Ogni anno che passa, mi trovo sempre più in difficoltà nel descrivere il che cosa questa data significhi: si diceva Festa. Ma festa di chi o di che cosa ? Volendoci provare anche quest'anno e cercando una motivazione seppur semplice per cui chiamare questa giornata Festa, sono riuscito solo a motivarla con un, seppur molto stupidamente, primo compleanno del blog lospigolatore. Ben poca cosa! Eppure una volta la sentivo "dentro" questa giornata festiva. La motivazione di questo mio cambiamento di umore nei riguardi del 1° maggio, LA FESTA DEL LAVORO, non è da imputarsi a certe manifestazioni che cadono in disuso solo perché si allontanano dalle loro date storiche originarie. Non è neppure perchè esse cadono nell'oblio dell'abitudine o nel il timore che le parole assorbano solo un significato di retorica o ancor più di un rimpianto per tutto ciò che riguarda i nostri anni giovanili. Assolutamente no! Solo che ieri mi sentivo orgoglioso per i risultati conseguiti e in quelli che intravedevo conseguire, oggi invece sono deluso per i successi venuti a mancare con alcuna speranza all' orizzonte che mi faccia pensare che il tempo migliorerà...se non più per me almeno per i giovani. Ed allora dove è da ricercare il tripudio della festività ? "L'ideale" si è perduto lasciando al suo posto, solo l'occasione per un ulteriore quantitativo di ore da dedicare allo sfrenato consumismo. Non c' è più "l'ideale", per la sola ragione che la data è rimasta, ma ciascuno di noi la ricorda come crede e con il suo comportamento, la "battezza "con l'aggettivo che ritiene più appropriato assegnarle: Commemorazione, Risentimento, Celebrazione, Consumismo, Rimpianto. So solo di certo che le famiglie dei caduti delle morti bianche, non la chiameranno festa, ma anzi proveranno risentimento al solo ascoltare le innumerevoli stronzate (mi si passi il volgare termine... ma, il termine "retorica" mi sembra troppo buono) in merito alle tanto urlate "Mai più morti bianche" gettate lì da chi di lavori pesanti e pericolosi ha un' esperienza inversamente proporzionale al loro immenso quantitativo di faccia tosta. Più continuano a dire basta e più lo stillicidio non si ferma...o non lo si vuol fermare. Hanno fatto divenire l' Italia, una Repubblica non più fondata sul Lavoro, bensì sul " MAI PIÙ ": mai più morti bianche, mai più mafia, mai più ruberie, mai più mazzette, mai più stupri, mai più inquinamento,...e potrei continuare, ma per il momento sarebbe sufficiente e pietosamente ora di cessare di gridare quei "mai più". Non perchè non lo si deve bensì perchè detto in modo falso, mentendo, con l'aggravante di sapere di mentire. Altri, pochi, saranno coloro, che invece, riceveranno simil-pergamene o medaglie in simil-oro(anche in questo si è perduto il senso del reale), forse e mi ripeto in quel forse, per alcuni manco meritate, ma solo suggerite per meriti che esulano da quelli lavorativi, personaggi dalle schiene deformate per il continuo stare proni. Altri, se il tempo è di buon umore (almeno lui!), staranno stravaccati sui prati, a "festeggiare" il cosa o chi non ha importanza, a bocca spalancata, sfogando così i loro risentimenti, frustrazioni, rimpianti, con la finta soddisfazione d' illudevoli sedative libagioni. Poi, la sera, al ritorno, incolonnati sulle strade, ripenseranno che forse non è stato poi, un così tanto giorno rilassante di festa, ma forse, solo, un 'ulteriore faticaccia.... Mi chiedo, ma quanti ne saranno oggi, non dico in Italia, nel mondo, coloro che non festeggeranno, per il solo fatto che hanno perduto proprio quell'oggetto da festeggiare: gente precaria o disoccupata, alla ricerca di una primaria o nuova opportunità, che ha superato l'età in cui si ha il timore che quell' esile speranza di trovarlo naufraghi su quella scogliera del sentirsi dire - ha si l' esperienza, ma è troppo anziano. Oppure il giovane, che magari quarantenne, si sente dire -sei giovane, ma non hai esperienza -...ed allora ecco che ci si chiede - ma quale c.... d'età è quella giusta per iniziare a lavorare ? -. Come pure non hanno risposte coloro, che avendo la fortuna di lavorare, vedono fumosamente all'orizzonte l'epoca e l'importo della quiescenza. La verità è che scelte incoscenti, delittuose, frutto di ignobili speculazioni al limite dell'illegalità, ci ha condotto sul baratro di questa crisi mondiale. Crisi, dicono, di