mercoledì 30 giugno 2010

GLI OSPITI DELLA CASA PROTETTA.....

....Continua....

Capitolo 12°
I PANNI SOTTO LA CENERE

UMBERTO: Ai lavatoi de solito c'andava le ragazze.
BRUNA : Se riempiva la tinozza con acqua calda e ghiaccia e ce se metteva la soda.
UMBERTO : Io il cloro.
ZELINDA : No il cloro no !
NELLA : Io so che c'era la varecchina solo!
DELIA : Da me si lavava a mano con la varecchina, poi si metteva i panni sotto la cenere e venivano più bianchi.
NELLA : Se metteva la cenere in dondo, con un telo poi se buttava giù l'acqua.
LIDIA : L'acqua che si buttava giù e che se mischiava con la cenere si chiamava la ranna, ce se lavava i panni colorati.
ANGELA A. : Per far diventare bianchi i panni al sole io facevo così : io lavoravo da un signore che me dava i pagni da lavare. Verso mezzogiorno li lavavo e li mettevo a bagno con la cenera de pino con l'acqua a bagno i panni quando li tiravi su non c'era più una macchia.
ERSILIA : La cenere rimaneva nel telo.
ANGELA A. : Rimaneva a fondo la cenera, rimaneva li e quando je davi il sapone non c'era più 'na macchia : olio, sugo, vino, non c'era più niente ! Mio padre era paralizzato, ma una mano era libera e la usava, me dava 'na mano, e buttava giù l'acqua.
BRUNA : Si, era chiamata la "ranna".
DELIA : Se se stendevano al sole sbianacavano ancora de più.
BRUNA : C'era un piccolo lavandino a casa, ma li non ce lavavi le lenzuola allora se lavava con la ranna dentro una bacinella. Io andavo alla Fonte del Coppo.
ANGELA A. : I panni se torceva bene bene, ma era già sciacquati.
LEDA : Io a mano ho lavato poco.
ZELINDA : Quando ero piccola, io facevo con la cenere poi mia mamma se non erano venuti bianchi andavamo al fiume a lavare, ma a volte arrivava la fiumara e portava via tutto. Stavamo al fiume tutto il giorno, allora mamma ci portava la minestra da mangiare, facevamo anche il bagno.
NELLA : Troppe volte le ho lavate io le lenzuola. La cenere passava piano piano e se risciacquava con l'acqua chiara.

CAPITOLO 13°
LA PESCA

ORNELLA : Il pesce turchino va a flocchi e i marinai si mettevano in due barche per prenderlo: "Stasera andiamo a sfogliara perchè c'è la luna piena" dicevano i pescatori. "Quando fa tempo buono l'onda è lunga, quando è brutto l'onda è corta", detti dei marinai, mio padre lo diceva perchè se era tempo cattivo s'andava a pesce turchini verso Trieste, cioè sardoni grossi, la gheppa cioè l'aringa sotto sale, i sardoncini.
Se era tempo buono s'andava a sfogliara, io ne ho fatte tante! Era una rete per prendere le sfoglie con due pezzi de legno grossi così, con un ferro coi piombi che pesa e va sorro la sabbia. Il pesce ce rimane incastrato.
C'è la tratta che è la barca che a prua ha un ferro con un bastone lungo, che oscilla con la rete, e pia su un pò de nicò. La tratta è quella se pò buttà anche dalla sabbia.
La tartana è diversa, è lunga e il pesce va in mezzo e non esce più perchè la rete va nella bocca. Poi ce sò i pesci che se pia sa'l retin, se butta in acqua e s'allarga e il pesce rimane beccato.

CAPITOLO 14°
COPERTE E PROCESSIONI

Angela A. : Sò andata a uno sposalizio e non avevo il vestito, allora ho preso un vestito de mia sorella e uno mio, l'ho guastato e coi pezzi boni non me ce veniva un vestito intero, allora ho preso i calzetti de mio fratello e c'ho fatto il collo e l'ho cucito coi fili boni quassù sul collo. Nei saccoccini c'ho fatto i bottoncini con l'uncinetto del colore de 'sta maglia che c'ho oggi. Sopra l'ho fatto con una coperta che gli inglesi hanno lasciato a casa mia e l'ho tinto color ragano, era bello per davvero! Il velo l'ho preso da mia sorella quando s'è sposata! Parecchi i vestiti che li prendeva da amici!
ERSILIA : Io ho cucito tanto per me, perfino un telo misto canapa che ho ricamato punto dritto.
NELLA : No, io le compravo!
ADRIANA : Si, anche io!
ANGELA A.: Se comprava il filo, poi se tesseva, i lenzuoli e tutto il resto.

....Continua....

1 commento:

enrico dignani ha detto...

Il premio Strega, vincitore morale
Franco Giannini.