lunedì 15 giugno 2009

LIBRI SUL SOFA' DELLE MUSE - 12 -

di Dario Petrolati

Peccato ma la natura non guarda in faccia e in tasca. Mi riferisco alla perdita per l'Italia dabbene, quella che ha capito quanto valesse e significasse Susanna Agnelli in toto, senza troppi distinguo. Senza tanti preamboli o storie di sorta mi accorsi di quanto valesse Suni intorno agli anni 60, allora reggeva l'Argentario e le battaglie a favore dell'ambiente erano sempre dure vincenti motivate da eleganti e colti valori. Era impegnata socialmente su molti fronti ed il suo sorriso a bocca chiusa non nascondeva misteri e pur essendo stata mamma di mezza dozzina d'infanti le restava addosso sempre quell'aria aristocratica che sin da bambina la governante inglese le aveva impresso:” mai dimenticare di essere una Agnelli “. Era cresciuta allevata durante il ventennio e di cognomi potenti usurpanti l'Italia abbondava purtroppo. Ma l'educazione di Miss.Parker la vinse sia sulla dittatura fascista che sulla cafoneria dei Savoia e Suni crebbe e capì sin da bambina come bisognava stare al mondo. C'erano posti che si potevano frequentare e in parole sconvenienti la Signora Agnelli non cadde e sempre eretta come fosse un milite aveva giurato dignità da lasciare poi ai successori del suo casato ed a coloro che la scelsero anche come ministro della Repubblica con la Presidenza del colto Spadolini. Rischiò la vita scegliendo la parte onesta del Paese e sino all'otto settembre si comportò da coraggioso difensore della Patria. Ebbe sempre un debole, mai confessato apertamente, per il fratello Gianni al quale l'accomunava una certa somiglianza fisica ed a lui fu vicina nei tristi momenti per la lotta di liberazione. Di cultura repubblicana-storica-mazziniana, Suni era quasi una provocazione in Piemonte, quando i Savoia vendettero il Paese alla dittatura nazi-fascista. Ebbe paura senza strillare e portò sempre a termine le sue battaglie fatte di sani e puliti ideali. Questo libro “ Vestivamo alla marinara”, edito da Mondadori nel gennaio del 1975, altro non è che il diario silenzioso di una Signora nata in una ricchissima famiglia che da contro altare avrebbe potuto avere solo la Monarchia sabauda. Suni non subì mai il confronto, visse la sua esistenza sempre con discrezione e i suoi amministrati dell'Argentario ascoltavano sempre i suggerimenti della loro prima cittadina. Sfogliando queste pagine faccio il conto degli anni che sono passati - acquistai il libro a Verona appena stampato ed il prezzo imposto ammontava a lire 3.000 -. Una stupenda copertina - capanni bianchi ed azzurri - in una solitaria spiaggia - altro non è che una " marina di Carrà " protegge ancora quanto descritto - contato da Susanna Agnelli durante i suoi anni di esposizione civile-politica e quelli della sua origine. Un diario discreto educato di una Signora che ha portato anche onore al Paese che poco l'ha ricorda ora - è bastata una caduta in casa - una frattura non più guarita e Suni in silenzio è andata come un comune piccolo borghese verso la fine. Le sue ceneri - espresse il desiderio ultimo e civile - sono state sparse a Porto Venere, o all'Argentario ?, questo ora mi sfugge. Debbo riprendere e sfogliare ripassare con silenzio questo libro molto educato che non posso scordare anche per la semplicità espressa nello scrivere. Grazie Susanna Agnelli.

1 commento:

www.dariopetrolati.it ha detto...

GRAZIE FRANCO,
sei veramente amico e bravo
la giornata è appena sorta ed ho letto
ed ascolto il terzo anello-anna menichetti-

spiega il Pirata di Bellini

bello e fatto bene il servizio per suni.

salutami gli amici che incontri per strada-giuliana per prima.
dario