di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it
Perché tanta sicurezza? Per aver assistito ai primi provini del Musical "Come l'Aurora"!
Il timore per chi scrive, come del resto, credo, anche per chi disegna, chi dipinge o chi compone musica, sta in quel primo atto, che può essere il vergare la prima parola, un primo tratto di matita, lo stendere la prima pennellata di colore o segnare sul pentagramma la prima nota.
Mi trovavo solo pochi istanti fa, proprio in questo frangente, attendevo un input che mi facesse cominciare a stendere queste righe, quando mi è giunta in aiuto questa frase su cui ho buttato gli occhi postata sulle pagine di Facebook e che riguardava, guarda caso, le sensazioni di una persona presente ai provini del nuovo Musical in “fase di allestimento” programmati dai giovani organizzatori di Destate la Festa 2012: “Al di là dell’esito finale dei provini, siete stati davvero tutti fantastici e meravigliosi e il prossimo che sentirò dire ’i giovani d’oggi…tutti svogliati e nullafacenti’ gli tiro un microfono in testa! Voi siete i giovani d’oggi….“. Ed il bello di questa frase sta nel fatto che a tirare quel virtuale microfono in testa, sarebbe un uomo di pace, qual’è Don Davide Barazzoni, il giovane tra i giovani. Ma come dargli torto, dopo aver assistito ai provini di canto e recitazione?
Già al primo incontro, domenica 18 gennaio alla presentazione del Musical, guardandomi attorno, osservavo questi volti puliti, giovani, che per darsi più un tono ed un’età più adulta, portavano barbe incolte (qualche pelo isolato come le molecole di sodio nella famosa acqua), così come pure lo erano i pizzetti ed i baffetti. Cercavano di essere disinvolti, ma si vedeva chiaramente la loro malcelata timidezza che però svaniva d’incanto appena si potevano tuffare nel gruppo. Allora divenivano immediatamente più espansivi, più caciaroni, più allegri e disinvolti.
Avevo notato in quell’occasione, che da brava gioventù, quello che avevano a loro disposizione era il fattore tempo, per cui sembrava si fossero dimenticati di aver dato un appuntamento con l’indicazione di un orario da rispettare e che regolarmente non hanno rispettato.
Ma devo dire che mi sono trovato a ringraziare questo ritardo perché mi ha dato l’opportunità di conoscere giovani interessanti che vorrei potessero arricchire quella vetrina della mia rubrica di ricordi personali di “personaggi celebri, ma modesti” della vita cittadina.
Già in fase di presentazione di questo nuovo lavoro musico-teatrale, su di un palcoscenico “rasoterra”, si sono succeduti personaggi, che malgrado la loro età non superi i trentanni, sono passati da un ruolo di attori principali (dopo due o tre spettacoli) a quello meno visibile, ma ancor più importante, d’insegnanti dietro le quinte. Un Largo ai Giovani (anche se il loro è un po troppo anticipato), un avvicendamento generazionale, auspicabile e da cui dovrebbero prendere esempio gli esponenti della nostra malandata Politica Nazionale.
Non starò ad illustrare più di tanto la trama del Musical, se non che sarà imperniato sul risultato di una scommessa che scaturisce dalla lotta quotidiana tra i rappresentanti del “Bene” e del “Male”, con le loro influenze proiettate su quello che è un giovane di oggi con tutti i suoi pro e contro.
Per conoscere l’esito della scommessa, logicamente dovrete intervenire allo spettacolo che si terrà alla metà di agosto nei giardini della Rocca. Il tempo per maggiori precisazioni, credo comunque non manchi.
Quest’anno i “Giovani”, hanno voluto gettare il cuore oltre l’ostacolo ed incuranti delle difficoltà che andranno ad incontrare, si sono voluti cimentare in cose da “Adulti” e per di più “Bravi”.
Testi, musiche, coreografie, costumi… tutto nuovo, senza dover andare a riesumare opere già conosciute e scopiazzare interpretazioni che mai calzano perfettamente da attore ad attore, per fattori che vanno dalle diverse capacità di recitazione, al timbro di voce, dalla postura sul palcoscenico alla sensibilità personale che ciascuno possiede.
