sabato 20 ottobre 2012

I colonizzatori del 21° secolo... a ore....!!!!

...e per fortuna che questa è la nostra crema !!

Sono scappati dal loro Paese, come topi che abbandonano la nave quando l' istinto suggerisce loro che c'è pericolo che la nave affondi.
Ricordate gli eroi della Spigolatrice di Sapri. Eran trecento, eran giovani e forti. Chiederete, invece questi chi sono? Sono coloro che dopo un secolo tentano di "ri-colonizzare", ma questa volta con uno spirito carico di umanità e senza bramosie di interessi (termini usati sarcasticamente), quei paesi che una volta si chiamavano sotto sviluppati ed oggi ribattezzati dal vocabolario della politica internazionale, per dargli maggiore enfasi, Paesi Emergenti. Questo almeno è quanto cercano di far credere agli  indigeni, i quali se la bevono pure ...! Da parte italiana, queste anime pie, sono oltre 400,  non sono proprio  giovani ed a quanto pare,  neppure forti "moralmente" parlando, ma solo degli egoisti incoscienti, dotati di stomaci foderati con tanto di  irsuto pelo. Quello proprio che ci vuole per queste "sporche" invasioni di carattere umanitario.
Si sono spogliati della loro appartenenza alla nostra italianità, non tutti, ma la maggior parte, imbastardendosi con quegli imprenditori "scalcagnati" locali, dando origine a quelle Joint Ventures fondendo le nostre eccellenze tecniche con le loro leggi permissive, che tanto piacciono loro, chiudendo entrambi gli occhi quando, queste sfociavano e sfociano nel degrado e nello sfruttamento umano ed infantile.
A fare da apripista, nei lontani anni '50 e '60, ad esempio in INDIA non potevano essere che loro, la crema dell'industria italica, vale a dire la solita Fiat, la Piaggio, a cui sono poi seguite senza osservare un ordine cronologico, la Magneti Marelli, la Brembo, Graziano Oerlikon, Valvitalia, Fontana Fasteners e Officine Meccaniche Piemontesi, Dayco, Apicom, Perfetti Van Melle, Lavazza, Ferrero, Bauli, Tecnimont, Italcementi, Impregilo, Todini, Ferrovie, Astaldi, Autostrade, Artsana, Interpump Group SpA, Luxottica, Merloni Termosanitari, Pirelli, De Longhi, Danieli, Bisazza, Saipem/Snamprogetti, il Gruppo Generali, Benetton, Zegna,  Armani, Tod's, Cavalli, Versace, Natuzzi, Veneta Cucine ed Artemide, gruppo Finmeccanica, Fincantieri, Avio ed Elettronica, Beretta. E potevano mancare le banche ?? Ecco che allora troviamo UBI Banca, Unicredit-Banca di Roma, Intesa-San Paolo, Monte Paschi di Siena, Banco Popolare di Verona e Novara, Banca Popolare di Vicenza, BNL-BNP Paribas. Non sono tutte logicamente, ma sono le più importanti italiane, quelle che hanno ricevuto tanto dall'Italia e dagli italiani, sia come aiuti economici da uno Stato forse troppo "amico", sia come braccia e teste di un popolo forse troppo "bue". Ed alle prime avvisaglie di venti di burrasca, invece di restituire, se non tutti, almeno qualcuno dei benefici ricevuti, inscenando il caratteristico pianto del coccodrillo, hanno abbandonato il paesello natio, lasciando quelle braccia a sorreggere le teste appensantite dai problemi economici famigliari di cui entrambe sopra parlavo.

