di Dario Petrolati
"LEI DUNQUE CAPIRA' " di Claudio Magris.
La storia che lo scrittore triestino narra è semplice e complessa contemporaneamente. Risorge sempre il mito di Orfeo ed Euridice. Laicamente quasi un gioco mitologico pare racconto vero inventato spiato. E' descritto un amore totale e fallito-unione struggente e rifiutata. Lei nel buio aspetta, forte, aggiusta, suggerisce, perdona, guida il suo uomo. Amore sperduto che vaga e cerca che senza parlare lei sempre capisce e perdona anche il peccato non ancora commesso, ma che arriverà di certo conoscendo l' indole dell'uomo che sempre giurava amore. Seppure tradita sa perdonare continuamente come solo chi sa concepire vero amore quasi da madre, sorella, femmina, necessaria chè senza Euridice l' Orfeo sarebbe stato solo cantore mitologico e non avrebbe commosso alcuno. Sempre disposta al perdono quasi non servisse ad altro, che invece sa dove ha dimenticato l' oggetto per casa, non lacrima Lui, l' autore, immedesimato nella figura mitologica , ma lei la sua Euridice sempre sa e prevede per non far soffrire l'uomo che le rende visita cercando anche semmai di riportarla alla vita , fuori ove trascorsero giorni di luce. Credo che Magris con questo lungo raccontino abbia fatto un ' autoanalisi della sua personalità, ed anche se a mezzo del suo perduto amore fa risaltare i propri difetti quasi sino a rendersi ridicolo. Tuttavia la nostalgia e la debolezza maschile paiono anche evidenti esigenze, bugie, bisogni che l' uomo nella sua natura non sa nascondere. Tutto appare perduto-finito anche se lei sa già che all' uscita dell' antro egli si consolerà leggendo, scrivendo, contando anche tra le braccia di un nuovo giovane amore. Ma lei perdona chè nella sua natura donare, completare, aiutare l' uomo che senza lei sarebbe perduto. E quando ancora insiste a parole, Orfeo-Magris, nel voler convincere ad un impossibile ritorno alla vita, lei-Euridice, lo consola accompagnandolo fuori con parole di donna innamorata. Ma sa fermarsi e spinge dolcemente a nuova avventura l' amato traditore che sa più debole e bisognoso di cure, scuse, serenità. Ella sa che Orfeo cercherà felicità ancora, forse illuso o ingenuo come bambino. La luce a lei vietata aspetta l' uomo che non si gira, conosce la maledizione appesa al destino, piuttosto che pietra, la ricorderà dolente si ma sempre come donna viva. E' così con un addio non pronunciato ma inteso che Magris forse intende rendere omaggio alla moglie perduta da poco. Questo libro d'amore lo consiglio davvero. Fa pensare e misurare la differenza esistenziale tra uomo e donna.
La storia che lo scrittore triestino narra è semplice e complessa contemporaneamente. Risorge sempre il mito di Orfeo ed Euridice. Laicamente quasi un gioco mitologico pare racconto vero inventato spiato. E' descritto un amore totale e fallito-unione struggente e rifiutata. Lei nel buio aspetta, forte, aggiusta, suggerisce, perdona, guida il suo uomo. Amore sperduto che vaga e cerca che senza parlare lei sempre capisce e perdona anche il peccato non ancora commesso, ma che arriverà di certo conoscendo l' indole dell'uomo che sempre giurava amore. Seppure tradita sa perdonare continuamente come solo chi sa concepire vero amore quasi da madre, sorella, femmina, necessaria chè senza Euridice l' Orfeo sarebbe stato solo cantore mitologico e non avrebbe commosso alcuno. Sempre disposta al perdono quasi non servisse ad altro, che invece sa dove ha dimenticato l' oggetto per casa, non lacrima Lui, l' autore, immedesimato nella figura mitologica , ma lei la sua Euridice sempre sa e prevede per non far soffrire l'uomo che le rende visita cercando anche semmai di riportarla alla vita , fuori ove trascorsero giorni di luce. Credo che Magris con questo lungo raccontino abbia fatto un ' autoanalisi della sua personalità, ed anche se a mezzo del suo perduto amore fa risaltare i propri difetti quasi sino a rendersi ridicolo. Tuttavia la nostalgia e la debolezza maschile paiono anche evidenti esigenze, bugie, bisogni che l' uomo nella sua natura non sa nascondere. Tutto appare perduto-finito anche se lei sa già che all' uscita dell' antro egli si consolerà leggendo, scrivendo, contando anche tra le braccia di un nuovo giovane amore. Ma lei perdona chè nella sua natura donare, completare, aiutare l' uomo che senza lei sarebbe perduto. E quando ancora insiste a parole, Orfeo-Magris, nel voler convincere ad un impossibile ritorno alla vita, lei-Euridice, lo consola accompagnandolo fuori con parole di donna innamorata. Ma sa fermarsi e spinge dolcemente a nuova avventura l' amato traditore che sa più debole e bisognoso di cure, scuse, serenità. Ella sa che Orfeo cercherà felicità ancora, forse illuso o ingenuo come bambino. La luce a lei vietata aspetta l' uomo che non si gira, conosce la maledizione appesa al destino, piuttosto che pietra, la ricorderà dolente si ma sempre come donna viva. E' così con un addio non pronunciato ma inteso che Magris forse intende rendere omaggio alla moglie perduta da poco. Questo libro d'amore lo consiglio davvero. Fa pensare e misurare la differenza esistenziale tra uomo e donna.
Caratteristische e date del libro:
Titolo : Lei dunque capirà
autore Claudio Magris
Edito da Garzanti nell'anno 2006
finito di stampare in Aprile del 2006 dalla Tipografia Varese(VA)
pagine 55
prezzo al pubblico € 9,50
3 commenti:
Una "dedica" sussurrata e commovente di una moglie profondamente innamorata e completamente votata al proprio uomo(... come se fossero quasi cose d'altri tempi), riassunta da poche parole impresse su una fascetta rossa della sovracopertina di questo libro:
"Un bisbiglio, un mormorio, una parola che avanza in punta dei piedi." -Franco Cordelli, del Corriere della Sera
Veramente un bel suggerimento, Dario, quello che a suo tempo mi desti e di cui devo sempre veramente ringraziarti.
Giuliana
Cara Giuliana,
sapevo credevo di conoscere la tua sensisbiltà
non mi ero sbagliato infatti
se non per difetto
Comunque oggi c'è posto per te come sempre di più:
Auguri pel tuo compleanno
dario.
Sono pedante forse oltre e troppo altro di poco simpatico
Però farsi sfuggire Magris mi spiace
Non che sia corretto od anche obbligatorio però una speranza che qualcuno si senta costretto a spigolare questo non facilissimo libriccino di Magris non mi ha mai abbandonato
C'è tanto da riflettere e pensare al senso dell'esistenza anche.
Comunque se i risultati sono questi significa che come al solito io non ho capito.
dario
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