Facile a dirsi, pensavo, ma metterlo in pratica poi, sarà molto, ma molto più difficile. Beh! Mi sbagliavo. Si mi sbagliavo, perchè la determinazione con cui si sono presentati già a questo primo appuntamento i nostri nuovi pilastri del dietro le quinte, mi ha veramente sorpreso e stupito. Si dice in questi casi, che i nomi solitamente non si fanno onde evitare dimenticanze, ma io voglio correre questo rischio mettendoci la mia faccia, pronto a ricevere i rimproveri di quel qualcuno che avrò sicuramente dimenticherò, involontariamente, tra le pieghe delle quinte, riconsegnando giustamente a Cesare ciò che è di Cesare:
Presentatore, Curatore testi e Responsabile Pastorale Giovanile Diocesana: Don Davide Barazzoni
Regia e coreografia: Francesca Berardi e Caterina Mancinelli
Direzione Musicale e coro: Davide Caprari e Federico Zoppi
Testi: Maria Savini e Don Andrea Franceschini
Scenografie e costumi: Caterina Mancinelli – Isabella Iampieretti – Gaetano Curzi – Giulia Pongetti – Luca Paternoster
Pubblicità e “Media”: Diego Bossoletti – Francesco Salvatori – Francesco Sabbatini
Inoltre, non a caso, in quel tavolo degli esaminatori è stato creato saggiamente uno spazio per far posto ad un acquisto importante, un certo Marco Fulgenzi di Chiaravalle già regista del musical di “Piazza Speranza“, musical della vicaria di Chiaravalle che ha coinvolto genitori, ragazzi delle varie realtà locali (come oratorio,centro sociale ecc) che hanno portato anche al CEN (Congresso Eucaristico Nazionale alla Mole questo settembre) e una replica anche sul sagrato di Loreto. E scusate se è poco!
20 e più gli iscritti ai provini di recitazione e canto. Da quello che ho potuto osservare, molto il materiale artistico di buon livello su cui lavorare, tanto da poter dire che forse il compito più difficile spetterà proprio a chi dovrà operare la scelta dei ruoli. Anche se vero è, che è sempre preferibile lavorare sul tanto buono, piuttosto che sul poco e pure mediocre.
Gli esaminatori, comunque sono sempre scesi nei panni degli esaminati, cercando di aiutarli a sciogliersi dell’immancabile fattore emotivo che all’inizio gela chiunque. La prima esaminanda, ricordo che era una sedicenne cantante, parlava con un filino di voce. Poi, con la professionalità di uno psicologo più che di registi, l’hanno messa a suo agio facendola parlare un po’ instaurando il clima amichevole con il quale sono stati trattati poi anche tutti gli altri partecipanti. Ricordo che ha cominciato a cantare quasi sottovoce, ma poi ha preso sicurezza ed ha avuto un crescendo rossiniano conclusosi con, anche se appena accennato e sempre un pò vergognosa, qualche passo e qualche mossetta sulla musica di Can-Can.
Per dare un tono di multietnicità ai provini, anche una ragazza di colore, che mi ha stupito positivamente con una sua più che discreta interpretazione di “Amor Mio” di Mina.
Da quello che ho potuto percepire, la difficoltà maggiore sembra stia nel trovare una voce acuta femminile che riesca a tenere le note alte di quel brano “bello e impossibile” scritto da Davide Caprari per l’occasione. Ma è anche vero, visto la bella piega che sta prendendo questa iniziativa, che “una su mille” la si troverà. La tenacia è una cosa che non vi manca.
Per concludere, rubo nuovamente un pensiero di Don Davide Barazzoni che condivido in toto, perchè uscendo dalla sala è quello che anch’io ho constatato e provato: “Ragazzi che emozione entrare alla Casa della Gioventù e vedere tutti voi ’in ansia’ per i provini… facce belle, gioiose, con il gusto di provare a buttarsi, con il coraggio di mettersi alla prova, con la consapevolezza che la bellezza di uno diventa ricchezza per tutti! Grazie davvero a voi che siete venuti, perchè ci avete regalato emozioni e sorrisi…“
Nessun commento:
Posta un commento