Molti sono i personaggi conosciuti solo per la pubblicità che si son fatti o che gli altri hanno fatto, a volte meritatamente e qualche volta un pò meno. Altrettanti però, sono coloro che pur avendo operato nel corso della loro vita in modo altamente meritorio, sono sempre rimasti all'ombra della loro stessa, ma ingiusta, modestia. Ed è proprio ad alcuni di questi ultimi, suoi amici o semplici conoscenti, che Dario rivolge la sua sempre acuta e precisa attenzione, presentandoceli uno ad uno e facendoceli apprezzare per quanto di buono essi hanno fatto. Apriamo questa rassegna con la figura dell' Avvocato Giorgio Tosi. -FG-
di Dario Petrolati
Conoscevo di Tosi carta intestata: "Studio legale avvocati Tosi-Rosini"
Richieste dettagliate di risarcimenti danni per clienti ch'ero ancora liquidatore sinistri.
Sempre, lavorando pei padroni ( banche d'assicurazioni ne sapeva qualcosa Bertold Brecht ) ho provato anticipare onorari e largheggiare, per minimizzare la sorte.
Mai che mi fosse riuscita una volta, e, più alzavo la voce onorari, dall'altra parte l'Avv. Tosi non accoglieva e da rara persona anche allora, mi pregava, cortesemente, di ripassare voce per voce le richieste del danneggiato.
Rabbia e presunzione mi suggerivano sempre calma, chè sempre restavo con la speranza infame, di far arricchire l'ingiusto padrone dell'istituto finanziario.
Ero appena arrivato da Torino, ove prima esercitavo, sempre con mansioni di liquidatore pel padrone dallo stemma del leone alato.
Trovai Padova in brutti tempi, era il 68 : spari, fuga, cazzotti neri e rossi, avvocati, sempre generose donne, tanta delusione fra troppa corruzione.
Rosini, il socio di Tosi, era quasi sempre a Roma per alti impegni poitici e Giorgio tirava avanti con la schiena diritta sempre lo Studio.
Io non sapevo, praticavo ambienti facili e la mia morale sarebbe poi arrossita al confronto dei due avvocati comunisti.
I processi storici-L'oro di Dongo - il Vajont - Massimo Carlotto e tanti altri, in specie quelli che tutelavano i diritti dei lavoratori, una catena di liti processuali a livello anche nazionale.
Giorgio Tosi avvocato, aveva ed ancora ha, passioni di camminatore, ha scalato le più alte vette esistenti coi figli, nipoti e la fumatrice immancabile, ora perduta, compagna di vita, ed il leggere, partecipare, essere presente sempre, ovunque e scrivere poesie-storia di quell'Italia che lo ebbe prigioniero e partigiano, del Paese che ingrato con lui, come coi giusti, ora dimentica.
Sempre dalla parte minoritaria, quella dei giusti, che sempre danno sino anche ad essere scordati.
Abita al centro prima di Ponte Molino a destra e sui balconi antichi sventolano sempre bandiere lavate e stirate della pace.
Ora ch'è rimasto vedovo, ha ripreso a scrivere più di prima, la sua compagna nelle scalate con la sigaretta in bocca era sempre prima.
Sono libri piccini scritti per non dimenticare il passato, per dare consigli ai giovani ed anche bambini, favole, crudi racconti e quasi femminee osservazioni sulla delicata natura che stiamo distruggendo.
A volte lo incontro alla Wiennese, magro, magrissimo, elegante ovunque, sempre cammina veloce come se facesse tardi.
Non ha remore l'avv. Tosi e quando si accorge che non mi sono raso, mi sgrida in pubblico : ”Petrolati non farlo, cos'è sta barba” .
Poi viene a trovarmi in ufficio e mi regala l'ultimo libro che ha scritto.
Con grafia tremante mi scrive affettuose parole e scappa via.
Per le strade di Padova è sempre solo, come preso da mille pensieri-appuntamenti.
Pratica le zone pedonali e si ferma con gli amici, che assieme abbiamo, per parlare e spiegare, ascoltare.
Dall'amico Pietro Randi, ultimo erede della libreria Draghi, all'avvocato Rosini che raramente ora viene da Venezia , al Prof-medico Lenci che tentò sino all'ultimo salvare Berlinguer, (quelli furono giorni che vissi sulla pelle ch'ero per caso in Federazione) a Clara Doralice dolcissima amica ottantenne partigiana prigioniera, al suo Vincenzo Morvillo medico dei poveri come Redetti lo fu per la Padova Sud, la Rosetta Molinari e quanti ancora altri che l'Italia grata, sempre dovrebbe ricordare.
Erano tantissimi ed ora sempre meno per ragioni anagrafiche.
Prima che fuggano che siano rapiti dalla natura debbo ricordare anche nei particolari queste Figure.
Conoscevo di Tosi carta intestata: "Studio legale avvocati Tosi-Rosini"
Richieste dettagliate di risarcimenti danni per clienti ch'ero ancora liquidatore sinistri.