cui nessuno è padrino, quindi senza colpevoli da condannare. O, almeno, è questo che vogliono farci credere, sta a noi non bercela tutta d' un fiato. In Italia, "fortunatamente", almeno dicono, la crisi economica non ci ha toccato o, se lo ha fatto, solo in maniera marginale ed infatti, oggi, siamo forse l'unica nazione al mondo, in cui il 1° Maggio è ancora festeggiato in maniera solenne....proprio da chi mai ha lavorato, ma solo speculato. I "leaders" quest'anno, ancora una volta, sotto le bandiere rosse, non perchè richiamanti i colori politici di un tempo, bensì vergognose per l'attuale situazione in cui sono costrette a sfilare, si prostituiranno in una parata squallida e valida per un' immortalazione televisiva. Qualcuno, con la faccia più sfrontata, magari, sfilerà per le ricostruende strade dell'Abruzzo, dove l'attività lavorativa è nuovamente ripresa dopo il terremoto (??). Forse, si dimenticherà di un certo Tullio Di Giacomo: la prima morte bianca abruzzese post terremoto, il primo obolo di sangue donato dai lavoratori per la ricostruzione. Forse, ci sarà anche qualche incosciente che parlerà di Festa o nel migliore dei casi urlerà:- Mai Più -. Insomma sarà un altro giorno di festa, che come suggerito da chi ha un cuore e un cervello dal baricentro spostato verso il basso che gli proibisce una normale "visione" delle cose, sarà da trascorrere piacevolmente in un camping, all'aria aperta e, si badi bene, tutto a spese dello Stato, forse (mi si scusi i tanti forse, ma non sono un politico e di conseguenza ho tanti dubbi e poche certezze!) dimentico, come sempre più spesso gli accade, che lo Stato siamo noi.
Ercolano, se la vita delle persone non ha piu' valore
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Nel paese che ha ospitato il g7 tre giovani perdono la vita per lavorare
(in nero).
1 ora fa
2 commenti:
Caro Franco,
prego stendere un velo pietoso per i moralisti,
( essere depressi non porta lontano,incazzarzi si fa la figura dei villani )
allora ?
ecco io ieri mi sono risollevato il morale sentendo i vari primi maggio nel mondo e mi spiego:
In turchia , Istambul, da anni non si ricordava tale data,
era vietato - fuori legge o simil cosa
tanto che anche ieri per poche migliaia di persone pacifiche che ricordavano la festa del lavoro è intervenuta la polizia di stato
In Francia , la douce France, una infinità di sindacati hammo ricordato assieme tale data ed è sembrato un avvenimento
In Germania (ahi. quanto costa 'sta unità geografica) non si capisce cosa stia succedendo nel mondo del lavoro
Eppoi un lungo elenco di stati-nazione- dove il primo maggio è ancora preso e sentito seriamente
Esiste Franco la Festa del Lavoro-dei Lavoratori-
esiste
Quì da noi in questo sesto settimo paese del mondo la dimenticanza l'oblio e tanti altri "oggetti" fanno si che la data sia diventata un giorno in cui si fa festa chè non si va a scuola e piuttosto si usa la deprecabile ignorante "gita fuori porta"
Esiste ed è ricordato con il giusto valore colmo di rivendicazioni
Scopriamo allora che le disuguaglianze sociali l'arrivare a fine mese le nuove-vecchie malattie
care proibitive le cure per i disagiati
e la confusione ed il menefreghismo prendono il sopravento
le religioni di qualsiasi colore ed il capitale sonante o l'economia tremontiana
la globalizzazione
ogni testo vale
allora io - te - e tanti tanti altri se la prendono chè vedono piazze vuote anche se al massimo qualcuno osa confondere un condizionale col congiuntivo
Ci siamo lasciati andare Franco ci sentiamo vinti
non abbiamo più fiducia nel vicino nei partiti e sindacati
stiamo guardando solo illustrazioni senza più leggere
Forse abbiamo smesso troppo presto di lottare
abbiamo delegato con fiducia
forse tocca ancora a noi altrimenti i colori del cielo ci sembreranno sempre più viola
dobbiamo credo riprenderci l'impegno e tutto quanto non avevamo rubato chè troppi insulsi sanno solo a piangere o fingono.
dario
se ti fossi amico tanto quanto io desidero
tanto quanto meriti
minimo mnimo
avrei dovuto mandarti gli auguri più cari per il compleanno del tuo blog
lo faccio ora franco
tu che sai e sei amico anzi AMICO non hai bisogno di certe convenzionali dimostrazioni di stima ed affetto
p.s.
per il resto
quello che non esiste
sai chi sono e quanto bene fraterno ti riserbo.
dario.
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