giovedì 2 giugno 2016

2 Giugno : una Ricorrenza, una Celebrazione, ma quando mai una "Festa" ??

Una "Festa" il cui termine è rimasto valido e sentito solo per qualche decina di anni: quelli del così detto "dopoguerra".

Anche la data sarebbe da rivedere, perché il risultato della consultazione popolare venne ratificato ufficialmente il 18 giugno 1946, quando la Corte di Cassazione dichiarò la nascita della Repubblica Italiana. Il 2 ed il 3 Giugno ci furono solamente le votazioni. Quindi ricordare questo avvenimento il giorno 2 sarebbe come il dare per scontato un esito che invece, le fonti del tempo, diede fino all'ultimo, incerto.
Poi c'è il fatto della "festa". Allora fu una festa, con una dittatura mandata a casa, con un re spedito in esilio (una scelta di sua iniziativa!) e con un popolo con le pezze al culo, che si leccava le ferite, ma guardava avanti, al futuro, con speranza ed un orgoglio di essere riusciti, con la Resistenza (e l'aiuto degli alleati!), a scacciare l'invasore dalla nostra Terra. La prima festa fu quella del 1948 e fu seguita da quella del 1949 con dieci manifestazioni in contemporanea in tutta Italia per la nostra entrata nella Nato. Per dire l'euforia che regnava allora. Ma la Festa evidentemente non era destinata a durare a lungo.
Oggi, e con oggi non intendo il 2016, ma almeno la cinquantina di anni a ritroso, le speranze si sono affievolite, se non addirittura in quest'ultimo decennio, annientate del tutto; una dittatura seppur soft e più modernizzata e meno apparente cerca di farsi luce, le pezze sul culo del popolo sono ritornate ad essere di moda; l'invasore crucco di un dì, seppur con la sola arma della finanza, ci condiziona e ci comanda; il lavoro che allora a causa delle macerie causate dalla guerra era poco pagato, ma si trovava, cosa che oggi non lo si trova o se lo si trova ti pagano con i Voucher; l'orgoglio della Nazione durante quella che allora era ancora considerata più una Festa che una ricorrenza, era la sfilata delle Forze Armate lungo i Fori Imperiali di Roma. Parata che venne ridimensionata nel 2012 dal Colle con: "Celebreremo il 2 giugno sobriamente e dedicheremo le celebrazioni alle popolazioni colpite dal terremoto". Popolazioni che ancora attendono che definitivamente quelle ferite vengano suturate anche con i proventi risparmiati dalla sfilata. Non più neppure il Campa Cavallo, ma sarebbe più opportuno chiedersi dove sono finiti!
Quello che avevamo ricostruito con impegno, miseria, sofferenza, ma tenacia e speranza in un futuro migliore, oggi lo stiamo rottamando senza avere la forza e la speranza di poterlo ricostruire.
Per come siamo messi Oggi (e questo oggi è inteso come oggi!!) economicamente, sarebbe da sopprimere tutte le manifestazioni pubbliche dove vengono sperperati soldi pubblici per le comparsate dei "soliti" devolvendole per tamponare, chiudere qualche buco di questa groviera Italia. Altro che continuare a chiamarla "Festa". Ma che cosa c'è da festeggiare? Eravamo poveri allora, ma non di speranza e lo siamo anche oggi ma poveri anche di questa. Allora forse sarebbe il caso di definirla sempre con la F, ma intesa come "Farsa", tanto più osservando le facce di coloro che saranno in prima fila sul palco ed i soli con la speranza, ma di essere ancora lì in quei posti, l'anno successivo!





di Franco Giannini

E leggendo questa poesia pubblicata sul blog http://www.dariopetrolati.it/ del mio caro amico Dario Petrolati il giorno dopo, non potevo far finta di nulla e non aggiungerla qui, perchè molto riflessiva ed attinente alla giornata andata nel dimenticatoio, ed a cui ho fatto seguire un mio pensiero:

SARA' NON SO COSA....

manco
una bandiera
per la strada pricipale
di periferia..
nemmeno una..
ho cercato sui balconi
accanto a casa mia
nei posti
che prima erano
sempre festanti..
all'edicola
poi..
ho mostrato stupidamente
il mio disappunto
cercando magari
una lieve
scusa
seppur contorta..
nulla
anzi
il ragazzo
padrone
mi ha risposto
infastidito
adducendo scuse
lunghe e sporche :
mancano soldi
e le bandiere costano
per festeggiare cosa
poi..?
ho sentito
il peso
enorme
di Carraro
e gli altri Partigiani
che ormai
sono andati
spariti
pure
per l'età..
ragazzi
tanti giovani
abilissimi
nel giocare
coi cellulari
trasmettere
muti messaggi
li guardo
mi sento straniero
venuto da lontano
lontanissimo
però
ho pensato
pulitamente detto
col cuore
la mente
tutto me stesso :
Wiva l'Italia..
La Repubblica
Le ragazze del 46..!_:
Padova 3 giugno 2016
(salviamo il nostro Paese..)

"Bellissima.... Il titolo "sarà non so cosa..." mi porta a concludere il pensiero (logicamente il mio caro Dario) con un "...forse rimpianti!!" per aver creduto che sarebbe stata un' Italia di cui andare orgogliosi di coloro che fecero parte della Resistenza, delle ragazze, come tu le chiami, del '46, di quella Repubblica appena fondata da persone di idee politiche diverse, ma tutte rispettose ed oneste. Oggi con delusione, ci accorgiamo di non essere riusciti ad inculcare nulla di tutto quello nei nostri "Figli". E credo, mi duole dirlo, che le loro attuali colpe, il loro disinteresse, la loro apatia, debbano ricadere su di noi genitori. Purtroppo!! Ciao Dario Petrolati, sempre un mio caro amico. "

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