martedì 30 giugno 2009

LIBRI SUL SOFA' DELLE MUSE - 13 -






di Dario Petrolati


CIOCCOLATA A COLAZIONE - Pamela Moore

Inevitabile il confronto per gli anni in cui si svolsero i fatti, le giovani età delle autrici, il successo e la paura esistenziale, lo sfruttamento nel cinema, per le avventure apparenti slegate da ogni regola. Erano gli anni caldi facili ove essere belli era anche importante, come la forza se si era maschi. L'apparire insomma lo stupire, il facile e l'ebbrezza della vita che prometteva ubriacature di piaceri, macchine grandi e colorate senza problemi in apparenza. Il mondo in una risata ed il sesso sfrenato senza regole con piaceri immaginati. In Francia era venuta prima l'avventura di Francois Sagan della ricca borghesia con il suo Bonjour Tristesse. Non c'era più la vecchiaia la malattia lo sforzo il dubbio. Solo un futuro lungo assolato fatto di droga e vita senza rendersi conto di quanto attorno c'era. Sin da ragazzi giovanissimi si doveva provare credere di esistere in proprio sfrenatamente, mangiare ogni tempo di vita. Mentre nel mondo intero si svolgevano guerre davvero e l'Africa non finiva mai di ribaltarsi come terra di conquista per i bianchi, che senza scrupolo la consideravano ancora premio per la meglio vita a spese degli indigeni. Nell'altra parte del mondo si vedeva solo luce e chi pagava erano sempre gli altri. Francois Sagan seppur ragazza si perse con i più grandi , con le donne già navigate e sulla via del tramonto. Tribolò senza rendersi conto sino ad esprimere la voglia eterna di vivere, mal concepita tanto che spesso diceva nei giochi in terrazza: Qui giace e non sa rassegnarsi-Francoise Sagan- rideva da stupida quando credeva eterna l'avventura chiamata vita. In America una ragazza sconosciuta ai più scrisse " Cioccolata a colazione ". Si chiamava Pamela Moore era nata nel 1937 e dopo vari ripetuti tentativi nel campo della recitazione teatrale e cinematografica, era vissuta ad Holljwood, sempre andati a vuoto, si trasferi in Europa e qui dopo varie ricerche mentali, dubbi sempre e frustrazioni, si convinse d'inventare una storia di suoi coetanei e scriverne un resoconto. La storia inesistente di gioventù bruciata le procurò un enorme successo editoriale e fama di scrittrice anche se giovanissima. Parevano le vite di Francois Sagan e di Pamela Moore quasi una prova uno scherzo anche crudele del destino o di chi sa e può creare esistenze chiamate anche vita. Esperimenti crudeli e fondi sempre irrorati da bevande e droghe, fughe e ritorni a bocca aperta, sempre ridendo affondando nei sensi e nel nulla che credettero tutto invece. Francoise era abituata sorretta forse da agenti ed interessi economici che la spinsero più a lungo ad esperimentare l'avventura sino a cadere sovente e rialzarsi per produrre soldi. Pamela invece era già fragile e regalava i suoi giorni a tutti anche a coloro che la guardavano ridendo dopo l'avventura sessuale imbombita di droga e bevande misteriose. Erano gli anni dei suicidi facili, delle sfide al cielo, prove e riprove con dio in saccoccia senza sapere, conoscere, amare. La vita presa come avventura - laguna addormentata - scivolate allegre per strade sconosciute. Tutto era lecito e facile-andare e ritornare: recita senza biglietto-tutto gratis. Sola, forse accaldata, prese con rabbia una carabina e si sparò addosso. Forse le era sembrato bello ed ammirevole il gesto stesso che nel 1961 aveva compiuto Hemingway il grande uomo sempre ubriaco scrittore di fama mondiale. Pamela aveva 27 anni e il suo eroe che l'aveva preceduta avrebbe potuto esserle padre. "Cioccolata a colazione" durò varie estati e dopo le edizioni non troppo commerciali si passò alle facili traduzioni da portare in tasca che duravano pochi lettori. Il successo fece arricchire agenti e circoli editoriali, Pamela non seppe mai che poi dopo pochi anni il suo libro sarebbe diventato sempre più raro sino a scomparire dal mercato. Forse l'estremo gesto disperato la farà ricordare tra gli autori minori di una epoca in cui è anche facile morire. Ho letto quel libro e sempre ho pensato alla sorte matrigna dell'autrice, a Francois Sagan, a Jean Seberg. Tre donne legate nella fine drammatica, sfinite, inseguite dalla voglia di non saper vivere. Jean Seberg seppure solo attrice di cinema, ora giace dimenticata nel cimitero degli artisti a Parigi , non troppo lontano dalla tomba di Maupassant. Nessuno volle riconoscerla quando trovarono il suo nudo giovane corpo dentro un taxi parigino. E sempre le tre donne mi fanno pensare-pensare alla vita che non hanno avuto - alla violenza -all'inganno perenne sempre pronto per chiunque. Cioccolata a colazione-ma non solo.

1 commento:

www.dariopetrolati.it ha detto...

il solito bravo franco che faccio impazzire anche magari per trovare copertine d'epoca
e vince scommesse con la dolce e colta giuliana
anzi in verità non so chi vinca dei due
lui è talmente galantuomo che non si azzarda a rubare il sorriso e la risata larga della sua compagna di vita
che giuliana è effamata
sitibonda
sempre vuol sapere conoscere e poi al fine sognare
grazie a voi due
altrimenti che sarebbe e dove poi quella che chiamano vita.
con affetto
dario.