lunedì 16 marzo 2009

LIBRI SUL SOFA' DELLE MUSE - n. 6 -

di Dario Petrolati



Dopo tante ricerche prove ripensamenti.
Ho ritrovato Il Sipario Ducale che Volponi scrisse ,dedicando a Guido Piovene,nel lontano 75.
Libro trascurato forse dallo stesso autore, eppure dalla prima lettura che feci nella bella edizione Einaudi ricordo di aver subito provato un senso di paura e fastidio mentale, la ragione forse solo pel periodo trattato.
Geograficamente appare ancora quel tempo oscuro violento fatto di cortei bombe servizi segreti tradimenti e morti oscuri innocenti mescolati tutti col sapore di zolfo e odore di carne bruciata o sparita.
Quanti, il numero esatto mai si saprà.
Ci sono paesi e città sfiorate grigie fatte di piccole donne che in case vecchie preparano piatti di minestra calda, semplice, nella paura della eterna fuga dopo la strage le morti negate a uomini con nomi falsi forse complici ed autori della caduta "Vecchia Repubblica" costata ed ora negata.
Volponi, pare quasi non suo questo pensare ed agire, ci porta attraverso nomi di grandi città e passa per Fossombrone, Pesaro e piccoli luoghi che quasi per civetteria ci espone chè lui conosce essendo rimasto nell' anima marchigiano e di Urbino sempre fissa nella mente come se fosse madre nutriente.
Gli studenti che corrono su e giù per antiche vie e risa e grida e pizza ed una bevuta allegra in compagnia.
Riprende il viaggio la macchina grigia fatta anche di giudici e testimoni per andare arrivare in Catanzaro.
Città dolente in quegli anni che ogni volta ci appare un volto e tante sbarre in ferro per racchiudere assassini-filosofi del terrorismo, pentiti per ottenere sconti di pena.
Mai che si fermi la vettura a fare benzina è sempre in corsa come lepre fuggitiva che sente l' ombra del cacciatore toglierle la vita.
Appare anche - sempre in TV con servizi speciali smentite e giuramenti quella Catanzaro che pare fatta solo per l'esilio e dura la lotta subdola da nord a sud complici divise che avrebbero dovuto proteggere garantire.
E se fermo lo sguardo in copertina vedo due porte ed un locale squallido, una sedia vuota uno spicchio di tavolo rotondo, nulla chè il dramma o la commedia sia finita o stia per iniziare questo non si sa, è il sipario ove la storia dell' Italia minima ha svolto giorni dell'ira lasciando vincitori e vinti in pausa di riflessione dopo tanto rumore e sangue.
Non so perchè Volponi abbia pensato a Piovene nella dedica, forse ha voluto mostrare all' autore di Viaggio in Italia le spalle - il retro di quanto lo stesso paese può gettare ma che tiene nascosto per falso pudore o vigliaccheria.
Ecco forse la chiave di lettura potrebbe trovarsi anche quì: le due Italie.
Stessi luoghi morbidi paesaggi per l'autore vicentino che il marchigiano Volponi scopre in altri giorni come terra ove tremende vendette si sono succedute.
Rimane dentro lo stomaco la memoria delle grida dei pianti sconsolati allora spiace che l' anime di coloro che sono spariti nella follia feroce non abbiamo mai più avuto giustizia.
E Catanzaro ha concluso il suo compito lasciando oblio ormai che tutto avvolge.
Qualche lapide sparuta date gente frettolosa.
A Bologna come Milano una volta all'anno ci sono cerimonie bandiere ed un palco ove ancora si grida giustizia.
Fu quello un periodo che sconvolse l' intero globo, a scadenze in tante nazioni ci furono capovolgimenti totali e sanguinosi,
Grecia dei colonnelli, Argentina e Messico ed altri , tanti,furono i luoghi ove parve un impazzimento generale.
Leggere il Sipario Ducale riporta alla memoria avvenimenti che volevamo scordati.

1 commento:

www.dariopetrolati.it ha detto...

Grazie Franco,
mi dspiace essere piaga ma il fine sempre primo è lo spingere al rileggere se perso un libro che sempre o mai temo sia la stessa cosa anche se pare assurdo che definirei storia d'italia scordata
Fu quello un periodo pesante che ancora non ha trovato colpevoli.
A tutti i lettori del Sipario auguro una costruttiva decisione per non scordare mai
Il resto è tanto troppo per dire qui.
Auguri,
dario.