domenica 26 dicembre 2010

Progetto di ristrutturazione per la Casa protetta di Senigallia


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

Presentati davanti al nuovo CdA i due stralci da 3 milioni di euro l'uno: ecologia e tecnologia


Nella serata di mercoledì 15 dicembre, mentre purtroppo imperversava una bufera di neve che ha paralizzato la nostra città ed ha tenuto lontano alcuni degli invitati, si è tenuto l’incontro per la presentazione del progetto vincitore del “Concorso di Idee” indetto per la realizzazione della ristrutturazione della Casa Protetta.

Assente giustificato, perché bloccato in autostrada dalla neve, il presidente uscente Ferdinando Salvioni, sostituito nell’introduzione, per l’occasione, dal Segretario Sig. Fazio. Padre del progetto, l’Arch. Silvio Argentati che con grande enfasi ha presentato il suo lavoro aiutato da elaborazioni grafiche eseguite al computer e proiettate sullo schermo.

Gli stralci su cui si basa l’intero progetto sono due, di cui il primo dovrebbe attuarsi a breve termine, considerando che il 23 di dicembre ci sarà la gara di appalto. Il costo di questa primo stralcio dovrebbe aggirarsi sui 3 milioni di euro, di cui 600 mila a fondo perduto, quale contributo comunitario per l’alto valore ecologico che il progetto racchiude.

Questa prima parte di lavori prevede la ristrutturazione del vecchio padiglione ospedaliero attualmente occupato dal SERT, ma di proprietà della Casa Protetta, che dovrà essere collegato alla struttura già esistente, attraverso un corridoio seminterrato, senza scale e percorribile sia a piedi che in carrozzina. Trattandosi di una Casa molto particolare si è voluto favorire il rapporto tra Ospiti, ma anche tra questi e la Comunità esterna.

Al primo piano della palazzina da ristrutturare, verranno collocati gli uffici amministrativi che attualmente sono decentrati in Via Pisacane, mentre il piano superiore, sarà utilizzato per l’acquisizione di nuovi posti letto. Le camerette saranno tutte composte, come previsto dall’attuale legislazione, a uno o al massimo a due letti.

Il secondo stralcio, il cui costo dovrebbe aggirarsi sulla stessa cifra, prevede il progetto di continuità tra i due corpi ristrutturati, inserendo una struttura centrale tra i due, completando ed allargando quella del corridoio. Comunque corridoio, non è la parola esatta, perché non sarà il classico “budello” utilizzato solo per collegare, ma sarà anche luogo di socializzazione con aree allargate simili a piccole piazze, dove incontrarsi, parlare, ascoltare musica, insomma da vivere.
Tutto questo secondo stralcio, a partire dalle basi, sarà edificato totalmente con struttura di un legno particolare.

A progetto ultimato, si avranno in totale 91 posti letto, ampliando così il numero attuale che è di 59. Cosa questa che fa ben sperare, con un cauto, ma dovuto ottimismo, anche per il problema “rette”.

Prima di chiudere questa veloce carrellata, mi sembra più che doveroso elencare alcune delle qualità ecologiche, oserei dire da fantascienza, che hanno fatto si che il progetto meritasse l’attenzione della Comunità Europea.

Si è studiato il gioco delle ombre e delle zone maggiormente solarizzate, nelle varie stagioni, onde posizionare i pannelli solari termici e fotovoltaici, su di un ponte di circa 75/80 metri.
La creazione di barriere artificiali di verde, che sostituiscano l’attuale pineta che dovrà essere abbattuta, il tutto sempre in legno.
Il riscaldamento e la ventilazione che utilizzeranno particolari canalizzazioni, rigenerando il ricambio dell’aria senza perdere il 90% del calore già esistente negli ambienti.
Si è pensato di creare delle veneziane, sempre in legno ed all’esterno delle finestre, la cui angolazione sarà gestita dall’interno, in modo da orientarle con la giusta angolazione al fine di bloccare l’entrata, nei periodi estivi, del calore.

Le pareti esterne ed interne delle stanze, verranno isolate con pannelli particolari costituiti da legno e fibre.
Anche per i pavimenti si è studiato una particolare sostanza che dà continuità senza linee di giunzione.
Le piastrelle dell’area esterna (giardini) saranno pavimentate a secco, senza cementificazione creando così una maggiore permeabilità delle acque.
Le camere avranno particolari attenzioni sulla diffusione delle luci, i bagni di ciascuna camera, che sono all’interno delle stanze e quindi privi di finestre, saranno dotati di particolari lampade che per mezzo di cilindri rivestiti di specchi, porteranno la luce solare direttamente dal tetto all’interno della stanza.
Ma non finisce qui, perché questa luce, si auto gestisce, e si intensifica man mano che diminuisce quella del giorno.

A questo punto, c’è solo da augurarsi, che il progetto possa partire quanto prima: i soldi sono stati stanziati, il contributo è stato ottenuto, la data di appalto è stata fissata, ma la cosa più incoraggiante è stato vedere ed ascoltare l’entusiasmo dell’Arch. Argentati… ha in mano il suo “bel gioco nuovo” ed attende solo ansiosamente che i “grandi” gli diano l’autorizzazione a poterci “giocare”.

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