martedì 11 dicembre 2018

E se partissimo da questa foto...

... prima di dire che " Siamo Tutti Colpevoli ?? "

Prima di cominciare a scrivere queste mie osservazioni, mi sono chiesto se non stessi facendo cosa sbagliata, dal momento che ancora le vittime di questa tragedia giacciono su di una piana di marmo in attesa di un probabile esame autoptico. Sarà anche un errore il mio, ma in verità è che poi a funerali avvenuti, l'esperienza mi insegna, che questo caso verrà archiviato (come altri di cui non ricordiamo neppure nomi, fatti e condanne) in quel voluminoso tomo del dimenticatoio come è usa purtroppo fare la nostra editrice: l'Italica Abitudine.  
Ed i sintomi di questo mio dubbio è dettato dal fatto che già sul dramma se ne sta sovrapponendo un altro che se non gravissimo è altre sì preoccupante: quello di affibbiare la colpa generica a tutti, con lo scopo finale che non lo sia (o possa sembrare) di nessuno.
Da uomo della strada, consapevole di non possedere di certo la chiave per la risoluzione definitiva di certi drammatici episodi, a stento riesco a condividere che la colpa sia di tutti o quanto meno della stessa gravità per tutti. Come pure mi sembra assurdo dover ascoltare personaggi pubblici e con responsabilità sulle loro spalle che ci vengono a dire che i controlli (forse) non hanno risposto alle procedure come la Legge prescrive. Evidentemente costoro erano assenti allora, come lo sono anche oggi. E' un po' mettere le mai avanti nel timore di battere il viso sul selciato. Riconoscere tacitamente le proprie colpe, senza però ammetterle.
E sembra quasi che costoro confermino il detto "chi si scusa si accusa" quando si leggono  le loro solite patetiche frasi di circostanza quali "dico ciò, perché simili episodi non si abbiano a ripetere", oppure "servono delle nuove leggi".
E forse quest'ultima richiesta, nuove leggi, uscita poi dalla bocca di parlamentari, indigna ancora maggiormente.
Se non si possono far partecipare o presenziare dei minorenni dopo la mezzanotte a programmi televisivi, al coperto, con un servizio di prevenzione di ogni tipo, mi domando e domando a chi ne sa sicuramente più di me, a quei signori che con tanto di titolo di On. o Sen. o di qualsiasi altro previsto dalle Amministrazioni locali, perché sia possibile farlo fare a figli e nipoti in queste roulette russe mascherate da spettacoli e gestite da individui che rocambolescamente cavalcano la legalità in equilibrio sulla lama di coltello. La mia carta d'identità mi permette di ritornare indietro negli anni 60/70 quando a Senigallia i giovanissimi andavano a ballare al Karibù o al Maurizius se non perfino alla Rotonda, ma di pomeriggio, subito dopo appena pranzato. Ed alla sera era difficile staccarsi dagli amici ed ancor più dalle amiche, ma si ritornava a casa per cenare, evitando ai nostri genitori nottate in bianco attendendo, come oggi, quella chiave che venga inserita nella toppa. E non mi si venga a dire che oggi sono altri tempi e che la colpa è dei genitori che non sanno dire o non vogliono dire di no. Così non fai. Se solo si facesse rispettare quella legge che i minorenni non possono partecipare a trasmissioni televisive oltre le 24. Non conosco ad litteram la legge, e se c'è qualche scappatoia da togliere per renderla più ferrea. Ma che quei personaggi che richiedono nuove leggi, sappiano che già esiste ed al più sarà da perfezionare, anche perché potrebbe aiutarli a dormire (si anche a loro) sonni più tranquilli sia che abbiano o non abbiano figli. Difficile, allora, nascondere in famiglia che avevi bevuto, perché dalle 14 alle 19 la sbornia non faceva a tempo a passare, cosa più facile al giorno d'oggi quando cominciano a bere (seppur 14/15enni perché per il gestore pecunia non olet e non lo vieta come invece dovrebbe) alle 23/24 per terminare alle 3 del mattino e se le gambe reggono infilarsi a letto ed alzarsi magari per l'ora di pranzo adducendo che il viso affranto è dovuto solo al "quanto ce semo divertiti".
Troppo facile e falso, per quei adulatori del siamo tutti colpevoli, quando ci si imbatte in questi casi dolorosi, cercare una spalla pietosa che mescoli un po' le carte come quelle di psicologi, psichiatri, sociologi che giustamente da studiosi del problema, lo prendono assai alla larga, partendo da Adamo ed Eva, toccando gli insegnamenti che la famiglia dava ieri e da oggi, la valutazione genitoriale del proibire o del concedere, la richiesta sociale del tutto e subito, del come non far sembrare un ragazzo inferiore al suo coetaneo perché privo di motorino o telefonino. Che poi alla fin dei conti mette sempre in esame l'abilità educativa del genitore. 
Giunto a questo punto, qualcuno si chiederà, ma tu che faresti ? Io sono anziano e non certo psico qualche cosa, ma ritengo che le cose devono essere modificate seguendo le esigenze dei tempi, seppur non di certo stravolte o cancellate. Se un genitore dice NO oggi è (può apparire!!) un genitore cattivo; ieri non discutevi, mettevi la coda tra le gambe ed accettavi in silenzio. Oggi dire di NO implica problemi che solo, a quel che sembra, la psicologia e Telefono Azzurro, possono risolvere. Ed allora avere una Legge che vieti di fare le "orine" a chi ha neppure 16 anni ( che rischiano quello che rischiano) affianchi così il NO dei genitori, credo che sia un rafforzativo salutare per tutti. Ma, attenzione, il mio è solo un giudizio di  un vecchio !!








di Franco Giannini

2 commenti:

www.dariopetrolati.it ha detto...

difficile FRANCO
emettere giudizi
di qualsiasi colore poi.

Fatti e non parole -succede quanto è accaduto anche perchè gli attuali valori sono affidati alla moneta-

Essere ciò che siamo ora è davvero poca roba:

Il globo attuale di questi tempi è sporco tutto.-

Credo ancora nel donare -sempre dare leggere ascoltare comprendere magari-

SCUSAMI ,passa la mia parola a GIULIANA.. :)
dario.


padova 12 12 2018.-.

Franco Giannini ha detto...

Appunto, Carissimo Dario, la moneta...
quella che io ho raffigurato e che
ritengo che sia da lì che bisogna partire.
Anche io mi astengo da giudizi che poi
analizzati da un vecchio, lasciano
il male che trovano... però credo che tutto
invecchi all'infuori di quei "valori" che
i nostri vecchi ci hanno insegnato e che noi
custodiamo gelosamente in noi, che non sono
quelli che oggi i più, purtroppo,
custodiscono altrettanto fiscalmente nel portafoglio.
Grazie Dario come sempre per la tua presenza
ed un abbraccio anche da Giuliana
franco