E' proprio vero, che negli affari la riconoscenza vale meno di zero. Come è vero che questa gentaglia, non soddisfatta di aver, come sanguisughe, succhiato quanto c'era da succhiare, economicamente parlando e dopo aver inquinato quanto più non potevano fare nel Bel Paese, hanno fatto la valigia e sono emigrati con l'intento di fare altrettanto, ed anche di più, in terra straniera. Consapevoli dell'aiuto su cui potevano contare offerto dai  boss politici corrotti di questi paesi che li avrebbero supportati, servendogli su di un piatto dorato le loro leggi, che definirle permissive, sarebbe solo un eufemismo.
Sono divenuti così i nuovi colonizzatori del 21° secolo a tempo determinato, visto che sanno che la partita si giocherà tutta sulla velocità ed il vincitore finale sarà colui che oltre più lesto sarà anche il maggiore lestofante; arrafferà tutto quello che c'è da arraffare, ritirandosi dal gioco ed emigrando in altri lidi da "colonizzare" non appena avrà centrato il suo obiettivo. Si perchè anche questi popoli, appunto definiti emergenti, stanno uscendo dalla loro immersione prolungata per prendere respiro. Qualche tecnologia serve anche a loro. I gattini stanno aprendo gli occhi, stanno estraendo le unghie e stanno cercando di graffiare...questione di tempo. Il tempo che da gattini si trasformino in tigri!
Ricordo che cinquant'anni fa, sul sussidiario elementare, apprendevo nelle pagine della geografia economica dell'India, chi erano i paria, che le ceneri dei morti che bruciavano sulle pire, venivano gettate sulle acque del Gange. Leggevo che il fiume era inquinato per via degli escrementi delle mucche sacre, delle persone che in esso religiosamente si bagnavano per la purificazione religiosa, per le ceneri dei defunti ivi gettate, per i corpi in putrefazione non completamente bruciati. Ma le cause dell'inquinamento finivano lì. E si diceva anche che l'acqua, come quella di Lourdes, per motivi religiosi, fosse esente da batteri.  Oggi invece è tutto cambiato. In peggio logicamente. I paria continuano ad essere paria, solo che il loro numero è aumentato proporzionalmente all'incremento demografico e forse anche di più, non guardando la "Televisione" . Le acque limacciose del Gange continuano ad essere inquinate in maniera esponenziale non solo per il maggior numero di indiani che le utilizzano come cloaca a cielo aperto, ma per l'uso di "discarica ecologica" che l'uomo bianco, con le sue tecnologie, ha portato loro e che gli indiani, facendo per l'appunto gli indiani, con le loro leggi permissive, accettano di buon grado. E mentre il loro PIL aumenta, mentre si continua a dire che l'acqua del fiume sacro è misteriosamente miracolosa e potabile, le morti per cancro, anche queste "misteriosamente", raddoppiano. Il Gange continua ad essere nell'ignoranza, il fiume sacro, le cui acque sono esenti da contaminazioni come quelle di Lourdes,  ma in effetti le sostanze nocive, gettate nel fiume dalle industrie            
come arsenico, fluoruro, cloruro ed altri materiali pesanti non trattati ed altamente cancerogeni, aumentando in modo esponenziale le morti per tumore.
Non parliamo poi di tutela del lavoro, di cui non conoscono (perché non vogliono conoscerlo!!) neppure il significato. Evitiamo di parlare dell'impiego di mano d'opera minorile di cui tutti, noi occidentali, sappiamo l'uso che ne viene fatto, ma facciamo i "finti tonti" acquistando questi prodotti, solo perchè "griffati".
E mentre in Italia, a Milano, si fanno sceneggiate compiacenti per abolire la scolorizzazione dei Jeans con l'uso della sabbiatura nociva e vietata, nei paesi "emergenti" come Cina, India, Pakistan e Nord Africa, la gente non manifesta, continua a praticarla e senza sapere il perché, muore.
Nella terra dei Mandarini, che non è né la Sicilia né la Calabria, ma la Cina, sono invece attraccate oltre 1000 imprese, in cerca di quelle tre scimmiette (non vedo, non parlo, non sento) tanto incentivanti quel business che permette di poter fare lauti guadagni in tempi brevi, proprio grazie a  quelle carenze di leggi vigenti in materia di lavoro, di sindacati, di diritti civili o quanto altro "possa nuocere" alla "sana" produzione, al "giusto" profitto. Profitto ricavato non dal sudore del lavoro di questi poveri diavoli, ma dal loro stesso sangue, parola che non viene certo usata in modo retorico, bensì reale. 
Non sto logicamente ad elencare tutti i benemeriti dello sviluppo di questi paesi, anche perchè  quasi sicuramente cadrei in noiose ripetizioni.
Posso solo dire che dove, l'uomo bianco (con l'anima nera) ha portato quello che lui chiama "progresso", ha portato con il lavoro, soprattutto inquinamento, sfruttamento ed anche l'estinzione di intere popolazioni indigene. Come sta avvenendo in Brasile, altro paese emergente, dove, con la deforestazione,  si  sta causando l'estinsione della tribù Awà.
Un progresso che ci ha riportato, per tantissimi aspetti, indietro negli anni, quando l'uomo bianco, lottava contro i pellerossa in America per "civilizzarli", in Sud Africa per donare loro il benessere, e che dire degli aborigeni australiani...? 
Un Progresso fatto prigioniero dall'Egoismo e dall'ingordigia di pochi a discapito di tutti gli altri.
Se non mi fossi riuscito a spiegare, questa frase che ho trovato in rete, sintetizza in maniera superba il concetto. Credo che provenga dalla saggezza possa di un detto indiano (pellerossa) :" Uomini bianchi, quando avrete abbattuto l' ultimo albero, avrete ucciso l' ultimo animale ed avrete inquinato l' ultima sorgente, vi accorgerete che non potrete né mangiare né dissetarvi con  il vostro denaro!"

Franco Giannini

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