mercoledì 6 maggio 2009

I CORSI ED I RICORSI DELLA STORIA


di Franco Giannini

Non sempre è facile identificare un primo corso storico relativo ad un qualche evento, mentre è poi più facile individuarne il ricorso. Solitamente il ricorso si succede dopo tanti anni per non dire secoli, ma non sempre è così. Con tutt'altri scopi, almeno per i credenti e lungi da me il voler essere blasfemo ed irriguardoso nei confronti della religione, prendo ad esempio gli insegnamenti, l'organizzazione, i comportamenti di Gesù Cristo, nella Sua breve vita di Maestro. Si circondò di Discepoli, parlava con il popolo attraverso Parabole, stupiva la gente con i Miracoli, beatificava i poveri, i perseguitati e gli emarginati, condannava il potere e la ricchezza, osannava l'amore verso Dio e verso il Suo prossimo. Nasceva, la prima forma di socialismo, o almeno mi sembra di vederlo, che si affermava ulteriormente con la dettatura a Mosè delle tavole dei dieci Comandamenti. Dopo quasi due millenni, ecco che, nello spazio di neppure cinquant'anni, altri due individui si rincorrono e scopiazzano quanto da Cristo predicato ma contrariamente a come solitamente si usa fare, rimettono in pratica quanto già in uso, non migliorandolo bensì ritrascrivendolo in "brutta copia". Dei due individui, di cui si sono persi i nomi ed i cognomi e forse è meglio che sia così, si sa solo che uno nasce in Romagna, a Predappio alla fine del 1800, l'altro a Milano, 53 anni dopo. Entrambi, in giovinezza (per uno questa parola, divenne un inno), si sentirono attratti dall'ideologia socialista, che però presto abbandonarono. Uno per ideali megalomani e l'altro, il milanese, per essergli venute a mancare le condizioni economiche privilegiate, fin allora riservategli, per la caduta in disgrazia del suo "mecenate". Entrambi vogliosi d'indossare divise, galloni, cappelli. Entrambi di bassa statura, entrambi, malgrado le panciere per tenere indietro le pance ed il petto in fuori, di corporatura non certo esile. Entrambi "assatanati", ma fedeli alle loro consorti, almeno così si definivano. Entrambi votati per famiglie con prole numerosa. Entrambi appassionati cacciatori di prede non da penna bensì da pelo. Entrambi legati a promulgazioni di leggi dallo stesso contenuto democratico e libertario. Del primo si ricorda la legge dell' Aprile del '24 per favorire la maggioranza fascista in Parlamento, del secondo, il milanese, per quella meglio ricordata con il nome del suo estensore, un certo Alfano, atta a garantire l'immunità penale alle 5 più alte cariche dello Stato, per una maggior sicurezza di tutti noi cittadini. Entrambi colpiti da alopecia androgenetica, già in età giovanile, che il lombardo è riuscito a mascherare, si fa per dire, con ridicoli trapianti, sfruttando quel progresso dovuto all'avanzare dei tempi moderni. Entrambi con manie di grandezza: il romagnolo alla ricerca continua di "territori al sole" da conquistare sul suo cavallo bianco, il "lumbard", non da meno in quella di battere "Paperon dei Paperoni" con la "conquista facilitata" e per questo inarrestabile, di giornali , TV, banche e mattoni. Il primo sognava l'impero, quest'ultimo sogna di passare agli annali della storia, oltre che per la Milano 2, per la costruzione di un Ponte, che non sarà come quello delle famose chewing gum, ma che delle stesse avrà l' utilità: languidezza di stomaco per gli italiani... di già ora con la pancia vuota. Entrambi amavano ed amano i bagni di "folla oceanica". Entrambi come Gesù Cristo, amavano ed amano circondarsi di discepoli. Entrambi arringavano ed arringano il popolo con proclami e parabole di cui solo i creduloni si sono nutriti o si nutrono. Entrambi amano comunicare con il popolo: il più datato dal balcone di palazzo Venezia, il più giovane (si fa per dire), molto più umilmente, da un predellino di un'auto. Per entrambi, forse, i dieci comandamenti erano e sono troppi. Per entrambi forse la metà sarebbe stata più che sufficiente. Certamente, per entrambi, gli ultimi due, sarebbero da abrogare. L'unica cosa in cui essi si differenziano, dovuta non certo al loro modo di pensare, ma grazie a quell'emancipazione femminile che le donne hanno raggiunto con il tempo , sono i diversi comportamenti tenuti dalle loro signore. La romagnola, polsi grossi da lavandaia, addolorata, remissiva e sottomessa, sempre in silenziosa attesa del ritorno del "cacciatore-guerriero". L'altra, regina di Arcore, principessa di Macherio, invece, attrice, più moderna, reazionaria, ed inc....ta, ha proferito quel "...non ci sto" (inteso come, ben s'intende, a queste condizioni), come ebbe a dire qualcuno, mandando il barzellettiere-cacciatore-frainteso, definitivamente e meritatamente a "scornarsi" dove meglio riterrà opportuno, ripensando a come potrà punire quelle forze rosse che hanno minato il suo menage famigliare.
Chissà che l'amenità della laguna non faccia al caso suo...

4 commenti:

quilly ha detto...

Abbiamo un grande culo: Berlusconi si è buttato in politica a 59 anni.....
Abbiamo una grande sfiga: Si prevede campi fino a 120 anni almeno......

www.dariopetrolati.it ha detto...

c'è poco da ridere franco
e manco da rimpiangere
forse un atto di coraggio collettivo
non so altro
in giro si ride
si piange
c'è menzogna che odora spiacevolmente
dario.

www.dariopetrolati.it ha detto...

desidero esprimere qui in questo blog del mio amico fraterno ogni ringraziamento nei confronti di coloro che in questi due giorni mi sono stati vicini con atti parole fatti
Gianluigi sempre commovente e signore
franco e giuliana mi hanno coccolato come meglio non si poteva
Eleonora in pubblico ed in privato mi ha solo " commosso " eppoi eppoi
Lucia la solita grande Lucia col suo foulard rosso in prima fila e me inginocchiato
Andrea Messersi ed il suo mare
la " Voce di Mariangela " inconfondibile
Luisa Campanella Calef-signora che mi ha onorato ed insegnato
Marco Severini ed il suo Zavatti
Franco Scaloni giovane che sprizza intelligenza da ogni sguardo
Valeria Bellagamba ed i sorrisi non trattenuti ma distanti e freschi
Enrico Dignani e quanti altri
Ed io mi sono commosso
logicamente
niente altro so fare
qualcuno e sa chi è mi è mancato sarà per la prossima volta
un abbraccio
dario

Franco Giannini ha detto...

@ Dario
Solo per precisione: Il giovane che sprizza...non era Franco Scaloni, ma Marco Scaloni. (Franco è il papà di Marco).
Comunque sempre grazie per le tue gentilezze.