di Franco Giannini
Ancora una volta sono rimasto deluso da quello che il servizio pubblico televisivo ci avrebbe dovuto fornire. A cominciare da riprese che avrebbero dovuto essere senza il supporto della voce dei telecronisti, visto il tema che raccontavano . Al massimo mi sarei atteso di assistere alle riprese di questa mesta cerimonia, suddividendola per rispetto dei defunti e dei parenti, almeno in tre parti : una prima superficiale, quasi da gossip, per garantire la solita visibilità a coloro che sono intervenuti ai funerali di Stato per accondiscendere al desiderio di apparire, come ormai uso dei soliti profanatori dell' amministrazione statale, in auto blu, sempre auto-autorizzati a speculare sul dolore altrui. Una seconda (e chi lo dice è un non credente) solamente dedicata alla funzione religiosa nel pieno rispetto che essa richiede. Ed infine una terza, con commenti ed interviste delle solite facce note. Ma questo non è avvenuto per il solo motivo che il pubblico avrebbe avuto il privilegio dell'uso del telecomando. Quello che mi è saltato subito all' occhio è stato il contrasto che regnava sul piazzale della caserma della Guardia di Finanza di Coppito : la compostezza dei famigliari delle vittime che faceva a "pugni" con l' indecenza delle facce di bronzo dei politici presenti, responsabili chi più che meno, di tanto orrore. Tutti schierati in prima fila, ben in vista, con la faccia di circostanza consona al momento, quasi fossero in posizione per una foto ufficiale ad uno dei tanti G seguito dal numero sempre variabile. Le bare schierate, ognuna con l' ultimo saluto floreale personalizzato, dei famigliari. Qualcuna invece non aveva neppure quello, completamente sprovvista o per desiderio personale, o forse perché membro di una famiglia cancellata che non esiste più. Una ventina le bare bianche e quella che più mi ha colpito la visione di una di queste, posta sopra a quella più grande e più scura del proprio genitore, quasi quale ultimo abbraccio. Il sottofondo musicale della cerimonia religiosa, il senso di raccoglimento dei famigliari, le letture dei brani della seconda lettura, le inquadrature delle bianche bare, la maglia della nazionale di rugby sopra la bara di un eroe, atleta di questo sport della squadra aquilana, che si è immolato nel salvare altre vite in pericolo, erano in contrasto completo con le interviste dei telecronisti che proprio in questi momenti di sensazioni, ricordi, silenzioso raccoglimento, spendevano e facevano spendere parole utili a nessuno, con interviste scontate colme di sola falsa retorica e che andavano fastidiosamente e ineducatamente a coprire i canti e le letture religiose. Mentre si continuava la cerimonia, mi chiedevo quanto sarà costato, in soldoni, lo spostamento di tante personalità inutili in quel luogo: macchine, autisti, uomini di scorta, staffette. E quanto lavoro ed intralcio avranno creato con la loro presenza, distogliendo personale delle forze dell'ordine e disturbando i volontari che stanno ancora soccorrendo e lottando contro il tempo per salvare ancora, se possibile, qualche vita. Sarebbe bastata una sola figura, quella del Presidente della Repubblica, che avrebbe dovuto rappresentare il Popolo Italiano in toto. Del resto questa figura istituzionale la paghiamo per svolgere, oserei dire, quasi per questo che è uno dei principali suoi compiti. Ed invece c' è stato anche chi, non pago della sua presenza in loco, è uscito fuori dallo schieramento istituzionale per andare, anche se non richiestogli, ad abbracciare e baciare, in un momento centrale di raccoglimento della fase religiosa, i famigliari che neppure lo vedevano perché le lacrime gli impedivano di vedere il suo viso. Ma con questa sua comparsata, è riuscito però a centrare il suo intento. Le telecamere lo hanno inquadrato, distante dai politici, ma in mezzo ai tanti eroi del volontariato in generale, quasi ad assumersene i meriti, ben sapendo che costoro sono quelli che con il loro lavoro hanno in parte salvato le organizzazioni che essi rappresentano e che hanno fatto, checchè non lo si voglia ammettere, acqua ancora una volta (Gli obiettivi quindi erano spesso su di loro e di riflesso anche su di Lui). Si è parlato e si continuerà a parlare di gente che ha scavato con le mani e ne abbiamo viste le ferite, ma questo non è certo sintomo di organizzazione, ma è un sintomo di degrado da terzo mondo. I singoli (i volontari), si sono salvati, lo Stato, in questo caso, un po' meno. Ora ha un' altra possibilità di recupero di immagine, fare subito, con umiltà, con onestà, con capacità, senza esibizionismo, senza manie di grandezza, con i fatti, tutte le opere necessarie affinché tutti possano ritornare con un tetto sopra la testa e soprattutto (e qui sta il difficile) consegnare i colpevoli alla Giustizia dei quasi 280 omicidi, gettando la chiave della loro cella. Omicidi si, perché il terremoto è un evento che farà sempre paura, ma se controllato non uccide. Quelle che uccidono sono l' ingordigia, la malvagità, la predisposizione al delitto, l'arsura di potere, che fortunatamente sono nel DNA non di tutti, ma di sole alcune persone, che proprio perché malate, vanno curate rinchiudendole e mettendole in grado di non poter più nuocere all'intera collettività.
