lunedì 16 giugno 2008

Sensibilità perduta.

di Dario Petrolati

Erano uomini.
Bambini anche, vecchi e donne.
Quotidianamente sbarca la flotta dei diseredati, degli avanzati, di coloro che senza diritti, nomi, terra, vengono ad imbruttire le nostre rive , fatte per i turisti, per gli amici, tanti, ricchi da vomitare, del dott.( dicono sia geom. come me ) Briatore. Vergogna-vergogna, Destra e Sinistra, ho letto i nomi degli invitati ed ancora come un allocco mi sono stupito di leggere nomi che fanno spettacolo (e sono anche pagati per farlo !) disdicevoli sempre anche dovessero tacere ed invece c'è stato quella che chiamano festa , o al maiuscolo, CASINO.
Parlamentari di tutti i colori, sino a sbavare per un sorriso di Berlusconi nessuno si è tirato indietro, e probabilmente qualcuno sarà stato dimenticato, sai che umiliazione non vedersi fotografato, menzionato ! Ma perchè stiamo perdendoci dietro a queste miserrime cose che solo vergogna arrecano e non piuttosto organizzarci, ribellarci , andare ad aiutare chi non sa più che fare, prestare aiuto, non basta il volontariato , le onlus ormai si sprecano, muoverci piuttosto che provare solo pietà e turbamenti, fare qualcosa da uomini veri senza sprecarci in giudizi e parole che suonano ormai inutili.
Ogni giorno arrivano, di notte senza bussola, stracciati gonfi impauriti, con bottiglie di plastica che avevano riempito di acqua per il viaggio.
Che spettacolo, e proprio all' ora di pranzo, vengono piazzati in recinti momentanei, in attesa di decisioni-leggi che possano ricacciarli indietro, da dove sono scappati.
Non provo più tristezza ma tanta vergogna. Anche io mi sento colpevole e lo sono.
Vivo in giorni in cui uomini dal colore della pelle più scura della mia arrivano sulle sponde dell' Italia Meridionale, in isole ormai strapiene e parlano gridano urlano piangono fuggono muoiono.
C'è chi parla di sparare, usare le armi, altri più furbi suggeriscono di rabbonire , corrompendo i capi degli Stati di quelle terre dalle quali sono fuggiti, od altri accordi , pur di pulire le nostre amate sponde, chè sono nostre come dice Bossi. Via a casa loro.
I viaggi della vergogna del terrore proseguono con tanta foga che ormai nemmeno più ci si fa caso,non c' è telegiornale che non ne parli e se manca la notizia degli sbarchi quasi ci si sente privati di un diritto.
L' altro secolo, quello appena passato, i filosofi perditempo lo definirono " secolo breve ".
Questo, l'attuale, così vergognosamente ingiusto, come lo chiameremo, che meriti avrà per essere ricordato ?.
Forse fa parte di un gioco ibrido che la natura sta preparandoci mentre noi sempre distratti ed anche egoisti guardiamo tramonti e sognamo pane bianco.




2 commenti:

Franco Giannini ha detto...

Già di per sè, il titolo sta ad indicare il tuo stato d'animo: vergogna, impotenza, verso chi potrebbe ma non vuole, di chi parla ma non ascolta, di chi esprime sentimenti non provati, di chi del menefreghismo ha fatto il suo ideale.
Del resto che dire di chi ruba il pane, e per alleviare il peso delle dubbie coscienze, rendono solo briciole e neppure nel giusto silenzio di un anonimato, ma con gli eclatanti e vergognosi dire e non dire onde rivestirsi di quel perbenismo solo apparente.

www.dariopetrolati.it ha detto...

E' il tuo commento un canto poetico stupendo.
Stride con l'assunto,pare quasi pensiero di Lorca e si sente un capire sensibile come fosse stata Giuliana a dettarlo.
Come è brutta la morte di questi disperati senza nome-vita sconosciuta-mal accetti.
A me , non credente,piacerebbe avessero un Dio solo per loro,pietoso , memore delle ingiustizie patite da questi disperati.
dario