintamente... salutandovi indistintamente... sbrigati!!! Salutandovi indistintamente, i fratelli Caponi che siamo noi...apri una parente e dici che siamo noi, i fratelli Caponi."
La lettera dettata, suppongo che portasse la stessa data di quella dell' uscita del film, il 1956, come pure immagino  che mai gli interpreti di tale parodia, potessero ipotizzare allora, che qualcuno, 57 anni dopo, a corto di battute ( ha consumato tutte le stron...te in dotazione), rubasse quelle loro. Attuale come non mai l'accenno alla "grande moria delle vacche", nè magre e nè sacre, bensì tutt'altro. Che il duo composto dai validi comici, fosse anche veggente??
Chi poteva fare simile furto d'idea, se non un saltimbanco da strapazzo, quale il persona"cc"io (l'errore è voluto!) in questione. Un nano che si crede gigante, un guitto che si crede artista della battuta, un volgarotto che si ritiene un "elegante" gentleman. La sua è una invidia insaziabile, infatti gli sarebbe piaciuto avere le qualità del mitico Avvocato Agnelli, neppure lui uno stinco di santo, ma un "vero elegante" in fatto di cultura,portamento, ironia  !! Il nostro uomo (si fa per dire!!) è stato partorito come un aborto, con l'aggravante di essere riuscito anche male. Uscito dal grembo evidentemente ha preso freddo e come le pizze che lievitano si è raggelato e la sua crescita si è interrotta. Furbo, quello si, un'amicizia sola, ma buona (quella di Craxi),  cinico, crudele, duro, senza cuore, spietato con i suoi avversari e con i suoi stessi fedeli leccapiedi, cultore del  "fine giustifica i mezzi". Ed anche in questo caso si è appropriato del metodo di scrivere una lettera che secondo lui avrebbe dovuto essere seria e che invece non è risultata neppure comica. Infatti è riuscito solo a farla risultare ridicola (come ridicolo è chi la firma!) e quando poi scrive :"L'Amministrazione finanziaria Le invierà una lettera firmata dal nuovo Ministro dell'Economia e dello Sviluppo (cioè dal sottoscritto!)..." anche penosa.
Troisi detta la lettera a Benigni
In fatto di lettere scritte da comici di valore, avrebbe dovuto leggere anche quella di due valenti artisti come Troisi e Benigni nel loro film del 1984 "Non ci resta che piangere" . Anche loro, già il titolo che la dice lunga, che fossero già dei veggenti ??
E questo "matrone" da strapazzo, gestore di "piccole case Eleganti" vorrebbe darci a bere, facendoci credere che lui  è un valido economista, un politico eccelso, il miglior  statista degli ultimi 150 di storia del nostro paese, l'industriale self-man, il costruttore edile più abile della nostra penisola e non solo, il re delle televisioni private... e chissà quanti altri record gli si potrebbero assegnare.
Io potrei aggiungerne altri titoli, ma sono certo che cadrei nell'ovvio del populismo.
Gli unici titoli comunque che non potrebbero essergli assegnati assolutamente, sono sicuro, potrebbero essere quelli della rispettabilità, della credibilità, dell'onestà e della sincerità. 

Franco Giannini

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