Ma quello che faceva presagire il brutto era l'oro dei cordoni ed i fregi sui cappelli: colori da catafalco.
La cosa più bella, nel senso che da grande soddisfazione, credo che stia farla in barba al nemico all'ultimo secondo. Quando non si era assaporata la vittoria ed anzi si era fatto buon viso alla cattiva sorte di una sconfitta data oramai per scontata.
Che soddisfazione quella palla in rete al 45°. Gioia in una curva, delusione nella curva dirimpettaia.
Ed è quello che dovrebbero aver provato, alle 19,30 del 1 agosto, tanti cittadini, pro e contro il miglior Presidente degli ultimi 150 anni che la Storia ci ha regalato (almeno dice lui!).
L'euforia per qualcuno dei pro-Lui. è durata però solo il tempo di poter permettere al giudice di pronunciare la parola "Assoluzione".
Si dice anche, che pure Lui, sia balzato in piedi, per poi ricadere subito sulla sedia, deluso, sconfitto, amareggiato, ascoltando il giudice che proseguiva nella lettura, perchè come il mitico Calimero di caroselliana memoria, ancora una volta tutti ce l'avevano con lui, perchè era piccolo e nero. Invece questi giudici e quelli che li avevano preceduti, hanno ritenuto, appunto, che il nostro Calimero, era piccolo si (in molti sensi!), ma nero no (o forse, come avrebbe detto Walter Veltroni, anche si, nell'anima) , ma era in principal modo, soprattutto Sporco. Questo si! E il "suggerimento" che non consigliavano, ma obbligavano, non era quello di immergersi in una tinozza... Sicuramente lo avrebbe preferito, magari con qualcuna che gli lavasse la schiena.
Ho visto, attraverso le immagini che molti canali televisivi mandavano in onda, le orecchie basse e la coda tra le gambe dei pro-Lui che avvoltolavano le bandiere della lazzariana Forza Italia, mentre i contro stappavano tra gridi di gioia bottiglie di spumante per quel goal atteso, sperato, ma che la scaramanzia faceva temere di dare per scontato e festeggiare prima del tempo.
Ma, i nostri vecchi, ci hanno sempre insegnato che l'erba cattiva non muore mai, neppure con il diserbante.
Ed infatti, mentre da una parte si ritornava a casa desolati, e dall'altra si continuava a festeggiare e mettersi in primo piano con i giornalisti a soffiare sui vari fuochi, nelle stanze in broccato della Sua casa romana, si rileggeva e ritoccava il Comunicato Stampa, che Lui avrebbe rilasciato e letto totalmente e, ripetutamente, sui canali televisivi di casa .
Si, perchè come dicevo, i colori usati dai Giudici erano quelli da catafalco, come pure le pene confermate, la colpevolezza o meglio sarebbe dire quasi. Catafalco virtualmente pronto, ma mancava ancora la cosa più importante, il feretro con relativa salma.
Ma che cosa diceva il nostro mitico Trapattoni ? "Non dire gatto, se non cel'hai nel sacco".
Infatti, dieci secondi prima della lettura della sentenza tutti i politici intervistati dicevano che la stabilità del Governo non era da mettere in dubbio, neppure di pensare una simile cosa. L'Italia veniva prima delle cose personali. Mezz'ora dopo la lettura, del Comunicato Stampa lasciava intendere che forse tutto era rimesso in discussione. Si, No, Forse, stiamo trattando, discuttendo... i perdenti richiamati dal generale che giungevano alla spiciolata e neppure tanto, in caserma, con il capo pieno di cenere, pronti a tutto quello che il loro leader comandasse.
Un Comunicato che per i suoi contenuti, per la durezza con cui era reso pubblico, per i lineamenti del volto di chi lo leggeva, per le sue due fessure, alla cinese, al posto degli occhi gonfi, forse, per leggerlo, la location giusta sarebbe dovuta essere il balcone di Palazzo Venezia di trascorsa ed irripetibile memoria.
Colpito al cuore (sicuramente! troppo ambizioso), ferito mortalmente (forse), ma al momento neppure lassù o laggiù (dipende) lo vogliono, ed allora ancora non disposto a vendere l'anima, anche perchè, come per il milione dei posti di lavoro, i ristoranti pieni, ecc..con tutta probabilità, bluffa sul prezzo, neppure questa possedendola.
Insomma, però, lui sa quello che vorrà fare da "grande".
Rifondare Forza Italia per il bene dell'Italia, combattere i comunisti (quelli che lui solo vede e che sono tutti rimasti in Magistratura) a partire da subito.
Infatti la prima cosa che ha fatto è stata quella di riunire le anime del partito (eufemismo il mio) per definire un piano di guerra.
Quello che il PD, invece, non ha fatto. Che stia disorganizzandosi nuovamente per perdere anche questo confronto? Sono degli uomini d'onore e come tali non infieriscono sul ferito mortalmente, con la speranza che muoia da solo senza alcun aiuto. Ed invece, mai covare la serpe in seno tenedosela calda. Mai offrire le spalle al nemico.
Ed il timore maggiore corre anche questa volta, e sarebbe l'ennesima, che ci si affidi all'esperienza, alla "saggezza dei vecchi" e del "vecchio". Che poi alla fine ti porta a chiederti se la componente della scelta finale sia da imputarsi più alla saggezza o al timore di prendere una decisione che faccia scattare un possibile minacciato "ricatto". Attenzione però!! E' colpevole colui che ricatta, ma questa è oramai cosa risaputa e confermata, visti la tipologia dei ricattatori, ma pure il farsi ricattare, a questi livelli, è da colpevolizzare.
Detto questo, non credo che con "La Sentenza" (potrebbe essere il titolo di un film!) sia rimasto, come qualcuno dice, tutto come prima. Qualche cosa è di certo cambiato, "qualcuno" ora si trova in difficoltà. Altri possono approffittarne, ce solo da chiedersi se qualcun altro lo saprà e vorrà fare. Sta tutto qui ! Vista che l'occasione ancora una volta viene offerta su un piatto d'argento. Si saprà rigettare il ricatto di barattare una qualsiasi forma di amnistia con la promessa da marinaio di continuare a mantenere in piedi un governo traballante posto e nato già su un tavolo con tre piedi? Chissà, forse mostrandosi più decisi, più di "sinistra", mostrando più rettitudine e decisione e meno " falsa-diponibilità", patrimonio delle bianche colombe del PD, a conversare con serpenti con lingue biforcute, chissà, dicevo, che non si ritorni ad avere fiducia da tutti coloro (non pochi) che l'avevano (oramai da tempo) e che l'hanno (recentemente) perduta.
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