sabato 26 agosto 2017

La Sanità va letta con la A, di Assistenza, non con quella di A come Azienda...

E se ritornassimo, per contenere i costi, a questo servizio?
… e credo che non si tratti di una mia pignoleria, ma un pensiero basilare da cui partire per poter risolvere!

Un Servizio sociale come un'Assistenza sanitaria, sono cose ovvie che producano costi e non utili, almeno subitanei. Si perché gli utili ci sono e si potrebbero dividere in due tipologie: quelli immediati, vale a dire a livello umano (quale salvare una vita umana facendogli magari ripartire il cuore quando esso si ferma ) e quelli prodotti nel tempo, che non si leggono subito su quel virtuale e vergognoso “libro mastro aziendale”, ma a lungo andare (Come riportare un infartuato in ditta, inserendolo nuovamente nel suo primario lavoro permettendogli di continuare a produrre ricchezza) . Vedo di spiegarmi meglio con un banale esempio.
Se chiamo i Vigili del Fuoco per un qualsiasi intervento d'urgenza, so di creare per la collettività un costo, ma devo anche tener conto che se vengono salvate delle vite umane o delle cose (leggi case, industrie, paesi, per non dire Opere d'Arte) queste dovrebbero, o no ?, essere considerate come futuri utili recuperati e riconsegnati alla Collettività?.
E proseguo nel mio esempio ritenendo immorale che il primo burocrate politico, invogliato a ridurre le spese perché (questo avviene in Italia, all'estero non so!) a fine anno si vedrà riconosciuto un congruo Premio per il raggiunto traguardo di economizzazione di spesa, si ritenga autorizzato ad assegnare ad un comando dei VF, anziché una pala meccanica una pala manuale. 
Invece questo esempio che ho portato con un tono esasperato, avviene nella realtà di tutti i giorni e sempre più spesso in quella Sanità Nazionale, dove trascinati per il giusto entusiasmo dell'aver risolto il problema del costo della siringa, ora identico per tutto il territorio nazionale, il nostro Ministero della Salute (il primo malato grave – e sembra essere incurabile - di tutta la filiera) affiancato da un infinito stuolo di Dirigenti, politicamente scelti da una indecente Politica Nazionale, stanno accentrando tutte le tipologie di Assistenza Sanitaria in pochi Ospedali, al grido entusiastico di “razionalizziamo i servizi, contenendo i costi”. Costi che vengono analizzati sempre a livello di tagli ai servizi, escludendo i lauti compensi che lor signori percepiscono, le spese di trasporto delle ambulanze che fanno la spola tra i veri ospedali e che quando ne serve una per un intervento grave, non se ne trova la disponibilità, o la creazione di eliporti anche dove non necessitano quali cattedrali nel deserto.
Ma per fare questo, non ci si è basati su ponderate scelte di carattere qualitativo dell'offerta data dall'Ospedale e prolungato nel tempo, dalla qualità dei Sanitari, dal numero degli “Utenti” (altra parolaccia derivante dal loro lapsus freudiano pensando sempre a quel maledetto Utile Aziendale quali che stessero parlando di allacci di Luce – Gas – Acqua – Telefonia e non di Pazienti) bensì su ordini che verticistiche gerarchie politiche hanno imposto ai loro subalterni locali per scalate elettorali e spartizioni di poltrone.
L'Italia intanto è stata di nuovo divisa come quella dei ducati, all' interno di ogni regione, in tante Aree Vaste. Le Marche ne ha 5 e per ognuna di queste hanno ulteriormente sfasciato sezionandoli più che da esperti manager da assaltatori addestrati allo smembramento di qualsiasi cosa abbiano sotto mano. E nel nostro caso lo stanno facendo con gli Ospedali Locali, delocalizzando le specializzazioni e mescolandole tra loro.
E Senigallia, che viene spesso descritta dal Potere Locale quale una “Eccellenza” in qualunque cosa in essa venga fatta, non ne è rimasta indenne. Anzi, è quella che più grande delle altre tre, ha dovuto cedere alcune delle sue professionalità di cui andava fiera ed orgogliosa. Del resto anche la nostra Spiaggia di Velluto fa parte dell'Italia, al cui Governo siede una forza di Centro-Sinistra, che, guarda caso è la stessa che governa la nostra Amministrazione Locale. Uno più uno, fa due. 
Già fin dall'era Spacca, con i suoi colpi di timone, fece portare la direzione Amministrativa a Fabriano, dando forza al suo Ospedale locale (e gliene avrebbero dovuto dar atto i suoi concittadini e la sua Fabriano gliene avrebbe dovuto essere riconoscente). E' da quel momento che è iniziato lo smantellamento del nostro nosocomio senigagliese. Tutti gli esponenti di allora silenti e complici, di quei risultati demolitori della Sanità Locale, hanno avuto in premio un avanzamento politico e non solo. Ed oggi, dopo il nulla di ieri, che prosegue con un niente di fatto oggi, si coprono scaricando le colpe su Spacca, che figuriamoci se di colpe non le ha avute, ma che loro appoggiandolo, si sono resi suoi complici. Ed oggi ci si scusa (come avvenuto nel corso della IV commissione Sanità comunale) trincerandosi dietro un pusillanime “Allora erano altri tempi”.
