venerdì 3 dicembre 2010

I primi cento anni di nonna Avelia





















































FOTO
concesse gentilmente dai famigliari

di Franco Giannini già pubblicato su 60010.it


...azzerato il conta-anni, ora si ricomincia!




I Giovani ospiti della Casa Protetta sono già schierati ed impazienti ai lati della Sala da Pranzo, a far da ala al passaggio di nonna Avelia, che andrà ad occupare il posto di capotavola su cui campeggia una torta rettangolare con su i tre numeri “1 0 0” sormontati da candeline, che indicano le primavere alle spalle. Ma, come tutti i Vip che si rispettano, si fa desiderare, perché sembra che le operazioni di vestizione ed il farsi ancor più bella, si sono prolungate.
Ma eccola apparire sulla sua carrozzina, spinta da una delle nipoti, ed appena entra nella sala viene accolta da un lungo e caloroso applauso.
Nonna Avelia Mosconi, classe 1910, coniugata e vedova di Filippo Bonvini, originaria di Castelferretti nel tempo si trasferisce in quel di Chiaravalle con il primario compito di accudire il marito e la figlia Ivana, che poi le darà tre nipoti: Gabriella, Maria Grazia e Graziano. Inutile dirlo che poi questi a sua volta le hanno regalato pronipoti e… la saga logicamente continua.
Altra nipote, ma questa di "adozione", Zamira.
Senza togliere nulla a tutte coloro che quotidianamente offrono il loro aiuto a nonna Avelia, bisogna riconoscere che se questa centenaria è riuscita a tagliare questo traguardo, molto lo deve anche alle amorevoli cure ed alla costante presenza, oserei dire assillante, sia della Sig.ra Gabriella, la nipote, e di Zamira, la badante-nipotina.
A portare i saluti e gli auguri della città e per dare quel tocco di ufficialità che non guasta in questi casi, il Sindaco Maurizio Mangialardi, il quale ha donato una medaglia alla centenaria. Come non potevano mancare alla Festa, il Presidente della Casa Protetta, Sig. Salvioni, il Direttore Amministrativo Dott. Esposto, la responsabile della struttura Sig.ra Sciocco.

Ma a presenziare al rinfresco c’erano anche tutte le operatrici socio-sanitarie sia in che fuori servizio, i volontari, il personale aggregato socialmente utile ed i giovani del servizio civile quasi a confermare quanto il nome di "Casa" Protetta sia più che appropriato e ben visibile soprattutto in determinate occasioni.

Poi il consueto spegnimento delle candeline, il taglio della torta, le foto, la musica della "Renzo Band" che accompagnava la canzone augurale e finalmente quel benedetto servizio al "tavolo" per ciascuno degli Ospiti… del resto era da tempo che la loro attenzione di "anziani ragazzini" era lì accentrata su quel dolce tentatore!Poi sono saltati i tappi dello spumante per il brindisi augurale… ma ben s’intende spumante per noi anziani, per gli "Ospiti ragazzi" solo chinotto, sprite ed aranciata. Una delle ospiti, Argentina, dopo l’offerta di un bicchiere di aranciata, assicurandola che non era vino, ha risposto: "… si va bene… ma per me è forte lo stesso…"
Prima di andare, il Sindaco si è preso l’impegno di essere presente anche all’invito che gli ha fatto la Faustina, altra ragazza di 99 anni, che il prossimo hanno siederà a capotavola per la ripetizione di questa festa. Ed in lista di attesa ci sono altri ultranovantenni … al Sindaco non mancherà di certo il lavoro!
Che dipenda dall’aria della Casa?

2 commenti:

enrico dignani ha detto...

Un aspetto del tessuto sociale, da rilevare,le cento dozzine comode per tutti,o che almeno il possibile sia andato in quella direzione.La politica e Franco Giannini vigilano.

www.dariopetrolati.it ha detto...

Anche stavolta,
caro Franco non posso che esprimerti altro che i miei più sentiti complimenti e ringraziamenti per l'opera umana che stai svolgendo.
Si legge quanto scrivi e quasi restiamo estranei come se quei vecchi ormai fatti fisicamente male-chè son cadenti da ogni parte data la età-non avessero avuto una vita dei sogni e tanto quanto spetta a chi nasce venendo alla luce-
Diamo loro pietà nascondendo anche fastidio quando li vediamo così mal conciati e fingiamo pietà e comprensione-
Sono esseri umani che hanno avuto una vita e noi pensiamo di essere diversi di avere più diritti.
Li crediamo sfortunati senza pensare che anche noi saremo a loro identici chè la natura umana così è fatta-
Tutto qui ? -magari ci sentiamo la coscenza a posto se un giorno all'anno stiamo con loro appena un'ora-
Dirti grazie Franco è già nulla chè solo guardarli in volto i nostri genitori ci fanno paura e peggio-
Tu tiri avanti e senza curarti della gente doni loro la tua bontà che noi normali invece nascondiamo-
Meriteresti chissà cosa Franco e non le solite parole.
sei veramente un bravo cittadino-
cari saluti,dario-