lunedì 10 giugno 2019

Per alcuni personaggi, a quanto sembra, la DECENZA, non è mai esistita...

... e in quel che vado a raccontare, posso dire che ho avuto l'impressione che i carcerati avrebbero potuto insegnar "Loro" che cosa questa fosse !!

Ieri sera dopo aver veduto il Gran premio del Canadà di F1, (registrato su La8) ed essermi preso una cocente delusione mista a tanta rabbia per certe approssimative conclusioni (eufemismo) di tre giudici di gara, ho iniziato a fare zapping con la speranza di trovare un canale televisivo che facesse una maratona circa l'esito delle Elezioni Comunali per i ballottaggi. Non tenendo conto però che le emittenti televisive, prevedendo che la cosa avrebbero interessato ben pochi, come poi la percentuale finale ufficiale dei votanti ha confermato, si sono astenute dal commentare.
Giocando però con il telecomando mi sono imbattuto casualmente in uno speciale del TG 1 dal titolo :Viaggio in Italia: la Corte Costituzionale nelle Carceri. Ed è di questo che vorrei parlare.
Vi consiglio di cliccare sul link che vi porterà a vedere quello che ho veduto io e che a me ha procurato il proseguo della precedente "incavolatura". Non  so a voi !
Ma il vedere tutte quelle carceri pulite, precise, con due persone, massimo tre per ogni cella, pavimenti lucidati a cera, pareti immacolate, campi di calcio, giardini ludici per i figli delle donne carcerate, mi dava l'impressione o di essere nelle carceri del bengodi o di essere preso per i fondelli.
In Italia, guai a chi dice che c'è sovraffollamento, almeno secondo a quanto la RAI TV ha inteso farci vedere e forse in modo subliminale, farci credere.
Per ogni carcere visitato, ad accompagnarci nella visita, un/a Componente della Corte Costituzionale.
E chissà che non fosse per questo che le carceri erano le meno a rischio, che erano state rivoltate come un calzino con pulizie, guardie schierate con tanto di ghette, inno e scelta dei personaggi da intervistare, muri immacolati, quasi che ti veniva la voglia di fare un pensierino a restare lì con loro.
Posso comprendere che la pubblicità è l'anima del commercio, ma mai abusare di nulla, perché  poi si rischia che questa diventi controproducente.
E devo dire che con me un po' quest Magistrati, tutti anziani logicamente come si addice ai Componenti della Corte Costituzionale siano essi donne che uomini,  preparati sugli articoli della Costituzione, molto meno invece sull'arte del destreggiarsi con gli interlocutori che li ponevano a dare risposte che cercavano, impacciati, arrampicandosi sugli specchi di trovare tra quelle sacrosante parole che oggi risultano retoriche, perché difficili da concretizzarsi.
Non ho visto celle super affollate, latrine sporche, sbobba giornaliera, detenuti malvestiti, ineducati, ma tavole normalmente apparecchiate, composte da conviviali sorridenti, domande pertinenti con riferimenti all'articolo della Costituzione (per carità, ma come se nelle carceri i detenuti studiassero tutti Giurisprudenza o Scienze politiche). Ho però potuto constatare come il lavoro sia quello che aiuta ad uscire dalla situazione scabrosa in cui queste donne ed uomini  si erano messi e per cui sono finiti lì.
Il riparare biciclette rubate o sequestrate rimettendole sul mercato, o il semplice imparare a svolgere il lavoro di parrucchiera, mandare avanti una lavanderia, preparare il cibo per la comunità carceraria, sono i lavori semplici, ma vitali e purtroppo per poche e pochi. ma solo questa è la vera cura, le parole lasciano le cose come stanno. Cultura, teatro, musica, sono utili anch'essi ma sono complementari o usando un termine alimentare, dei contorni!
