sabato 30 maggio 2009

LIBRI SUL SOFA' DELLE MUSE - 11 -

di Dario Petrolati

LA PAROLA EBREO

Questo libriccino edito dall'Einaudi nel 97 me lo trovo sempre accanto. Fa parte della Collana Gli Stuzzi e porta il numero 487. Al pubblico costava lire 16.000. Io l'ho rubato letteralmente ad una Festa dell'Unità. Quando lavoro negli stands che organizzo tutti gli anni ho un sistema mio particolare nel disporre i libri. I compagni mi prestano enormi spazi ove io possa dividere e suddividere i sempre amati libri oltre a manifesti e quadri fuori commercio che durante l'anno mi perito andare in cerca. Foto in bianco e nero e quanto altro possa rendere il salone bello e di più anche come se per 15 giorni fosse casa mia. Un salotto che mi fa stare teso e digiuno sempre con gli occhi rivolti a chi posa le mani magari sudate sulle copertine. Così ogni estate da un paese all'altro per 2 mesi tutti gli anni mi dono ripagato da enorme soddisfazione mentale. E questa prefazione serve anche per giustificare l'appropriazione indebita che ho commesso senza sentirmi peccatore o ladro. "La Parola Ebreo" è stato pensato e scritto da quella raffinata mente che ha nome : Rosetta Loy. Eretta e bella anche per gli anni che sa indossare con educata classe Rosetta seppure romana di nascita e cultura insiste nei ricordi in lunghi percorsi di memoria con leggerezza come se invece di tragedie toccasse petali di fiori. Insiste come solo può fare chi professa una fede ancorata alla educazione che per principi lega la nostra bella Costituzione sempre difesa e portata ad esempio contro ogni violenza percorrendo viottoli e strade sempre a difesa della memoria. Chi non ricorda resta poi senza futuro qualunque possa essere. Chi non ricorda perde il sapore dell'infanzia dei tempi passati sui prati ad osservare anche la natura che sempre ci circonda e bisogna saper difendere oltre che amare. Nata ed educata in una famiglia profondamente borghese e cattolica Rosetta confessa senza remore che verso il mezzo della vita sentì il fascino della cultura laica e con intelligenza pudica volle immergersi nel nuovo credo. Guidata sempre da una cultura alta passa dai grandi pensatori europei agli uomini che poi dettero la vita chè carpiti dal dubbio non poterono o seppero dare risposte. Si vede sempre e sente anche la sua infanzia senza volgarità o urla. La educatrice assunta dalla famiglia che pure insegna lingue estere ha influito positivamente negli anni e per lo sviluppo mentale della bambina che poi divenne signorina e donna da ascoltare. Dietro al mondo che vede e sente si respira la cultura proveniente dalla religione ebraica se ne subisce il fascino ma il vero principe del libro senza nominarlo mai altro non è che ogni incontro con i libri. Si sente la fame di conoscere del cercare trovare per sapere. Se non si ama la lettura se non si ha dimestichezza con le pagine stampate allora non possono avvenire incontri che solo in certi particolari momenti avvengono. Come il treno che passa solo una volta senza libri sete di conoscere ogni incontro sarà solo impossibile. Ho chiuso l'ultima paginetta di questo profondo stupendo libriccino con un sospiro lungo pieno di un rimpianto vago come se non sapessi più dove andare poi. Personalmente vado spesso alla caccia lieve di quanto scrive Rosetta Loy chè ogni volta mi fa pensare a lungo sui valori esistenziali. Pensieri profondi con allusioni distribuite sulla tavola dello studio.
Lo consiglio a chi non ha tempo da perdere. E' un investimento culturale di alto valore.

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