martedì 31 maggio 2016

Inquinamento, quella cosa di cui tutti parlano, ma che poi …

… per non rompere le balle alla “Finanza”, i più girano le spalle e se ne fregano.

"Inquinamento" il cui significato è alterazione, o meglio ancora contaminazione dell'ambiente o sostanza nociva che procura poi le cause esterne, è quello a cui, nella maggioranza delle volte, viene imputata la causa con falsa genericità dovuta "all'opera dell'uomo".
Opera, chiamiamola "manuale" da parte dell'uomo della strada che non utilizza il senso civico e la buona educazione per la gestione finale, e chiamiamola "Criminosa Intellettuale" per chi produce le sostanze infischiandosi, perchè poi così finirà, di lasciare ai suoi eredi oltre che i beni economici accomulati, anche un mondo avvelenato in cui quella " A livella" di Totò ritornerà a restituire l'ugualianza senza guardare in faccia nessuno.
Si sa che le cose semplici non piacciono a tutti e prendere decisioni immediate, a partire dalle più elementari, ancor più da questi uomini che hanno avuto ed hanno in mano le sorti passate, presenti e future del nostro pianeta, non piace. E comincio a credere, non perché non ne siano capaci, ma perchè gli interessi propri o di chi li supporta mantenendoli saldamente ai loro posti di comando prevalgono su tutto e su tutti. Anche sui loro figli. Ed allora il primo loro compito non diventa il dover risolvere, ma il prendere tempo, lanciando argomenti di eloquenza fumogena, nel corso dei colloqui a livello internazionale, barricati, riservati quanto inutili, che servono a distogliere l'attenzione dal nucleo centrale del problema per frazionarlo in innumerevoli schegge di argomenti. Tanti temi di cui parlare. Parlare appunto.
Ed allora ecco che l' Inquinamento lo si analizza in base al sito : ed allora si parlerà di inquinamento Atmosferico, Idrico, del Suolo, Urbano, del luogo di Lavoro, Domestico, ecc.
Oppure in base all'agente Inquinante, suddividendolo in : Chimico, Fotochimico, Biologico, Acustico, Elettromagnetico, Luminoso, Termico, Radioattivo, Industriale, ecc...
Quello che non troverete mai, se non in maniera generica, sarà di chi sono le colpe.
Strano è, che quegli stessi che in Politica chiedono con forza che non si faccia di tutta l'erba un fascio, poi in questi frangenti, i soliti Politici, che son sempre loro a gestire questi problemi, in fase di denuncia, generalizzano che la colpa è dell'Uomo.
Ma chi c'è a capo di una Chimica, della gestione del Nucleare, dell'Industria, ecc... sicuramente un uomo si, con tanto di nome, cognome e ragione sociale, che non corrisponde a quello della strada che è l'ultimo anello della lunga catena (che sicuramente avrà anche le sue colpe, ma mai grandi quanto uno sversamento di carburante in mare!), poiché come dice anche il proverbio, il pesce puzza sempre dalla testa.

A confermare questa mia teoria populistica (e l'aggettivo non mi offende, tutt'altro) sono gli Stati come gli USA, la CINA, l' INDIA, (per dire solo i maggiori e più importanti economicamente) che ad ogni incontro salottiero (e non c'è altro aggettivo con cui definirlo se non scendendo nell'offesa) sono pronti, nel corso di quelli che loro chiamano “Trattati” - “Accordi”, a trovarsi concordi sui “Protocolli”, che la situazione è drammatica, che non c'è più tempo da perdere, ma poi magari sono recalcitranti nei tempi e nei modi di agire. E solitamente quello che chiedono è proprio "Tempo" per attuare.
Prendiamo il Protocollo di Kioto relativo all'Ambiente ed al Surriscaldamento Globale : si comincia a parlarne nel 1997, entra in vigore nel 2005. Se ne riparla ancora nella conferenza di Doha, perché visti che gli sforzi che si erano fatti (molto relativi senza che alcuna loro ernia avesse a soffrire) per contenere il surriscaldamento si è deciso di prolungare i tempi (appunto) di entrata in vigore fino al 2020. E si guardi bene, che detta Conferenza sui mutamenti climatici (la 18°ma!) si è conclusa con un' insoddisfazione di molti dei Paesi intervenuti. 


