mercoledì 11 agosto 2010

GLI OSPITI DELLA CASA PROTETTA

....Continua il capitolo 16

ERSILIA : Si giocava anche alla settimana: si faceva un rettangolo particolarmente lungo, col gesso si disegnavano tutti i giorni, lunedì, martedì...
AURORA : Con un piede su, si saltellava.
ERSILIA : Pastrocchiata per terra col carbone.
BRUNA : La "Campana" andavi giù col piede.
ZELINDA : Io non ho capito niente di com'è!
ERSILIA : te spiego: se faceva così...
BRUNA : La "Settimana" la chiamavamo noi.
ERSILIA : Se giocava anche "Al più bel castello"...
AURORA : "Marcondirondirondello"...
ERSILIA : "Scegli la più bella scegli pure la più bella che il re sarà contento"
e sai com'è i fioli, se sceglievano la più bella!
AURORA : Ce giocavano i ragazzi più piccoli, io non c'ho giocato, andavo dalle pecore.
ZELINDA : Anche a nascondino si giocava!
ANGELA A. : Quando io avevo sette o otto anni le mie sorelle andavano a ballare, io andavo con loro, ma non potevo ballare perchè ero piccola. C'erano tanti uomini e poche donne, c'era uno grande de quattordici anni che mi faceva ballare il walzer:
"balliam balliam compare che domani è Carnevale, non volem che se balla
perchè è morta la cavalla."
Quello me piaceva, altri balli no!
LEDA : Io giocavo con tutto quello che capitava, con le bambole, con i gattini, con tutto...tra quella volta e adè è passato il tempo!
GIANNI : Anche il gioco dei pupi si faceva. Noi, in un pezzo di terreno che non c'era scaglie, se faceva uno svasamento, delle buche dov'era più solido e ce facevamo i soldati, se faceva la guerra.
AURORA : Noi 'sti buchi li facevamo quando c'erano i tedeschi per nasconderci i maiali. Sentivamo "Uhmmm" e capivamo che c'erano i maiali.
FAUSTINA : Io me divertivo ad andare con mio fratello a raccogliere le mele e tutta sorta de frutta. Le mele se mettevano nelle ceste con la paglia e se conservavano anche fino a Natale, e poi mio padre le portava ai signori che in cambio ce davano altre cose da mangiare o il ciocco per il fuoco. Ce se cuoceva le castagne sulla cenere, mica sul fuoco come adesso.
ANGELA A. : Se facevano gli spaventapasseri per gioco, ma anche per interesse perchèi passeri vanno a mangiare il grano. Con i rami d' ulivo se faceva una croce, poi in cima se metteva un cappello come se fosse un pupo. Poi se mettevano pezzi di latta che col vento facevano rumore e allontanavano i passeri.
NELLA : Si, si, se faceva.
AURORA : Evoja!
ASSUNTA : Io devo dir la verità non sono cresciuta sotto la pettorina di mamma,mi ha cresciuta la nonna e la sorella di mamma. A gennaio c'era la Befana e mia madre andava a comperare i giocattoli, c'era un sediolone celeste per il bambolotto così grande che aveva i braccini pieni di paglia...parlo del '40 - '50.
FAUSTINA : Io le bambole non le avevo.
ASSUNTA : Poi c'era la culletta di legno e ci mettevo il bambolotto e facevo la mammina.

Capitolo 17
Le tradizioni di Natale e la Pasquella

AURORA : Quel periodo se passava a cantà la Pasquella:
"Anno nuovo è la Pasquella
se ce voi dà na gallinella
se ce la date...."
Poi non me la ricordo più...se cantava alla Befana, sei giorni dopo Capodanno.
ANGELA A. :
"Anno nuovo è Pasquella
se me dan 'na pollastrella si n'è bella non importa basta che riempe la padella"
C'è anche questa de canzone:
"S'em passati giù per 'sti fossi c'ha piccat' 'na mucchia de spini accidenti a tutti i contadini"
ERSILIA : Se sapeva che era il 6 gennaio e se stava a casa, lo diceva le maestre a scuola.
ANGELA A. : 'Na volta me ricordo de due bambini che cantavano:
"Se bevi ato ito vai giù a rutulon".
Cioè se ne bevi un altro litro te ubriachi, ma era piccoli e non ce la facevano a dirlo bene!
ASSUNTA : Io mi svegliavo di notte per vedere i regali, ero furba.
NELLA : Se preparava il regalo per la Befana, se comprava tutta sorta de stupidaggini, una volta un cavallino di legno.
AURORA : Da me si metteva un ciocco grosso nel fuoco, era il ciocco di Natale perchè c'andava il bambinello a scaldarsi.
NELLA : Quanto doveva durare il ciocco?
ANGELA A. : Durava anche parecchi giorni perchè doveva ardere sempre.
ERSILIA : Il giorno dopo durava ancora.
ANGELA A. : Noi la notte se smorciava per paura che bruciava tutto. Ci mettevamo sopra le cipolle e le patate a cuocere alla notte. Di mattina ci si metteva acqua e aceto per fare gli acetelli.
FAUSTINA : Ce se faceva anche le castagne sul fuoco.
NELLA : Il ciocco doveva ardere fino a Pasquella.

....continua...

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