sabato 18 dicembre 2010

SENIGALLIA DA IERI AD OGGI, ATTRAVERSO TANTI, TROPPI “EX”












Foto :
Da sx a dx e dall'alto in basso
Villa Sorriso - Mercato del pesce - Colonie Enel - Hotel Bagni - Italcementi

di Franco Giannini

… sospiri da anziani, tra ricordi e critiche !


Il 25 gennaio del 2012 faranno 40 anni da quella fatidica notte che abbandonai Ancona e mi autoelessi, cittadino senigalliese. Complice di tale scelta, la prima scossa di terremoto del 7° grado della scala Mercalli, la cui frequenza raggiunse il suo apice il 14 giugno con una del 10°, che ebbe una durata di 15 secondi. Terry, come ebbero poi a chiamarlo gli anconetani, continuò a far sentire i sui effetti fino a novembre. La città, in quel frangente, perse molti dei suoi residenti, che preferirono emigrare alcuni temporaneamente ed altri definitivamente.
Tra questi anche chi scrive, che avendo una moglie senigalliese e terrorizzata da quell‘evento, preferì stabilizzarsi nuovamente nella sua città natale.
Ho fatto questo cappello solo per dire che oggi, all’età di 68 anni, avendone vissuti ben 38 a Senigallia (e quelli della maturità, quindi i più importanti in una vita), senza disprezzare nulla dei miei “30 Anconetani”, mi sento, di conseguenza, più “senigalliese”, anche se adottato.
Comprendo che gli “amarcord” che andrò a citare, potrebbero essere influenzati da ricordi rievocativi del periodo della mia giovinezza o come è solito in noi anziani, giustificare il tutto con un “… ai miei tempi …”. Certo è che noi anziani di cappelle ne abbiamo edificate ad iosa e visto che non siamo capaci a comprendere le nostre incapacità, continuiamo a farle ed ho il timore che oltre che non passare il testimonio ai giovani, a quei pochi di loro che vorrebbero prenderlo, gli inculchiamo la nostre stesse incompetenze. Ma, ritornando da dove ero partito, risento e rivedo quella Senigallia di cui sentivo parlare, allora, appena approdato, con una benevola nostalgia, quasi un rimpianto, preceduti però da quella brutta parola di “Ex”. Allora non comprendevo il motivo di quella sorta di rimpianto. Oggi l’ho compreso e confesso che spesso lo faccio anch’io. Ecco che allora, buttate lì dalla rinfusa come i ricordi che mi si sovrappongono, mi vengono a mente i nomi della ex-Villa Sorriso, dell’ex-Dado Verde, della ex-Gil, della ex-Italcementi, della ex-Sacelit, ed ancora quelli dell’ex-Hotel Marche a sua volta già ex Hotel Bagni, le ex-Colonie Enel anch‘esse già un qualche cosa non meglio definito di memoria storica della ex-deportazione ebrea o quantomeno ex-luogo di detenzione degli ebrei, e poi l’ex-Ipsia, l’ ex-Arena Italia, l’ex-Arena delle Nazioni, l’ex-Mercato del pesce, le ex-macellerie, tutte le altre ex-attività del Foro Annonario, la ex-Veco, l’ ex-Mobilificio Montesi, la ex-Ebanisteria Marchigiana, l’ex-Columbia, l’ex Palazzetto del Turismo, la ex-Navalmeccanica, e dove ora ci sono gli alberghi Universal ed International, la ex-Cappolara. Lo so, è una lista noiosa e sotto certi aspetti, non certo per qualcuno, ma per alcuni, risulterà anche fastidiosa. Ma questa è la realtà! Ed allora proseguo con i vecchi cinema ex-Lido, l’ex-Rossini, l’ex-Eden. Non potevo tralasciare i nomi delle attività commerciali più conosciute che non ci sono più. Ecco che allora nei cassettini della memoria si aggiungono gli ex-Bozzi e l’ex-Mandolini per le calzature, gli ex-Solazzi e l’ex-Colombaroni per le stoffe, l’ex-ortofrutta Gregorini, l’ex-Rocchetti e l’ex-Lupini nel settore TV-elettrodomestici. E chi non ricorda l’ex-Perillo con la sua cartoleria e le sue Foto, e l’ex-Dischi Mara e l’ex-Bonvini quale oreficeria? Non so se posso classificare anche i turisti con un ex, perché allora ci sarebbero da aggiungere all’elenco anche gli ex-perugini … Io mi fermo qui, non punto alcun indice inquisitore, infatti ritengo che il “TEMPO” sia il maggior colpevole di questa fondazione di “EX”, anche se un dubbio, malgrado tutta la mia buona volontà di volerlo scacciare indietro, mi ritorna su, a galla …: forse alcuni, però, anziché ostacolare l’avanzata degli anni, ho l’impressione che ne abbiano favorito il suo percorso aumentando la velocità del tempo, devastante in molti casi, chiamando, questa loro ostinazione, restyling.
Una cosa mi sembra certa, Senigallia con il restyling ha perso i connotati della città turistica per la “famiglia”, ma quello che più mi preoccupa è che non riesca a trovare neppure quelli di città turistica “per i pochi con quattrini”. Per ora abbiamo solo i pendolari del turismo, quello con le tasche, mi si passi il termine anconetano, fatte a “garagolo”!

2 commenti:

www.dariopetrolati.it ha detto...

ciao franco,
vedo che l'anima tua sempre cerca cerca vaga per posti che una volta pure io conoscevo praticavo
però mi fa male constatare che il tempo è impietoso
cattivo pure
quei nomi posti ove io ho creduto in un futuro sono talmante cambiati che la mia parte estiva il sole ed i compagni amici ogni cosa mi pare tolta per necessità
ma perchè
sempre tutto cambia e se non ci fossi tu anconetano straniero dei nostri ruvidi semplici posti manco l'ombra si rivedrebbe
il PROGRESSO, come chiamarlo non so
di certo
la gomma fatta di chissà cosa cancella tutto
ed il nuovo
ciò che succede ora al vecchio non mi piace nemmeno suscita sentimenti-
Fai bene a docuntarti ricordare che c'era anche QUELLO_
bravo franco,sempre buono e sensibile
dario.

Anonimo ha detto...

E' quello che vado denunciando da anni ed è stato come tu ben sai anche il cardine della mia campagna elettorale per la tornata del marzo 2010...
L'aspetto che più mi dispiace di tutto questo fenomeno è l'appiattimento della gente al cambiamento. Nessuna critica, nessun pensiero, nessun dibattito, nessuna volontà di interagire con le scelte. Naturalmente anche per causa della disinformazione. Perchè la maggior parte della gente neppure sa come dovrà diventare la città del futuro...
E' estremamente triste vedere accadere giorno per giorno ciò anche in una cittadina come Senigallia, risaputamente viva, coinvolgente ed aperta verso tutto e tutti...

Lorenzo Fiorentini