La causa principale del malcontento, non lo si crederà, l'aspetto economico : ovvero il confronto si è arenato sull'entità dei finanziamenti da devolvere, da parte dei Paesi sviluppati, a quelli in via di sviluppo onde possano affrontare le conseguenze del surriscaldamento globale; che poi sarebbero loro stessi ad influenzare maggiormente, con le loro industrie e la produzione di CO2 (Anidride Carbonica).
Ma comincio a pensare che in queste organizzazioni e le loro “sottopanze” con un numero sempre maggiore di occupati, sedi sparse per il mondo ed incontri annuali, abbiano scoperto l'elisir del posto fisso, del lieve lavoro e dei lauti guadagni.

Si pensi che la sola ONU sotto le sue direttive ha 27 altre sigle. Sotto il suo Segretariato, un altro organo dalla stessa costituito (il più importante), gravitano a sua volta, come tanti satelliti, ben 14 Enti creati a sua volta. Al Segretariato, hanno affiancato un Consiglio Economico e Sociale, il quale ha partorito altre 28 sigle, tra cui la famosa FAO che solo a mo' di esempio ha alle sue dipendenze 8 Dipartimenti dove lavorano oltre 1600 funzionari e 2000 impiegati impegnati nei servizi generali.
Ecco perché ritengo che le conferenze, le riunioni, la stesura di trattati, la partecipazioni alle giornate mondiali, internazionali, europee, saranno anche noiose ed inconcludenti, ma purtroppo è uno “sporco lavoro” (alcuni dicono anche pagato male! Ma sempre meglio di una Cassa Integrazione o una Messa in Mobilità!) che le grandi potenze economiche e finanziarie impongono e pretendono.
Avete mai sentito parlare male delle famose 7 ricche sorelle benzinaie, malgrado i danni procurati all'ambiente? Pagano in silenzio le loro multe che sembrano "salate" per l'uomo comune della strada quello (fortunato!) che campa con 500/1200 € di stipendio. Mentre invece per questi colossi della Finanza e del degrado ambientale, sono solo dei bruscolini. 
Avete mai sentito parlare della chiusura di qualche fabbrica di sigarette. Gli Amministratori statali spalleggiati dai legislatori, fanno finta di proteggere la salute del cittadino, con la proibizione di fumare nei luoghi pubblici. Ecco che allora vedi questi poveri fumatori (e da ex fumatore mi fanno anche una certa pena vederli fuori dalle porte dei locali commerciali, degli uffici come dei cani - anzi oggi ai cani è permesso entrare - fumare al freddo o sotto al sole la sigaretta. 

