di Franco Giannini
Non ci è riuscita la pioggia, non ci è riuscita neppure la concomitanza di questo Ensemble Musicale con un altro evento importante per la città che si teneva ad un centinaio di metri, non ci è riuscito neppure il solito "campanilismo" italiano, a far si che il pubblico non fosse così numeroso come invece è stato. Ad onor del vero l'unico "neo" iniziale si è avuto con un problema acustico derivante, più dall'acustica in per se stessa dell'auditorium, dall'imperfetto funzionamento dei microfoni. Gli interventi di tutti coloro che hanno introdotto e commentato i brani ed alla fine hanno presentato gli interpreti, sono risultati quasi incomprensibili. Ma voglio ben sottolineare, non certo per loro incapacità comunicativa. Sono riuscito a comprendere solo tre parole, forse perchè pronunciate con più enfasi e con un tono di voce più alta, dall' Assessore ai Servizi Sociali Volpini che, ricordando la figura di Maria Nilde Cerri, così la descriveva "...preparata, colta, disponibile...". Mi hanno colpito queste parole, perché è così che anche io la ricordo...come del resto mi è rimasta indelebile quella foto mentale che ho di Lei quando nel giorno di Natale, con tutti i suoi fratelli, e di conseguenza con tutti gli altri Ospiti, era solita pranzare alla Casa Protetta nella Sala da Pranzo comune, in quel tavolo a destra entrando...
La serata era iniziata con la presentazione dell'evento musicale da parte della Presidente della Casa Protetta Francesca Paci che anche lei, la ricordava, però attraverso dei passi di un libro.
Ma, come del resto rammentava l'invito, ricordando Nilde si riaccordavano gli strumenti e si passava all'ascolto di buona musica. Si iniziava allora con un sestetto, non proprio giovanissimo rispetto l'età media dei componenti che avrebbero poi fatto seguito, di Fisarmoniche che sulle note di "Strangers in the night", spezzavano il così detto ghiaccio iniziale, in una sala dove per la verità il calore si faceva sentire... non certo inteso come temperatura. Ma si sa, poi, che quando entrano sulla scena i "piccolini", si piazzano sulle arpe ed intonano una dolcissima musica che rievoca le cineserie del Sol Levante, il pubblico di già caldo, tende a sciogliersi completamente. I lampi delle fotocamere allora si sprecano, qualche parente tra il pubblico, estrae il fazzoletto...e si soffia il naso per disinvoltura, ma si capisce che si trattiene dal dire con orgoglio "...quella a destra è mia...". Non si smette di battere le mani per la prestazione delle arpe, che si deve proseguire per l'entrata di tutta l'orchestra. Un'orchestra, ed ecco l'accenno al campanilismo di poc'anzi, formata da musicisti della Bettino Padovano di Senigallia, dalla Scuola Musicale Civica A. Vivaldi di Misano Adriatico e dell'Istituto Musicale G.B. Pergolesi di Ancona. Giovani musicisti che si sono preparati, visitandosi e provando, vicendevolmente nelle loro rispettive scuole, con l'unico intento di fare e di far fare ai loro insegnanti, una splendida figura. Cosa in cui sono riusciti perfettamente. Impeccabili nella divisa rappresentata da una semplicissima maglietta bianca, simbolo di candore, pulizia, espresso in questo caso oltre che per l'età anche per la tipologia musicale dei brani scelti, che per gli strumenti adottati (flauti, violini, arpe...), spiccava il rosso-nero dei leggii su cui stavano gli spartiti, quasi inosservati, perché la loro attenzione era tutta rivolta al direttore o alla direttrice dell'esecuzione. Sette i brani suonati, tutti gradevoli e ben accetti ad un pubblico entusiasta e partecipante. Tantissimi gli applausi sia per i giovani esecutori, sia per i loro maestri. Alla fine la loro presentazione, uno per uno, con la concessione e l'orgoglio, ancora per loro è possibile, della confessione dell'età: il più anziano Andrea 17 anni, il più giovane Fabrizio 4 anni, gli altri tutti tra i 5/12 anni. Per tutti il modesto dono di una rosa, unitamente al dono invisibile di un ricordo del tutto personale, per un evento, che essendo per molti il primo, resterà, almeno lo si spera, ma ne sono quasi certo, indelebile nei loro cuori. Concludeva la serata un generoso buffet, offerto dalla scuola Bettino Padovano e servito dal personale della Casa Protetta, in questo caso nelle vesti di volontarie, con l'intento di raccogliere fondi a favore dell'Associazione AUSER, sempre più che disponibile nel volontariato a favore degli Anziani e Non.
1 commento:
Solo una riga Franco,
sono rimasto stupito e commosso nel leggere il nome e cognome di Bettino Padovano
Sai bene quanti ricordi io ho lasciato laggiù
Luoghi e persone che credevo anche scomparsi dalla mia memoria
Nel leggere il tuo bel pezzo ho visto scritto anche Bettino Padovano
Per caso era quella persona sempre educata -proprietario del negozio di abbigliamento-in Piazza Roma?
Non sapevo -sempre che sia la stessa persona-che a lui o per lui fosse intestato un complesso di musici
Ho sempre creduto tale persona talmente discreta e per bene che non ho mai potuto catalogarla
Ritornare al nome mi ha commosso-come tutto il tuo articolo -Franco.
dario.
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