giovedì 20 gennaio 2011

CASA PROTETTA : LE VERITA’ SULLA SUA RISTRUTTURAZIONE.


di Franco Giannini

… è il vice presidente Ferdinando Salvioni che ci aiuta a scacciare ogni dubbio …

Nel mio articolo del 22 dicembre riportavo la cronaca della presentazione della ristrutturazione della Casa protetta di via Cellini nel primo dei suoi due stralci previsti.
L’indomani dell’uscita dell’articolo, ricevevo in forma anonima una documentazione riguardante una specie di “querelle“, ma forse sarebbe meglio chiamarla “diffida”, che il Collegio Costruttori Edili (AnceAncona) mediante A.R. datata 14/12/2010 anticipata via fax, aveva inviato alla Casa Protetta di via Cellini, seguita da una serie di dubbi che l’anonimo aveva sulla qualità dei lavori e sulla mia disponibilità ad accertare quello che stava realmente avvenendo.
Il nocciolo della questione stava tutto in questo passo che riporto :” … i prezzi unitari utilizzati, sono riferiti al prezziario Regione Marche 2008 ed i nuovi prezzi analizzati, sono stati ribassati del 16%, in contrasto con i principi fissati dall’art. 133 comma 8 del codice dei contratti vigente (163/2006) … chiediamo in via di autotutela di annullare la gara in oggetto, per bandirla, dopo avere adeguato i prezzi al prezziario regionale vigente. Ci riserviamo, in mancanza, di sottoporre la questione al nostro prossimo Consiglio Direttivo per valutare se ricorrere in sede giurisdizionale. … “
Immediata la risposta anticipata via fax e datata 21/12/2010 della Casa Protetta, che tra l’altro precisava che :” … - i tecnici progettisti, interpellati sulla questione, confermano che i prezzi riportati nel computo metrico estimativo sono in linea con quelli effettivamente praticati sul mercato e, come tali, sicuramente remunerativi;
- i ristretti tempi di consegna dei lavori imposti dal provvedimento regionale di concessione di un contributo a fondo perduto di circa 600.000 euro non consentono di accogliere la vs. richiesta di ritiro del bando d’asta e di emissione di un nuovo bando. …”.
Trattandosi di una questione importante, che poteva fermare la gara d’appalto previsto per il 23 dicembre, mi sono interessato ad avere dei lumi in merito. Però la neve, poi le feste natalizie e la disponibilità di chi mi poteva dare chiarimenti, mi ha portato ad un protrarsi nei tempi, cosa di cui mi scuso con il mio informatore.
Però alla fine sono riuscito a contattare il Vice Presidente della Casa Protetta, Sig. Ferdinando Salvioni, con il quale ho avuto un incontro chiarificatore.
“Intanto confermo che la gara di appalto c’è stata e che con sommo stupore di tutti è stata vinta con un 46% di ribasso. Ma non solo lo stupore sta in questo ribasso, ma anche su quelli degli altri partecipanti che hanno proposto percentuali oscillanti tra il 30 ed il 38%.”.
Chiedo allora se si siano presentate anche ditte di Senigallia o del nostro comprensorio. La risposta ricevuta è positiva, anzi con la sottolineatura, che avrebbe visto con favore la possibilità che qualcuna si avvicinasse a quei ribassi da favola, in modo anche di favorire la “gente del posto”, sia come azienda che come lavoratori.
Questo anche perché, prosegue Salvioni :”… questi ribassi da lasciare ad occhi aperti, in verità ci hanno creato delle perplessità, e non è detto che la ditta o le ditte che hanno fatto queste offerte vincano la gara. L‘ultima parola a chi affidare l‘incarico spetta a noi.”
E qui Salvioni mi spiega che, la Casa Protetta, non avendo esperienza in materia di gare di carattere prevalentemente tecnico, si è appoggiata, per questa, ad un ingegnere, una massima autorità di fama nazionale, in qualità di consulente della gara, il quale ha richiesto alle ditte partecipanti, visti i risultati impensabili, un’ulteriore presentazione di documentazione chiarificatrice dei loro fornitori, della qualità dei materiali, ecc. Anche perché determinate forniture di elementi altamente tecnologici, in Italia, si contano sulle dita di una sola mano. Quindi si vuol analizzare e comprendere fino in fondo come si possa essere arrivati a formulare certi prezzi.
Ho chiesto allora, quali siano le garanzie che queste ditte possano fornire oltre a quelle “cartacee” successivamente richieste. Mi è stato garantito che ci saranno, indubbiamente, quelle fideiussorie.
Chiedo quindi se la pratica vada avanti. La risposta che ricevo è affermativa ed aggiunge Salvioni :” … per non perdere quei 600 mila euro, dobbiamo iniziare i lavori entro giugno 2011. Dopo la nostra lettera di risposta, non abbiamo ricevuto repliche. Anche per la liberazione del padiglione che ospita il SERT, in questi giorni dobbiamo incontrare il Direttore dell’Ospedale Dott. Pesaresi, per accordarci affinché questo possa avvenire entro aprile. E tengo a precisare che anche qui esiste un documento depositato presso un notaio in cui si afferma che l’Ospedale s’impegna a lasciare i suddetti locali onde non incorrere a penali.”.
Ora la mia è solo una speranza, il poter vedere i lavori iniziare entro la data stabilita e, mi si permetta un po’ di campanilismo, mors tua vita mea, l’affidamento di questi a qualche azienda della zona.

1 commento:

LorenzoMan ha detto...

Credo che l'unica cosa che potranno fare sarà chiedere alla Ditta aggiudicataria i giustificativi dei prezzi offerti. Comunque il problema delle gare al massimo ribasso è più grande di quello che si possa pensare.