venerdì 20 dicembre 2013

Il vero, originale, quanto meno attuale, albero di Natale degli Italiani !

Cosa?? N'è Bello?? Ma vero, si !!

In questi giorni che precedono di poco il Natale, c'è chi va ad acquistare le statuine per i presepi, chi va per fare shopping, chi si dedica agli addobbi natalizi, chi in prossimità della fine dell'anno, tira le consuete somme (anche se già ne conosce il risultato) e...  va semplicemente aaaa farsi... come dire... benedire!
Mario, questo il nome di fantasia dell'artista seguace del nuovo movimento della "pop-new economy,  collega di San Giuseppe falegname, quest'anno ha voluto abbandonare le tradizionali raffigurazioni del Presepe, oramai scontate, optando per questo attuale e caratteristico albero di Natale che, qualcuno con la puzza sotto il naso, definirà non bello. Però sicuramente balla o per lo meno fa ballare, viste l'incaz... di questo periodo sfigato di cui tutti attendono la fine. Giuseppe un falegname di terra, Mario, invece falegname di mare.
In questo albero,  terra o mare che sia, è racchiusa tutta la storia economica di questo paese dove anche le Facoltà universitarie di Economia e Commercio sono state costrette a mutare il nome in solo Economia... onde far fronte ai famigerati e scellerati tagli. 
Questo Natale, quindi, più che negli ultimi anni, tutto si basa sulla politica del "taglio". Ed anche Mario ne è stato influenzato. Addobbare un abete, con tanti lustrini e pajette e palle multicolori a gogò, con le infinite luci che in questi ultimi tempi hanno fatto di tutto per  farci credere di vedere, sarebbe stata la cosa più semplice di questo mondo. Però avremmo avuto solo un albero bello, ma che in fatto di sincerità, visto quello che stanno attraversando gli italiani, non avrebbe di certo ballato. Forse sballato si ! 
Ed ecco allora che Mario, ha studiato, disegnato, progettato e costruito con le sue mani ed i suoi avanzi di lavoro, questo albero che ha due funzioni: di cui una concreta ed una sottintesa. La concreta, la si vede subito ed ognuno la può giudicare come meglio ritiene. L'altra, la sottintesa, assai pungente, radiografa la situazione del Paese.
Mettiamo allora questa radiografia sullo schermo illuminato e cerchiamo di individuare che cosa ci può dire !

*Lo scheletro dell'albero si regge per scommessa, perché nasce da  una "Base" invisibile o meglio non la possiede proprio (come dicono anche gli esponenti del "Movimento dei Forconi"), infatti i "Vertici" della cima, sono strettamente legati al tetto, come dei condannati all'impiccagione.

*La stella Cometa augurale non è posta sulla punta dell'albero, bensì, Mario, ha pensato bene di posizionarla alla base. Perché sono solo i cittadini dei piani terra, quelli che hanno bisogno degli Auguri. Non certo chi abitando ai piani alti, al vertice governativo, ha già confermato spudoratamente, con spocchiosità e senza alcun ritegno, il suo privilegio nel mangiare il panettone sia in questo Natale che in quello del 2014. E se si può, seppur non lo abbia detto, immaginare alla faccia di chi.
Da parte della base, allora quale tacita risposta espressa come desiderio, si spera solo che esso sia stato prodotto e confezionato da qualche pasticceria cinese. Buon appetito e buona digestione! Come dire: gentili e falsi ! Ma certi insegnamenti, del resto s'imparano, da chi più sa!

*Il tricolore per ricordarci che siamo in Italia e la scritta Gabon rovesciata, per indicare che la strada tra un po' e neppure molto distante sarà questa per molti italiani.
*Il timone (del Paese) sistemato nel posto destinato alle radici, come dovrebbe essere nella vita di tutti i giorni e non nelle mani schettinizzanti di marinai d'acqua dolce, pronti a genuflettersi, ma non altrettanto ad evitare le nostre scogliere.
*Le palle non sono state appese, perché divenute, anch'esse, oramai troppo grandi e sproporzionate alle dimensioni dell'albero ed incompatibili alla portata del suo scheletro. Il solo appenderne anche una avrebbe potuto solo anticipare il crollo della struttura, ancor prima del fatidico 6 Gennaio.
Ecco che il nocchiero Mario, abituato ai marosi, al posto di legarci le pericolose palle in procinto di scoppi improvvisi, ha allora optato per la scelta di una curiosa specie di accessori, di attrezzi, di avanzi di legno, di corde, riciclate, come ad officiare il funerale dell'artigianato, o per meglio generalizzare e per dovere di precisione, la morte del lavoro.
*Ed essendo il suo DNA legato al mare, come una Venere uscente dalla spuma della risacca, non poteva non ricordare il dirimpettaio Adriatico. Un pannello di plastica con su riportati tre pesci. Quelli che sono rimasti per l'appunto, ancora gli ultimi da pescare ed immortalati a futura memoria per i posteri. Poi, dulcis in fundo, da pescare resteranno solo fogli di plastica!
Le luci promesse
*Ma, Mario, voce grossa, cervello fino, è un acuto osservatore che da sotto ai baffoni alla Sor Peppone seppur con le sue frecciatine, si augura ed augura a tutti gli italiani (sempre e solo quelli della base) un impercettibile senso dell'ottimismo.
Allora neppure questo è bello! Per di più, pure bugiardo.
Come si può vedere dalla foto a lato in un tubo di gomma, di quelli usati per travaso del nettare degli dei, ha posto un filo di lucine  (Gente, ohi, non son mica da confondere con i neutrini della Gelmini!!), che rappresentano l'inizio della ripresina, che, promette lui, ci sarà sicuramente!! (attenzione però che lui è si falegname, ma pure marinaio!! Con l'aggravante della nomea, di essere un gran pigliaingiro!)





di Franco Giannini

Nessun commento: