A cui va aggiunta, non dimentichiamolo, la 549° Fiera di Sant'Agostino.
Già il semplice dire, che c'è stata una grande rispondenza di pubblico, fa presuporre che qualche problema organizzativo si sarà pure incontrato, ma rientra in quello che la casistica in questi casi, denomina come normale.
Quindi mi sembrerebbe sciocco, parlare di traffico in tilt, di parcheggi insufficienti, di multe elevate con troppa pignoleria.
Del resto, come avevo detto in altro mio articolo, a me la confusione (come del resto alla maggior parte delle persone anziane) non piace. Ma vero è che se Senigallia vuol vivere di Turismo con una T maiuscola, con questo, che piaccia o meno, deve convivere. Quindi, machiavellicamente, dico che il fine giustifica i mezzi. Dove il "Fine" è guadagnare, far divertire, i "Mezzi" sono gli eventi (Cater-SJ-Fiere-Mostre, ecc..) ed ognuno di questi trascina si gente, ma con questa, anche innumerevoli problemi, alcuni risolbili immediatamente, altri da risolvere con più organizzazione in un prossimo (però molto prossimo) futuro.
Dico questo perchè ? Per fare un po' il ruffiano e non sentirmi replicare le solite favolette, in parte vere e anche no, ed anche per mettere le mani avanti e non sbattere il muso, sentendomi dire, ecco un altro che ce l'ha con...
Non ce l'ho con nessuno, tanto più di questi periodi, che il primo obiettivo è quello di tirare avanti oggi, sperando domani di poter vedere sorgere ancora il sole (lavorativamente parlando!). Il classico vivere alla giornata !
Quindi la mia osservazione, non verte certamente sulla riuscita o meno di entrambe le Fiere a livello di persone che l'hanno visitata, ma sui loro contenuti merceologici ed ad alcune riflessioni che mi sono venute girando tra i banchi.
Se l'avessi visitata di sera, avrei vissuto il clima di festa che questa giustamente comporta, e tra il bombolone o la fetta di salame non sarei riuscito a vedere con un occhio freddo. Allora ho preferito fare la visita nel pomeriggio appena prima dell'apertura e rendermi così conto dei contenuti degli stand.
Quello che mi è sembrato subito eccessivo è stata la parola "Campionaria". Non ne faccio un discorso se il termine sia più o meno giusto, ma la parola "Campionaria" rievoca, almeno a me di una certa età, il paragone con altre più celebri, famose e variegate (mitica quella di Milano). In queste celebri vedevi oggetti e ti chiedevi a che cosa servissero, che cosa fossero, quali i materiali usati...
Da noi, a Senigallia, simbolo, sinonimo popolare di Fiera o Fiere è il "bombolone". E già questo sta a significare di gran lunga che forse quel "Campionaria" potrebbe essere rivisto, magari con un "Fiera di Fine Estate", più modesto, ma sicuramente più realistico, fermo restando l'utilità, il numero degli espositori e dei visitatori. Stand gastronomici, di cui uno con specialità di carne argentine e poi in verità anche con "salsicce italiane", e poi Creperie, Yogurt, Gelateria, Hamburgher, Carne nostrana dei nostri allevamenti, Pasticceria con i famosi bomboloni, pizzeria napoletana, salumi pugliesi e nostrani, tartufi, che mi hanno riportato ad un ricordo personale e di gioventù, di quella che tutti chiamavano Fiera della Pesca di Ancona. Dove anche in quella, poi tutti gli anconetani andavano per divertirsi all'attrattiva principale che (almeno tanti anni fa) era un grande (per allora) Luna Park. Anche lì c'era esposto di tutto, meno che di pesca, salvo qualche vecchio cartello con qualche gigantografia, un tavolinetto con depliants per i cacciatori di cartaccia e in rari casi un annoiato incaricato posto lì per dare informazioni che non venivano mai chieste. L'importante era solo il fattore location, legato al fatto che questa fiera si rispecchiava sulle acque del porto peschereccio del Mandracchio.
Ed anche per questa senigagliese ho il timore stia scivolando lungo questa china. Una "Campionaria" suo generis, con pochi campioni, posta lì, al centro città, per potersi amalgamare con quella di Sant'Agostino, formando quel tutt'uno che fa dell'unione la forza. Senza accorgersi che forse stanno entrambe imbastardendosi diventando una il doppione dell'altra. Infatti, crisi a parte, il numero delle bancarelle si sta riducendo di numero e da Fera di Sant'Agostino si sta passando silenziosamente ad un allargato, ma consueto, mercato del giovedì.