Le frasi che mi hanno più colpito :"... ma in fin dei conti, lontano da mio marito, posso dire che oggi qui, mi trovo bene". Tre donne di una lavanderia :" ... ci troviamo bene, quasi come fossimo in una famiglia". Il meccanico ciclista :"... Ho imparato che bisogna accontentarsi del poco, ragazzi attenzione il volere troppo e veloce vi porta qui...". Una carcerata, ad una signora magistrato :" Sono io a chiedere a Lei se me lo permette, che cosa si porterà via da questa visita..." a cui ha fatto seguito la non risposta della Magistrato che commossa e con il groppo in gola l'ha solo abbracciata.
Commoventi le situazioni dei bambini "condannati" alle stesse pene delle mamme fino ai tre anni di età.
Ma allora quella decenza di cui al titolo che centra, si chiederà qualcuno ?
Mentre si era a tavola si è sentita una voce che chiedeva ad un Componente della Corte Costituzionale :" Lei è qui perché chi rappresenta." la replica è stata : "Rappresento me stesso". 
Un uomo, Giuliano Amato in visita a Nisida, (meno se lo meritano e più la fortuna strizza loro l'occhio. Un paradiso almeno a livello naturale, paesaggistico e marino) che ha raccontato che non voleva fare il magistrato come gli suggeriva il padre, per il timore che un Giudice potesse togliere la libertà ad un altro .Quello stesso uomo, quella stessa persona che per l'appunto, privo di decenza, non ha avuto timore però, in una notte, senza avvertire nessuno, da pessimo politico, di mettere le mani nelle tasche degli italiani togliendo loro dai conti correnti di quel denaro per tappare quei buchi creati ANCHE per pagare stipendi e poi pensioni e poi vitalizi, a persone come lui. E dopo tanti anni rievocando quella notte si sente un Economista, un politico di alto rango, un uomo, aggiungo, che ad 81 anni di età ancora si permette di "volare alto" sostenuto dalla sua immensa spocchia. Ed ora ce lo troviamo qui a rappresentare la "Magistratura" e dare lezioni comportamentali a chi ha nella vita ,sbagliato
Riascoltando quella sua risposta :"Rappresento me stesso"... posso condividere con lui, infatti tutti gli altri componenti non sono come lui e Corte Costituzionale è una cosa ben più in alto di quello che lui è stato politicamente parlando e si crede di essere.
Il più dei carcerati si dichiara pentito, si sente che i maggiori rischi ritornerà ad incontrali una volta fuori dalle sbarre. Ecco altre frasi infatti :" come puoi pretendere di trovare fuori il lavoro tu, (rivolgendosi ad un altro detenuto) condannato, quando fuori ci sono disoccupati con la fedina penale pulita ?" Ed un altro di origine straniera :"  Io sono un cameriere di albergo e se uscito di qua trovo chi è disposto a darmi lavoro ma chiede referenza, che gli do il mio numero di matricola??". Ecco dove sono i problemi per queste persone e la soluzione non è scritta nell'articolo della Costituzione. Lì è espresso quello che si sarebbe dovuto fare da quel lontano  dicembre del 1947 , ed  il problema reale è che a tutt'oggi o non lo abbiamo saputo fare o non lo abbiamo voluto fare.
Chissà poi come si sentiranno oggi, dopo i casini creati dai cugini del CSM, se questi magistrati dovessero rifare il viaggio e spiegare i misfatti (se ci sono spiegazioni !!) di coloro che erano preposti a giudicare sulle loro condanne. Come giustificherebbero il giudizio di un ladro su suoi colleghi ladri e per di più pagati con lauti stipendi? 
Giuliano Amato,  escluso, logicamente, perché lui è lui e di quella cosa là lui se ne sbatte !!








di Franco Giannini

  

2 commenti:

www.dariopetrolati.it ha detto...

bellissimo et amaro il tuo servizio Franco.
seguo radioradicale sperando senza troppe illusioni però....per sapere sapere .-
Hai detto cose profonde e giuste,
un abbraccio,
dario.

Franco Giannini ha detto...

Caro Dario,
Ti consiglio di non
perderti il video, che
puoi vederti cliccando
sul link che è nel corpo
dell'articolo.
Bello, quanto falsificato
nelle immagini, troppo
costruite come in uno
sceneggiato e no un'inchiesta.
Grazie ed un abbraccio.
f.