venerdì 18 novembre 2011

Le nozze con i fichi secchi non si fanno ed allora...

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di Franco Giannini già pubblicato su
60019.it

Meglio tirare i remi in barca ed attendere speranzosi che il vento torni a spirare di poppa


Una delle figure caratteristiche di Ancona di tanti anni fa, era impersonificata da un certo Barigelo. Un netturbino che aveva fatto della strada la sua Università di vita, divenendo l’emblema della filosofia popolare. Tra le sue tante citazioni, divenute poi famosi detti popolari, c’è anche quella di: "A discore n’è fadiga".

Ed è vero. Parlare diviene, anche se non sempre, un esercizio piacevole e non necessariamente faticoso. Sempre che, dall’altro lato ci sia un interlocutore attento ed appassionato al problema discusso.
Quando poi l’argomento di cui si parla (nel caso nostro , si scrive) riguarda anche problemi di carattere civico, come spesso o quasi sempre ha fatto questa rubrica di Diversamente Giovani, oltre al piacere di esporre, c’è anche l’utilità di veder realizzato, eccezionalmente, il problema dibattuto.

E’ però anche vero ch’ esso diventa inutile, se non faticoso, quando non umiliante, parlare a vuoto, se l’interlocutore è o mentalmente assente o disattento, perchè a conoscenza della sua impotenza e della incapacità del dover e saper dire di no. L’assenza può essere causata dal fatto che non c’è più sordo di chi non vuole ascoltare. Cosa grave, perchè allora potrebbe risultare come un sintomo del senso di superiorità che sfoccia sempre in una vistosa carenza d’ ineducazione. La disattenzione dovuta ad un’impotenza del poter fare, è più giustificabile, ma non per questo deludente.

La situazione economica Italiana è sotto gli occhi di tutti. Siamo su di una imbarcazione costruita con delle paratie fatte di Emmentaler (il famoso formaggio con i buchi) e l’acqua sta entrando nello scafo ITALIA da tutte le parti, da Genova a Messina. E Senigallia non è che ne sia stata graziata.

Però la sensazione spiacevole che sto provando, è che quel senso di abbandono, rifuggiandosi dietro la frase oramai inflazionata del: "Non abbiamo fondi... o i tagli ci hanno penalizzato... Il Patto di Stabilità poi ci ha legato le mani... " sia divenuto o stia divenendo un facile alibi, per scaricarsi di dosso ogni colpa o la difficoltà nel saper dire un secco "NO!" all’occasionale richiedente (e possibile elettore) di un particolare tipo di servizio. Dimenticandosi forse che gli elettori confidano sempre ( e qualche volta sbagliano!) nelle capacità degli eletti per la soluzione dei problemi più difficili e spinosi.

Come ho fatto spesso presente su questa rubrica "Diversamente Giovani", essa è una pagina che è stata ed intende schierarsi sempre, qualsiasi sia e sarà la compagine amministrativa alla direzione del Municipio, all’opposizione, dove (e sono consapevole di abusare del favore, perchè chi non fa evita anche sempre di sbagliare!) posso criticare, ma anche suggerire e sollecitare provvedimenti, sfuggiti o volutamente dimenticati.
Come pure mi sono auto-vietato l’uso della parola GRAZIE.
Ben s’intenda, non per un motivo di cattiva educazione, ma perchè ritengo che il fare bene rientri nelle prerogative primarie del buon amministratore. Cerco di spiegarmi meglio con un semplice esempio: Non dico bravo a chi arriva puntuale al lavoro, ma punisco chi ci arriva tardi!
Allora vedo meglio il riconoscimento pubblico di un elogio che è dovuto a chi si è impegnato affinchè il problema venisse risolto nel migliore dei modi, facendo in modo, così, che i cittadini possano saper giudicare l’eletto di turno.
Cosa che del resto, qui, ho già fatto in passato.

La situazione economica nazionale che si riversa poi su quella locale, induce però, ad un ripetitivo e monotono "pianto greco", che echeggia di già nell’Aula Consiliare. Le ragionevoli priorità, ben più importanti che non il mio denunciare le buche della strada X o una inosservata barriera architettonica cadrebbero inesorabilmente nell’oblio della voluta disattenzione.
Infatti già tale comportamento viene riservato anche ai Consiglieri di maggioranza, per cui vista la crisi ed i relativi tagli, mi porta a credere, che sia meglio il sospendere ed archiviare questa rubrica onde non passare da quello di critico osservatore e puntuale suggeritore, a quello del piagnone di turno.

Lo posso o lo potrò continuare a fare sul mio blog, per il piacere di uno sfogo personale, ma non posso e non intendo farlo più qui, dove mi sento in un certo qual modo responsabile di qualche cosa che va oltre una semplice confessione. Non mi va di farmi carico di una denuncia e di un suggerimento di cui conosco già a prescindere quale che sarà la risposta. Non mi sento nè di illudere la gente, nè di affrontare la lotta contro dei "mulini a vento". Se prima potevo dire al cittadino qualunque che mi chiedeva un piccolo aiuto, un "Ci proviamo", ora so di non poter dire più neppure questo.

Ed allora non mi resta che appendere il cartello di TORNO SUBITO...Forse! con la speranza che la situazione economica del Paese si ristabilizzi e possa così tornare a punzecchiare... ma si faccia presto, perchè io ho un’età!


di Franco Giannini
Vignetta di GiòViky Dì

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