venerdì 9 dicembre 2016

Dopo la scoppola ricevuta, ecco come vedo la nascita del PD da quando la si credeva che fosse bella come quella di Venere...

… ed invece era solo come mia nonna se solo avesse avuto le ruote.

Il PartitoDemocratico nasce il 14 Ottobre del 2007 da una fusione del centro sinistra, composta dai  Democratici di Sinistra  e di Democrazia è Libertà - La Margherita (centristi). Questo essere che nasceva, poteva essere considerato come l'erede del progetto politico de L'Ulivo, riveduto e corretto, ideato a suo tempo, da Prodi. Guardando i dettagli con una chiave di lettura più comprensibile, credo di poter spiegare tale nascita con un semplice esempio, ma assai aderente alla realtà dei fatti. 
Diciamo che allora (al momento della creazione delle basi del novello partito) fu come prendere un grosso frullatore in cui furono introdotte le liste collegate a Walter Veltroni (padre di questo frullato) comprendenti i Democratici con Veltroni, Ambiente, Innovazione, LavoroA Sinistra per Veltroni ed altre liste locali ed inoltre  i delegati Rutelliani eletti  nelle liste: Con Rosy Bindi democratici, i Davvero Democratici per Enrico Letta, le liste in appoggio di Adinolfi (Generazione U) e quelle in appoggio di Gawronski (Il coraggio di cambiare Noi per il Partito Democratico). Poi giù una bella frullata, una delicata shakerata e si credette che la brodaglia offerta ai futuri elettori altro non sarebbe stata che l'elisir di lunga vita di un Partito con la P maiuscola.
Confesso che anche io ci avevo creduto al momento e l'avevo successivamente anche votato, seppur non mi sono mai iscritto, non certo per preveggenza, bensì per una mia allergia nel possedere tessere di qualsiasi tipo. Infatti nella mia vita sono stato iscritto, scolasticamente obbligatorio al tempo, alla Dante Alighieri, alla Lega Navale e poi sportivamente, successivamente alla FIDAL (Federazione Italiana Dilettanti Atletica Leggera).
Invece era semplicemente nato un matrimonio tra il Diavolo e l' Acqua Santa, che non fu mai consumato, neppure il primo giorno dopo le nozze.
Infatti in quasi dieci anni, si è cercato di convivere, da separati in casa. Con una “Sinistra” che forse sarebbe stato meglio denominarla mancina, dal momento che ha imparato ad usare anche la destra (e sicuramente troppo ed in poco tempo!!) imbarbarendo i suoi vecchi ideali e con un Centro democristiano (che non ha mai cessato di essere tale), cercando di usare il falso volto clericale per far finta d' andare d'accordo con tutti, ma in realtà aprendo porte e finestre per generare infinite correnti.
E qui ricorro, ancora una volta per semplificare, ad un banale esempio, ma che ritengo più esplicativo di tante parole. Il PD di oggi, che doveva essere come una calamita con due poli DS e Margherita, che si attiravano per unirsi e formare un unico blocco, si è ritrovato ad essere una calamita ma con due poli opposti che, come invece come in fisica ci insegna, si respingevano e si respingono. Ed essendo il polo della calamita "Centro", più potente e supportato anche con l'uso di armi improprie (basta ricordarci l'ultima usata con il “stai sereno Enrico”) , sta respingendo quello della calamita "Sinistra" fuori del cerchio di confine, dove lo sta attendendo a braccia aperte il popolo aspiratutto del Movimento 5 Stelle.
Fintanto che come segretari si sono succeduti le “anime buone” del “volemose bene” come il Veltroni l'uomo del “si, ma anche”, o il Franceschini il "politico dai mille volti", o Bersani il "politico smacchiatore", fino ad arrivare ad Epifani il Caronte che ha trascinato dentro quello che nessuno sapeva che fosse un cavallo di Troia con dentro nascosto il suo vero cuore che nulla aveva di Sinistra, ma neppure di Centro: Matteo Renzi, era il personaggio simpatico più ad una destra (Verdini poi docet) che ad un centro da cui proveniva. Figuriamoci alla sinistra!
Un uomo che sarebbe riuscito a prendere per i fondelli anche ad un navigato come Berlusconi, che credeva in lui e lo aveva quasi definito suo erede politico. (e malgrado quello che oggi dice, non credo abbia mutato la sua idea!)
Un uomo che diceva che non aveva necessità di una scorta, perché la sua era composta non da agenti, ma bensì dal popolo che per i primi mesi effettivamente lo osannava e che oggi invece lo ha premiato come lui aveva fatto con il povero Enrico Letta (ed il brutto è che non se ne chieda il perché). Poi si è circondato di falsi amici tutti toscani, che per un posto nella prima fila della notorietà, lo hanno sempre gesuiticamente incensato speranzosi di restare avvinghiati per chissà quanto tempo ancora al carro dei vincitori, ma che dopo la batosta del 4 dicembre sembra si stia alleggerendo. 
E lui così piano piano ha cominciato a credere veramente a quelle parole, auto convincendosi di essere preparato, infallibile, simpatico, sincero e indispensabile, talmente tanto, che non si è reso conto che invece si stava abituando ai riflettori sempre accesi, che quel suo primario “risultare simpatico e modesto” abilmente pilotato, lasciava il posto alla consuetudine (come avviene ai concorrenti del Grande Fratello) dell'effettivo suo essere : un politico da 610 (rubo il titolo a Pio IX) quando invece credeva di essere uno statista, un impreparato ma furbo, disattento o cieco ai reali problemi del Paese pur di risultare ottimista, un arrogante (e già quel suo nuovo modo di camminare ondeggiante assunto dopo l'incarico e con le mani in tasca lo evidenziava abbondantemente), supponente, un po' (tanto!!) bugiardo, un po' guascone, tutte cose che alla fine hanno fatto emergere quello che invece è sempre stato : solo un antipatico, un bugiardo, un pallone pieno di sé stesso che i voti di quest' ultimo referendum ha fatto scoppiare.

La notte degli esami, appena saputo di essere stato bocciato, ha ripreso il microfono in mano, cercando di riacquistare quel tono dei primi giorni da Premier, da bravo ragazzo della porta accanto, gli occhi umidi, un rigurgito di modestia, quel suo ricordare i sacrifici verso i figli un po' dimenticati e verso la sua Agnese. Ma ha beneficiato di un sentimento di clemenza solo il tempo di una foto, perché l'uomo è quello che è e che resterà.
Infatti come ho detto sopra, si può mantenere un atteggiamento costruito per un breve lasso di tempo, perché poi a lungo andare emerge quello che effettivamente siamo. Ed il suo essere spavaldo è riemerso nella sede del PD in occasione dell'ufficializzazione delle sue dimissioni da Premier, ritornando a parlare con la solita arroganza, la solita immodestia, usando un plurale maiestatis tanto da far presumere che il suo non sarà un addio, bensì un arrivederci. Non so se subito o quando sarà, non so se nella barca del PD battente ancora bandiera Centro-Destra (o se sarà solo di Centro) oppure in qualche altra battana (sarebbe la 27esima a solcare l'attuale mare della politica italiana) con un vessillo per lui più familiare di Centro-Destra.
Ai posteri l'ardua sentenza !






di Franco Giannini

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