Nella Campionaria si dovrebbero scoprire delle novità introvabili, prodotti internazionali, curiosità e artigianato da tutto il mondo ed invece solo gli addetti spesso sono "esotici", ed i prodotti italiani, o al più made in China (che oggi non è più novità, ma anzi un modo di fare attenzione a ciò che si compera!).
Per carità, anche quest'anno qualche cosa c'era di nuovo, ad esempio, pannelli solari,
caldaie, mezzi sollevamento-trasporto elettrici, rivestimenti, pezzi di arredamento, materassi.
Se poi nelle novità, vogliamo aggiungere anche le auto, allora possiamo dire che questi autosaloni a cielo aperto, hanno avuto una bella fetta di spazio e di vivibilità. L'industria ed il mercato dell'auto, senz'altro ringrazia !
La 549° Fiera di Sant'Agostino, evidentemente con l'acqua che si è presa il primo giorno, si è ristretta!! Purtroppo molti i posti vuoti, ed anche qui, a livello novità, zero. Immancabili i bomboloni anche qui, i croccanti, le padelle, i piatti, chincaglieria compra e getta, insomma le solite cose. No, un momento, una novità c'è stata per entrambe le Fiere, non ci sono più i venditori di animali. Da una parte così si è alzato un grido soddisfatto da parte degli animalisti, dall' altra quello di rabbia degli allevatori. Al centro, la disputa di chi si deve aggiudicarsi il merito di questo successo di questa idea.
Comunque, tutti concordi nel dire che quello che non è mancato è stato il successo di pubblico. Gli acquisti, da quel che si sente, un po' calmi...
Una Estate, però, nel suo complesso e fino a tutt'oggi, che visti i tempi, è ritenuta dagli addetti ai lavori, tra alti e bassi, da incorniciare visto il numero di turisti.
Eventi che hanno richiamato quasi un milione (sbaglio??) di persone durante tutto il periodo estivo.
Tutti felici dunque.
Ora, per qualche pianto (e lo dico scherzosamente e non polemicamente, ma forse con una base di verità) c'è solo da attendere la dichiarazione dei redditi del prossimo anno.
Franco Giannini
3 commenti:
Il prossimo anno sarà anche più piccola, del resto è normale visto il prezzo dell'occupazione del suolo pubblico. per quel che mi riguarda evito di fare la buonista e faccio le seguenti considerazioni:
1)basta comprare dai cinesi. Non sono razzista, ma tolto il discorso qualità, c'è da aggiungere che i cinesi non investono nulla in italia e chiedete a un qualsiasi commerciante se qualche cinese va a fare compere da lui. lucrano in italia e rispediscono tutti i soldi in cina. è una storia vecchia, ma nessuno cambia brutte abitudini.spendete 10 euro in più e compratevi un maglioncino da chi vive e spende qui.
quest'anno non ci saranno stati grandi acquisti, ma ogni famiglia di ogni etnia aveva almeno una busta, di CINESI con acquisti nemmeno l'ombra.
secondo appunto e premetto che sono un'animalista. ci sono allevamenti seri cheaspettano fiere come questa per far cassa. sembra cinico, lo so, ma siamo onesti, tutti dobbiamo lavorare. ben vengano le norme per tenere bene gli animali e le sanzioni, ma impedire a commercianti di fare il loro lavoro la trovo una crudeltà vergognosa in tempi come questi. Il prossimo anno cosa si farà, si impedirà alle bancarelle di dolciumi di partecipare per prevenire l'obesità infantile??
Perché non smettiamo di fare i prebenisti e iniziamo davvero a metterci nei panni dell'altro?
Condivido punto per punto. Solo che se posso essere apparso troppo "buonista", confesso che l'ho fatto proprio per evitare di sentire le solite formule da pianto greco che vanno tanto di moda oggi:" La colpa non è nostra, la colpa è della crisi". Ed allora ho preferito dire quello che ho visto, quello che penso, lasciando da parte i soliti personaggi che vivono invece di questo. Bene o male purchè di loro si parli. Grazie comunque per l'attenzione.
Non mi riferivo a te, ma al fatto che facciamo tutti gli animalisti, gli ambientalisti, gli aperti ecc e poi da buoni italiani ci perdiamo nella praticità e nella coerenza.
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