Ai portici Ercolani di Senigallia l'ormai abituale appuntamento serale con le simultanee scacchistiche
Ad aprire la serata di venerdì 20 lugliol’Anfitrione di sempre, il mitico, l’inossidabile, l’instancabile promotore di queste serate, il mago della scacchiera senigalliese, il super appassionato e per chi lo conosce bene, semplicemente il buon Mario Pizzi.
Quest’anno però Mario ha preferitodefilarsi un pò dalla vera simultanea, lasciando il compito più gravoso al giovane Candidato Maestro con 1 Norma (ne occorrono 3 per diventare Maestro), laureando in Fisica, Riccardo Mandolini.
Mario, sorridendo da sotto quella sua barba da buon francescano, mi dice furbescamente, ma anche con infinito orgoglio che lo ha anche fatto, perchè l’allievo ha superato il suo maestro. Infatti, mentre Mandolini ha raggiunto il grado di Candidato Maestro, Mario ai suoi tempi si è fermato solo, si fa per dire, alla 1a Categ. Nazionale.
Mario, sorridendo da sotto quella sua barba da buon francescano, mi dice furbescamente, ma anche con infinito orgoglio che lo ha anche fatto, perchè l’allievo ha superato il suo maestro. Infatti, mentre Mandolini ha raggiunto il grado di Candidato Maestro, Mario ai suoi tempi si è fermato solo, si fa per dire, alla 1a Categ. Nazionale.
Quando arrivo sul luogo della “tenzone”, Mario è tutto preso, aiutato dalla sua gentile ed accondiscendente “Signora” nell’ardua lotta di srotolamento e fissaggio di alcune locandine giganti che non vogliono saperne di stare diritte. Nel mentre Riccardo, invece, posiziona sulle scacchiere i vari pezzi. Prima il braccio e poi la mente.
Quando tutto è pronto, e già qualche passante si è soffermato a guardare incuriosito, sulla lunga tavolata conto ben 24 scacchiere con su schierati tutti i pezzi e Mario tutto felice che qualcuno si è già fermato, mi dice sempre con quel suo viso pacioccone, sembrano tante le scacchiere, ma vedrai Franco che qualcuno resterà fuori ad attendere il suo turno per potersi sedere. Ed infatti è così!
Qualcuno si siede e Riccardo con la prima mossa del pedone bianco, dà inizio alla partita, poi è un continuo andare su e giù per la tavola, restando davanti all’avversario di turno, mai oltre i 30 secondi.
Mario, dal canto suo, ha iniziato quello che lui chiama lavoro di pubbliche relazioni. Saluta alla mezza Senigallia che passa e rallenta nel vedere il tavolo imbandito di scacchiere, a molti li chiama per nome e lì invita a sedersi.
Molti sono turisti e tra questi Mario mi presenta il Sig. Gallo Aldo di Torino che da 25 anni partecipa a queste simultanee senigalliesi. Meriterebbe una medaglia al valore affettivo nei confronti di questa manifestazione.
Manifestazione che, voglio ricordare, si ripeterà per tutte le giornate di martedì e venerdì che vanno appunto dal 20 luglio per terminare venerdì 17 Agosto. Orario degli incontri sempre le 21.15
Di buon auspicio per questo sport, il numero delle presenze deibambini. Ne ho contati 7/8 tutti tra i sette ed i nove anni. Tutti discretamente preparati, tutti entusiasti, alcuni facenti parte della scuola di Mario, altri di passaggio perchè turisti.
Curiosa l’uscita di uno di loro, che tutto felice per l’aver disputato (e perso) una buona partita, gli grida: “Mario, Mario, sai non ho fatto fare una sola mossa alla mia donna…” al che tutti i presenti, un po’ sovrappensiero ci siamo guardati, non collegando questa esclamazione “la mia donna” alla regina, bensì ad una probabile fidanzata, e visto l’età, ci ha fatto sorridere non poco.
Mentre Riccardo Mandolini, spolvera i suoi sfidanti, Mario Pizzi spiega al capannello che si è formato e che si rigenera in continuazione, senza però mai svanire, il perchè si dica“Scacco Matto”, o spiegando che cosa sia e come si esegue lo scacco matto dell’imbecille in due mosse, mentre ai più piccoli insegna le mosse più semplici, con tre soli pezzi, prendendo in prestito le metafore del pastore, del cane e della pecora.
E’ quasi ora di chiudere baracca, perchè si è toccata la mezzanotte, quando si siede di fronte a Mario, una coppia di Torino. L’uomo chiede a Mario dove abbia acquistato quelle scacchiere, dove i pezzi e così facendo gli mostra il contenuto di una busta con all’inteno per l’appunto una scacchiera: “L’ho vista, mi sono ricordato che una volta ci giocavo e mi è venuta voglia, anche perchè mia moglie, che non sa giocare, è però portata per questa tipologia di giochi”. La dimostrazione di come anche gli scacchi servano e sono serviti a far girare, anche se nel loro piccolo, l’economia cittadina.
Nel frattempo la signora, si siede e comincia ad impostare i pezzi come lo sono sul lato opposto quelli bianchi di Pizzi. Mario, benchè la sua signora e Mandolini stiano iniziando a ritirare il tutto, inizia una rapida spiegazione di come si muovono i vari pezzi, le varie mosse del principiante. Quando i signori lo salutano, è passata la mezza. Lui accaldato dall’aria, ma fresco a suo tempo per la positività della serata, guardandomi esclama:“Non li potevo mandar via senza spiegare a come utilizzare il loro acquisto, altrimenti per che cosa l’avevano comperato a fare”.
Salutandomi, con la testa dentro il bagagliaio dell’auto per riporre le 24 scacchiere, non manca di ricordarmi l’appuntamento per la prossima simultanea scacchistica martedì 24 luglio ore 21,15
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