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Il cemento nasce da materie prime di origine naturale che, dopo essere frantumate, formano una farina composta dall’80% di calcare e dal 20% di argilla che viene macinata per ottenere il crudo. Il crudo, sottoposto ad una temperatura vicina ai 1.500°C in forni rotativi, subisce alcune reazioni chimiche che lo trasformano in clinker. Dal clinker, macinato finemente e con aggiunte di gesso ed eventuali costituenti secondari che determinano le qualità del prodotto finale, si ottiene il cemento. Le proprietà dei cementi prodotti rispondono alle caratteristiche tecniche dei regolamenti nazionali.
Gli inerti sono sabbia e ghiaia naturali che vengono estratti da cave alluvionali o da rocce massive e in seguito frantumati e vagliati. Il 40% circa di inerti si utilizza per la produzione del calcestruzzo, il resto viene impiegato, allo stato naturale, nei lavori stradali.
Il calcestruzzo è ottenuto da cemento, inerti, acqua e additivi, la cui composizione deve rispondere a requisiti tecnici e di resistenza molto rigorosi.
Il cemento e il calcestruzzo: un percorso lungo millenni
Nell'antichità si era alla ricerca di “una colla per le pietre”. Per legare tra loro le pietre, i muratori utilizzavano: - l’argilla nella preistoria;- il bitume a Babilonia- il gesso in Egitto- la calce in GreciaI Romani inventarono il primo cemento. Aggiungendo alla calce le ceneri vulcaniche del Vesuvio, ottengono un legante che, miscelato con l’acqua, diviene malleabile e indurisce seccandosi.1756: L’inglese Smeaton fabbrica una malta che ha le stesse proprietà di una pietra molto dura, la pietra di Portland.1817: Il francese Louis Vicat studia scientificamente questo legante, ne scopre le grandi qualità e le rende note: diventa così l’inventore ufficiale del cemento. 1824: Lo scozzese Aspodin deposita un brevetto per il primo cemento Portland.1864: Nasce la “Società Bergamasca per la fabbricazione del Cemento e della Calce Idraulica” la futura Italcementi.1996: Italcementi brevetta TX Active®, il principio fotocatalitico per materiali cementizi in grado di abbattere le sostanze inquinanti presenti nell'aria e di migliorare la qualità della vita nei centri urbani.
Stavolta Franco non riesco proprio nè a pensare o dire il contrario
stavolta mi sono stufato di ascoltare e vedere quanto tutto il ciarpame pensabile e non viene sbattuto senza tanta sensibilità e rispetto alcuno
tutto fa spettacolo
tutti innocenti
nessun colpevole
lacrime che si asciugheranno
poveri e signori
tanta morte e disperazione ad ogni ora
Ciampi in silenzio non in evidenza mi ha fatto pena
chissà cosa pensava in mezzo a tanto dolore e mi è parso non essere più diritto stanco deluso muto
Chissà cosa avrebbe detto e fatto Pertini
Mi ricordo che allora corse giù e le prime parole che urlò furono dirette ai LADRI.
Povero Paese Italia.
dario.
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