Una volta il fumare la sigaretta era un piacere, un gustarsi cinque minuti di beato rilassamento, oggi è diventata sofferenza, lo stress della tirata!! Ma allora se tutto ciò è pericoloso per la salute (e lo è!!), sia di chi fuma che di chi lo aspira passivamente non ne si vieta drasticamente la produzione da oggi al domani? Non dove e come usarlo. Le industrie del settore di questa legislazione ringraziano, sempre ben disposte a lasciare una mancia sotto forma magari di “grossa” multa.
Vogliamo parlare di prodotti chimici in cui racchiudo pesticidi, concimi, detersivi, farmaceutica ecc. per non tralasciare quello del settore volgarmente chiamato della “Plastica”.
Chi non ricorda o fa finta di non ricordare la battaglia dei sacchetti di plastica (gli shoppers) che dovevano essere messi al bando ed eliminati dalla faccia della terra? 
Era il 2007 quando la Legge Finanziaria aveva previsto il divieto, a decorrere dal 1 Gennaio del 2011, della commercializzazione di sacchi non biodegradabili per l’asporto delle merci che non rispondessero, entro quella data, ai criteri fissati dalla normativa comunitaria e dalle norme tecniche approvate a livello comunitario. 
Dal canto suo, per l'occasione, la Federazione di questo settore fece sapere che :” NON ESISTE NESSUNA NORMATIVA EUROPEA CHE PREVEDA IL DIVIETO DI PRODUZIONE E COMMERCIO DI SACCHETTI NON BIODEGRADABILI. La EN 13432 (spacciata per direttiva comunitaria) è, in realtà, uno standard tecnico volontario, quindi non una direttiva! Al contrario, proprio la direttiva europea sugli imballaggi vieta espressamente l’introduzione di norme atte a creare distorsioni di mercato.”. 
Ed infatti a tutt'oggi nulla è cambiato o se qualcosa è mutato, questo è ben poca cosa. Oggi queste buste o portano la dicitura che il sacchetto è composto con materiale degradabile oppure biodegradabile da riusarsi per la raccolta dei rifiuti dell'”umido”. Cosa che induce a chi non è del ramo a cadere in errore perchè: il degradabile dopo 36 mesi si deteriora frantumandosi in minuscoli frammenti, ma il prodotto non si annienta, resta mescolato al terreno, vola nell'aria, ma non si distrugge! Il biodegradabile invece si.
Il terreno, come pure il mare, gli oceani sono la discarica di questi polimeri. Il Pacific Trash Vortex è un accumulo di spazzatura galleggiante dell'Oceano Pacifico delle dimensioni della Spagna e non è il solo, perché sembra che se ne siano formati altri quattro nei vari oceani. Oggetti in plastica che occupano i fondali, le medie profondità e la superfice.
Ma anche in questo caso, gli industriali e politici ambientalisti con il portafoglio pieno e lo stomaco con il pelo, ce la danno nuovamente a bere. Hanno creato la giornata a tutela dell'ambiente dove le varie associazioni ambientaliste, si prodigano nella raccolta dei rifiuti nelle spiaggie, nelle profondità del mare, per poi scandalizzate evidenziare la quantità di rifiuti recuperati e che la mano dell'Uomo (sempre questo sconosciuto) ha abbandonato incivilmente. Poi magari sono le stesse organizzazioni che concedono attestati all'Amministrazione amica per la cura delle acque, della spiaggia, della raccolta dei rifiuti, del riciclaggio degli stessi. Ma detto questo c'è anche da dire (e c'è da chiedersi il perchè la tipologia della raccolta, per dirne una, varia da comune a comune già dal solo colore dei contenitori). 

Basterebbe ad esempio, una legge da applicare da oggi a domani, che tutti i contenitori di plastica per detergenti siano messi al bando. I detergenti vengano venduti in polvere e non più sotto forma di liquido. Ecco che miliardi e miliardi di oggetti galleggianti non si troverebbero più in mare. Ehhh... si lo so, si andrebbe a pistare i piedi delle industrie di polimeri ( e delle 7 sorelle benzinaie da cui i polimeri derivano) che venderebbero di meno, delle imprese di rigenerazione e di riciclaggio, che con la pubblicità e l'invito alla raccolta differenziata oltre che lauti guadagni mostrano il volto sorridente di chi ci vuole bene e lavora per noi. Loro con la raccolta differenziata si stanno arricchendo, ed i cittadini per contropartita si sono ritrovati la tassa dei rifiuti più pesante ed il mondo che li circonda più sporco e non solo di immondizia, ma anche moralmente parlando.
Ed anche qui verrebbe da farsi una domanda. Ma perchè anche per la plastica non viene richiesto di riciclare tutti gli elementi, ma solo alcuni, ad esempio le bottiglie dell'acqua minerale si e, che so, una sedia da giardino (in plastica!) no? 

La spiegazione sarebbe lunga. Alro ci sarebbe da dire sulla raccolta e l'inquinamento che produce il riciclo cartaceo, ma mi dilungherei ancora e so che a non tutti pace leggere ed approfondire. Poi ci sono quelli che preferiscono non sapere per ... non soffrire. Ed a questa tipologia di persone l'avvertimento è che così continuando a fare può succedere di ritrovarsi nella situazione del volatile di quest'ultima foto.  







di Franco Giannini

PER SAPERNE DI PIU' :






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