mercoledì 20 maggio 2009

SENIGALLIA 2.0 - I REMIGINI DEL WEB



di Franco Giannini

Non abbiamo udito nessuna campanella, ma siamo ugualmente entrati a scuola, non indossavamo il grembiulino, ma ognuno, si vedeva, che era intimidito dalla non conoscenza dell'altro, come sono soliti fare i remigini al loro primo incontro. E come loro sono soliti fare, anche noi scolari del web, futuri argonauti della rete, abbiamo occupato i banchi assegnatici. Ma che sto dicendo, i banchi ? Ecco, il primo insegnamento: impariamo subito ad usare la giusta terminologia... le nostre sono delle postazioni su cui campeggiano dei terminali completi di uno schermo video, di una tastiera e di un mouse. L'età, da un sommario colpo d' occhio, non è proprio quella da remigini, ma di solo qualche anno in più. E questo, credo, è incoraggiante dal momento che questo corso è nato con l'intento di istruire chi di questo strumento è completamente digiuno, ma che rappresenta o dovrebbe rappresentare per tantissimi, l'occasione per non restare tagliati fuori in un mondo tecnologicamente avanzato che procede ad una velocità sostenutissima. Siamo non moltissimi, appena una decina, ma giusti per occupare le postazioni disponibili. Suddivisi in parti uguali tra donne e uomini, come è giusto e vuole che sia la legge che regola le pari opportunità. Una prima sensazione è che comunque qualcuno, però, come del resto anche il sottoscritto, abbia frequentato una "primina privata" e sia un pò avvantaggiato. Il primo problema lo si incontra non certo per un deficit umano, bensì da un semplice fattore tecnico: non so perché, neppure a farlo apposta, mai come in queste occasioni i PC , sembrano scendere in sciopero, vale a dire si bloccano e non rispondono. Qualche minuto abbondante di attesa ed ad un tratto come tutto si era bloccato, senza spiegazione, riprende a funzionare. Ecco che allora Andrea Garbin, ancora una volta l'anfitrione dell'evento, inizia la sua lezione introducendo i motivi di queste tre ore di corso, sottolineando l'importanza del wi-fi gratuito che il Comune fornisce a tutti coloro che si sono iscritti. Altro punto che ci viene spiegato è le differenze che esistono tra i blog, le tipologie dei commenti sugli stessi. Si passa poi all'importanza della password, della sua costruzione e soprattutto il valore che essa ha se trattasi di un blog o di un indirizzo di posta elettronica, piuttosto che quella di un C/C bancario. "La rete è una cultura di comunità" dice Garbin, e come cultura si deve essere spinti dall'interesse ad una continua esplorazione che vada ben oltre a quegl' imput tecnici basati a volte su di un semplice click. Dopo un sostanzioso ma doveroso cappello teorico, si comincia ad entrare praticamente nel tema. Si parte con la spiegazione di che cosa siano le e-mail, i pericoli dei virus , la gratuicità di alcuni gestori, gli anti virus, ecc.. Dal solo uso vocale si passa all'ausilio delle schermate sulla lavagna luminosa con la visione di esempi fa-simile, delle varie sfaccettature che offrono i programmi di posta elettronica, sottolineandone però anche le pericolosità che possono arrecare gli allegati di sconosciuti che potrebbero contenere nel loro interno virus nascosti. Altro argomento importante è la Firma Digitale, utilizzabile già fin da ora ma proiettata verso un prossimo quanto immediato futuro. A questo punto non poteva mancare una prova pratica di come iscriversi ed inviare una mail. Per le iscrizioni a Gmail, le prime difficoltà, con la memorizzazione delle password e la modalità migliore per ricordarsela poi in futuro. Poi il battesimo del fuoco con l'invio delle mail tra remigini. Una sofferenza...chi lascia la strada vecchia per prendere quella nuova.... Mi accorgo infatti, quanto sia ignorante in materia, mi sarei atteso di fare una passeggiata ed invece con il passaggio da yahoo a gmail, le cose cambiano, o almeno così mi è sembrato. Ritardo, confusione, mi sono sentito legato nei movimenti. Ma ad una cosa è servito, ad avvicinarci tra remigini della rete...ci siamo spediti le mail un l'altro pur sedendo affiancati e ci siamo scambiati le prime parole, proprio grazie al fatto che le mail tardavano ad arrivare e così ci siamo un pò sciolti. Intanto al mio fianco, un ragazzino che accompagnava la mamma educatissimo, cominciava a dare segni di stanchezza. Tre ore sono tante ed era comprensibile la sua ricerca di trovare un modo per far trascorrere più piacevolmente quegli ultimi minuti...gli si suggeriva un viaggio a Gardland navigando su internet. Lui, più giovane, era già avanti con il programma, noi invece, meno giovani, dovremo attendere, sempre se si farà, un altro ciclo di lezioni. Comunque sia, checchè se ne dica, Senigallia 2.0 è stata una bella ed utile iniziativa, nel sua globalità e che dovrebbe, secondo il mio modesto parere, essere ripetuta anche il prossimo anno, magari con qualche "registro".

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