Sempre, lavorando pei padroni ( banche d'assicurazioni ne sapeva qualcosa Bertold Brecht ) ho provato anticipare onorari e largheggiare, per minimizzare la sorte.
Mai che mi fosse riuscita una volta, e, più alzavo la voce onorari, dall'altra parte l'Avv. Tosi non accoglieva e da rara persona anche allora, mi pregava, cortesemente, di ripassare voce per voce le richieste del danneggiato.
Rabbia e presunzione mi suggerivano sempre calma, chè sempre restavo con la speranza infame, di far arricchire l'ingiusto padrone dell'istituto finanziario.
Ero appena arrivato da Torino, ove prima esercitavo, sempre con mansioni di liquidatore pel padrone dallo stemma del leone alato.
Trovai Padova in brutti tempi, era il 68 : spari, fuga, cazzotti neri e rossi, avvocati, sempre generose donne, tanta delusione fra troppa corruzione.
Rosini, il socio di Tosi, era quasi sempre a Roma per alti impegni poitici e Giorgio tirava avanti con la schiena diritta sempre lo Studio.
Io non sapevo, praticavo ambienti facili e la mia morale sarebbe poi arrossita al confronto dei due avvocati comunisti.
I processi storici-L'oro di Dongo - il Vajont - Massimo Carlotto e tanti altri, in specie quelli che tutelavano i diritti dei lavoratori, una catena di liti processuali a livello anche nazionale.
Giorgio Tosi avvocato, aveva ed ancora ha, passioni di camminatore, ha scalato le più alte vette esistenti coi figli, nipoti e la fumatrice immancabile, ora perduta, compagna di vita, ed il leggere, partecipare, essere presente sempre, ovunque e scrivere poesie-storia di quell'Italia che lo ebbe prigioniero e partigiano, del Paese che ingrato con lui, come coi giusti, ora dimentica.
Sempre dalla parte minoritaria, quella dei giusti, che sempre danno sino anche ad essere scordati.
Abita al centro prima di Ponte Molino a destra e sui balconi antichi sventolano sempre bandiere lavate e stirate della pace.
Ora ch'è rimasto vedovo, ha ripreso a scrivere più di prima, la sua compagna nelle scalate con la sigaretta in bocca era sempre prima.
Sono libri piccini scritti per non dimenticare il passato, per dare consigli ai giovani ed anche bambini, favole, crudi racconti e quasi femminee osservazioni sulla delicata natura che stiamo distruggendo.
A volte lo incontro alla Wiennese, magro, magrissimo, elegante ovunque, sempre cammina veloce come se facesse tardi.
Non ha remore l'avv. Tosi e quando si accorge che non mi sono raso, mi sgrida in pubblico : ”Petrolati non farlo, cos'è sta barba” .
Poi viene a trovarmi in ufficio e mi regala l'ultimo libro che ha scritto.
Con grafia tremante mi scrive affettuose parole e scappa via.
Per le strade di Padova è sempre solo, come preso da mille pensieri-appuntamenti.
Pratica le zone pedonali e si ferma con gli amici, che assieme abbiamo, per parlare e spiegare, ascoltare.
Dall'amico Pietro Randi, ultimo erede della libreria Draghi, all'avvocato Rosini che raramente ora viene da Venezia , al Prof-medico Lenci che tentò sino all'ultimo salvare Berlinguer, (quelli furono giorni che vissi sulla pelle ch'ero per caso in Federazione) a Clara Doralice dolcissima amica ottantenne partigiana prigioniera, al suo Vincenzo Morvillo medico dei poveri come Redetti lo fu per la Padova Sud, la Rosetta Molinari e quanti ancora altri che l'Italia grata, sempre dovrebbe ricordare.
Erano tantissimi ed ora sempre meno per ragioni anagrafiche.
Prima che fuggano che siano rapiti dalla natura debbo ricordare anche nei particolari queste Figure.
3 commenti:
grazie franco,
meriti l'amicizia e gratitudine delle migliori persone
sempre disponibile ,sempre come la tua giuliana ottima indispensabile nel correggerci e suggerirci col tocco di donna che lei non sa di possedere
peccato che ci vediamo da così distante
Con te e per merito tuo ho "sentito" anche snigalliesi per bene
Verrà l'estate ed anche prima ci rivedremo io ne sento bisogno
se puoi quando vedi porgi i miei migliori leali abbracci a chi tu sai segliere
per ora............dovevo essere a Roma
sarebbe stato giusto
inutile lamentarci poi
un abbraccio sempre particolare a te come fratello che non ho avuto.
dario.
Anna ,
la nipotina dell'avv. Tosi è diventata un personaggio ed interrogarla e sapere di lei da lei avanti a Maurizio il mio amico edicolante è davvero cosa preziosa.
Il nonno sapeva aveva visto lontano.
dario
Quello che più mi ha fatto comprendere quanto curata sia l'eleganza dell' avv. Tosi è il suo rimprovero quando ti scopre con la barba lunga. A buon intenditor, poche parole...
Un caro saluto
Giuliana
Posta un commento