giovedì 28 febbraio 2019

Si parla sempre di Mala Sanità e mai di Carenze Comportamentali dei Medici...

... invece e perché ?!


Ogni qualvolta mi si para davanti un caso come quello odierno, non so a chi devo ringraziare, perché la mia scelta è invece caduta su quella del mio attuale (da quasi 20 anni) medico di famiglia. Professionalmente è bravo, anzi di più, ma ancor meglio (ed è un'impresa esserlo) a livello umano. Ogni volta che mi si presenta qualche piccolo problema, che conoscendomi sa quale sarà la mia risposta, mi dice sempre :” Franco, io per carattere, consiglio, ma non impongo”. E' un professionista che ha capito che prima ancora delle medicine il paziente ha necessità di qualche cosa d'altro, che non siano farmaci, ma che gli dia la sensazione di sentirsi meglio a prescindere.
Io, per questo, da tempo rifuggo dai quei soliti medici (ce ne sono bravi, ma anche di quelli con la puzza sotto il naso, specie se costoro esercitano la professione privata!) che appena ti vedono messo un "po' male", ti indorano (si fa per dire) la pillola con un :” Ma perché si è rivolto solo ora...”. Come se non lo sapessero!!
Però la storia che vengo a narrare, non tratta dei comportamenti di sanitari privati (che sono gravi perché pago), ma di quello di un medico che esercita la sua professione in ambito pubblico (più grave perché a contatto con i socialmente più "deboli") . Quindi mai dire mai !!
Più che per un dovere di riservatezza, non farò il nome di questo medico, solo e semplicemente perché non lo possiedo. Ma sarebbe facilmente individuabile dal momento che so che si tratta di un uomo e che svolge la sua attività in un pronto soccorso e quale, solo che per pudore nei suoi confronti lo classificherò come uno della nostra provincia. 
Racconto la storia con la speranza che leggendola casualmente, attraverso quello che riporto, si riconosca e riconosca principalmente il suo immorale (per un medico ancor di più) comportamento.
Vado a fare una visita di cortesia con mia moglie a casa di una nostra anziana conoscente con gravissimi problemi di salute: più volte ricoverata in Ospedale, a seguito di una recente ricaduta della malattia del secolo. Radioterapia, di nuovo chemio e quant'altro che gli ha procurato il manifestarsi di un aggravamento dell'asma ed altri malanni. Vive seguita da una badante straniera che parla appena qualche parola d'italiano, i parenti sono distanti e quindi, questa mia conoscente, non appena sente che i problemi stanno uscendo fuori da quelli che sembra siano i binari di una sua “normalità”, ricorre alle cure del PS che chiamerò X.
Quando mi ha raccontato il fatto, la signora, che ci crediate o no, ci piangeva su. Ogni giorno che passa è uno di meno di quei pochi che dovrà ancora soffrire e se mi posso permettere di scriverlo, è perché tanto lei non lo leggerà mai, perché non ha né il PC né tanto meno un telefonino di ultima generazione, bensì solo di quelli usi a fare esclusivamente telefonate. E tra una soffiata di naso e l'asciugarsi delle lacrime, alla domanda un po' scontata di mia moglie del come si sentisse, la signora ha così risposto :” Fisicamente male, ma che vuoi, alla fin fine il dolore impari a gestirlo e condividerlo. Moralmente invece sono già come deceduta, sono un peso per tutti, lo sapevo, ma me lo ha confermato anche il dottore e spero solo che mi resti poco a dare ancora fastidio”.
Al che abbiamo chiesto dei chiarimenti del perché di questa sua esternazione. E da qui la confessione, quasi che la vergogna fosse la sua, riferendoci come nell'ultimo suo recarsi al PS abbia trovato questo medico (per carità sarà anche bravo professionalmente) che a livello umano ha dimostrato di possedere invece lo stesso valore di un calzino bucato, visto che appena l'ha vista entrare, ha esclamato :” Di nuovo qui signora !!!? Quanti anni ha 86 ??? (immagino l'abbia detto guardando le carte di ricovero)” al che lei lo ha corretto con un :” No dottore, me ne da uno di più, ne ho 85” e lui ancora più cafonescamente ha replicato con un .:”... bene, ma anche così, che cosa pretende ?”.
Premetto che quando ha sputato questa sentenza (l'ho chiesto alla signora) non sorrideva (come se avesse scherzato), anzi era, diciamo, arrabbiato.
Non sono un leone della tastiera, per cui sono solito riportare il fatto, per come mi è stato riportato, ma non ad offendere non conoscendo la persona di cui ho parlato.
Spero solo che possa leggere quanto ho riferito e riconoscendosi nel virgolettato, comprenda di averla fatta fuori del vaso e magari quando la signora tornerà a “visitarlo” sempre nella speranza che ritorni, la riceva in modo più gentile, educato, ovvero umano. Forse suggerirle delle scuse sarebbe pretendere troppo, ma voglio sperarci scaricando la colpa di quanto accaduto non alla poca umanità, ma solo al frutto di quello stress in cui lavorano gli operatori di tutti i Pronto Soccorsi italiani che seppur non giustificabili, certi atti possono anche risultare, con un certo sforzo, anche comprensibili.








di Franco Giannini

2 commenti:

www.dariopetrolati.it ha detto...

che dire Franco ...
cosa altro dire...
partecipo
spero
anche dispero...
leggo sempre i tuoi pensieri trovati ovunque..

Grazie per essere come appari, dici.-

dario.

Franco Giannini ha detto...

Grazie anche a te
carissimo Dario, sempre
presente a confortarmi
in questo mondo incivile,
irrispettoso, incancrenito
da egoismi, interessi,
menefreghismi, intolleranza.
Di bello che c'è ?
Il solo fatto che il mio
percorso si è quasi esaurito
e quello che più mi spiace,
non è il tagliare i traguardo
del fine sofferenze. E' quello
che queste le lascio come sola
eredità ai miei due nipotini.
Un forte abbraccio, Dario e
buona giornata.
f.