sabato 22 gennaio 2011

TRE AMICI AL BUNGA BAR


di Franco Giannini

...in attesa delle scrofe

Eccheccevò”, esclamava il bravo Giobbe Covatta, in una pubblità per sottolineare la semplicità con cui lo si poteva aiutare a svolgere le sue opere umanitarie a fin di bene per i bambini africani.

E' forse, che ispirati da questo modello francescano, alcuni amici hanno pensato di imitarlo facendo, con altrettanta semplicità, del bene nei confronti di ingenue, spensierate quanto sfortunate ragazzine bisognose per lo più di tanto paterno affetto.

Del resto, agli amici non mancava nulla: i soldi sembra circolassero, frutto di vecchi craxiani sacrifici, l'amore paterno anche, vista la loro età, la logistica non era un problema grazie ai mq. che la “Milano che conta” metteva loro a disposizione, il reperimento, pardon, la ricerca di queste vergini bisognose da beneficare era affidata solo a gente di mestiere abituata a vivere ogni giorno tra “la gente del popolo”, tra “le miserie del mondo dei lustrini e paillettes”, la voglia poi... di arrivare al dunque, quella non mancava di certo.

Ma come ben si sa, l'invidia è una gran brutta bestia, e le anime buone, come quelle di questi filantropi amici, sono destinate, sempre, come le pecorelle, ad essere sbranate, prima o poi, dai famelici “lupi” del perbenismo e della Legge.

Ehhh!!! ma si sa, oggi i tempi son cambiati, non si affronta più la vittima sacrificale direttamente al pascolo, i “lupi” si sono tecnologizzati. Uno non è più libero di “pascolare” neppure tra le mura di casa sua, oltretutto quando completamente indifeso, ci si sta facendo del bene non egoisticamente, ma facendolo logicamente anche alle altre. Ohhh...non puoi più fare una telefonata organizzativa che ti intercettano e con una mentalità deviata, retrograda e bigotta vedono il male su tutto ciò che uno dice o fa... sputtanandoti come un qualsiasi farabutto.

Cene, balli, bagni, massaggi, canti, barzellette, battute, spiritosaggini, carinerie, qualche migliaio di euro per le spesuccie... del resto erano ragazze che soffrivano e comprensibilmente tutto ciò serviva per sollevare i morali. Morali che, per qualcuno, superata la settantina, non sono più così facili d' alzare come si vuol far credere e se non ci si fa aiutare con la bocca...

Ma nulla di nulla e mai comunque che si possano considerare delle sconcezze.

Tre amici di piacevoli, amene, benevole serate conviviali, che da benefattori, da uomini in odore si santità, sono stati mutati, dai persecutori Lupi cattivi in pervertiti puttanieri e pedofili.

Non sarà vero, ma io credo ai Lupi.

L'opinione pubblica deve sapere che sono 17 anni che i Lupi provano ad incastrare animi così “candidi” colpevoli di tali assurdità o simili, ma non sono mai riusciti ad incastrare il satiro satrapo principale, perchè sempre “unto” e “viscido” in modo tale da sgusciare dalle mani di una Giustizia a volte troppo lenta e con maglie troppo larghe.

ma visto mai che però questa volta quel 17 portasse sfiga (questa volta preceduta dalla S) a qualcuno e...fusse che fusse la volta b'na per levarci dai piedi definitivamente 'sti maiali con le sue scrofe e i suoi leccapiedi ?

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