Oggi è arrivato un altro di Presidente Regionale, indossante la stessa casacca e con al fianco cortigiani scudieri paludati dello stesso mantello colorato di centro-sinistra.
E questo, politicamente, seppur sempre troppo sorridente, non è che sia meglio di Spacca, per la serie il peggio tarda a morire!
Gli Ospedali oggi in quell' “Area Vasta 2” in cui è stata censita Senigallia sono 4 : Fabriano-Jesi-Osimo-Senigallia, su cui spicca su tutto e tutti (giustamente) quello Regionale di Torrette di Ancona (con annessa Università di Medicina).
Ed allora, attenzione, e non parlo di interventi o cure complesse, ma semplici interventi di routine : per esempio per un intervento alla prostata devi andare a Jesi o altro ospedale fuori AV2, perché l'urologia è solo lì. Se devi sostituire un pace-maker prima lo facevi a Senigallia ed ora, se non fanno un passo indietro, dovrai spostarti in Ancona o in un Ospedale in cui alloggeranno la nuova UTIC, malgrado Senigallia sia quella che abbia al suo attivo un numero notevolmente più alto di operatività. Se ti va una scheggia di legno o altro in un occhio, di notte, bisogna che ti informi se nel PS di Senigallia sia di turno l'oculista, perché lo specialista svolge il servizio a rotazione nei vari ospedali sopra elencati. L' UTIC, sembra verrà spostato ad un altro ospedale, o in quello di Fabriano o quello di Jesi.Per il momento è stato tutto sospeso, ma non con uno scritto ufficiale, ma con semplici promesse del politico di turno (il che fatte da un politico e scritto da un populista, valgono ancor meno) Il personale medico manca in fisiatria e gastroenterologia, ma hanno promesso (l'unica cosa che sanno fare con perizia!) che arriveranno e che la colpa non è che non si voglia assumere personale, ma quello qualificato come in gastroenterologia, non lo si trova (Come se in Italia la disoccupazione non esistesse anche tra i laureati in medicina).
Il laboratorio analisi effettua solo i prelievi che poi vengono spediti a Jesi o non so altro dove, allungando notevolmente i tempi di attesa per le risposte. Se devi ricorrere al servizio di PS, avverti a casa che prima di 4/6 ore minimo (salvo i codici rossi) non ti vedranno ritornare, vista la carenza di personale. La TAC, poi funziona a singhiozzo , vista gli inconvenienti tecnici in cui è solita cadere. Ed allora si emigra... Ovvero come se in una barbieria si insaponasse il viso e poi la rasatura avvenisse in un altro salone posto a 50 km. L'Otorino è divenuto simile ad un ambulatorio. I medici primari (gastroenterologia e Cardiologia) che si sono permessi di obiettare con una lettera certi atteggiamenti, sono stati immediatamente “tacitati” (ho usato un eufemismo). Ed ora logicamente c'è paura a parlare! Tutti tengono famiglia.
C'è da dire però, che è a livello nazionale, che parte il tutto. Questo perché chi usa maggiormente questi servizi sono gli anziani e gli anziani oggi vengono decantati, con quella falsa bontà che da tremila anni di storia ci portiamo dietro, come portatori di risorse, di esperienze storiche, umane, ecc, ecc., ma che invece alla fine consumano solo per campare qualche anno in più a spese dei più giovani. Allora le attese nei centri di prenotazione (CUP) si allungano di mesi e se hai una misera pensione che non ti permette di rivolgerti alla sanità privata, muori. I medicinali che hai usato per 20 anni ad un tratto esigono un ticket che se non puoi permettertlo devi ricorrere ai medicinali generici. Che sono uguali a quelli di marca, dicono, ma poi il tuo medico di famiglia sorridendo ti fa capire che a volte qualche problema te lo procurano o potrebbero procurartelo.
Sarà che io sono una persona sincera e pretendo che anche il mio avversario, di qualunque settore, usi la mia stessa sincerità, che quindi vorrei che non mi dicessero che stanno facendo ed invece prendono solo del tempo, quel tempo che risulta sempre curativo per lasciar sbollire gli animi. Ma avessero il coraggio di dirmi a brutto muso ed in faccia a chiare lettere “sei vecchio, deciditi a morire”. Non sarebbe una cosa brutta, sarebbe solo sincera. Si, i nostri "politicanti", (i Politici, gli Statisti, sono cose di altri tempi) così facendo risulterebbero incapaci, ma almeno per una volta, sinceri.







di Franco Giannini

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