domenica 17 luglio 2011

Il dr. Raffaello Simonetti ci ha lasciati...


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

Con lui Senigallia perde un altro tassello di un'immagine particolare…

Caro Dottore,
questa mattina apro il giornale e leggo che ci avete lasciato. In silenzio, senza pubblicità, a funerali già avvenuti… Voi, Dr. non dovevate farci questo ! Quasi che mi piglia un coccolone, Voi ben sapete che non sono più un ragazzino neppure io, appena dieci anni meno di Voi e forse, con qualche acciacco in più…

Appena un po' di tempo fa, mia moglie è tornata a casa e mi ha portato i Vostri saluti. So che Vi eravate informato della mia salute ed avevate rievocato i tempi passati, quando venivamo nel Vostro studio, al piano terreno della Vostra villetta.
Non è che mi sia facilissimo, ma cerco di rispettare per quanto posso il Vostro Voi, con cui eravate solito apostrofare tutti i vostri assistiti-pazienti.
Mentre scrivo mi vedo aprirsi quella porta laccata bianca dello studiolo e Voi che, sempre abbronzato come un somalo, impettito nel camice bianco e con le mani dietro la schiena, con molta calma, ma tanta risolutezza, chiedevate: “Chi è di voi che sta parlando… qui si fa silenzio…” e richiudevate la porta.
Oppure, se qualcuno era arrivato fuori orario e tentava di fare il furbo lo lapidavate con un inesorabile: ”Ancora altri due, poi io vado… !”.

Ricordo con nostalgia quello studiolo, anche se il frequentarlo, significava piccoli o grandi problemi (a volte anche drammi!), più raramente eventi felici come l'annuncio dell'arrivo di una nascita o l'esito di un esame che scongiurasse il peggio.

Eppure lo ricordo che Vi sedevate sulla sedia dietro la scrivania, sulla quale campeggiava la foto di “Lui” e con me, seppur sapendomi di tutt'altra corrente, intavolavate discussioni sempre iniziando con il chiedere: ”Voi che ne pensate?”.

Dietro le vostre spalle la foto, quasi una gigantografia, di una barca a vela in bianco e nero durante una Vostra regata. Foto di cavalli e la tenda in un deserto… E si, perchè ogni qualvolta ritornavate da un periodo di ferie, mi raccontavate che eravate stato in lidi esotici, ed ogni volta con un bagaglio di esperienze nuove.
La vita sedentaria non Vi piaceva.

Che dire poi di quando tutto impettito, spalle diritte, sulla bici, pedalavate e senza guardare la strada, dispensavate sorrisi a destra ed a manca. Moto ed auto poi… la vera vostra immensa passione!

Voglio sperare che anche oggi nel momento che sto qui scrivendo, siate salito sulla vostra spider Rossa con la cappotta abbassata e stiate scorrazzando per le strade della vostra nuova dimora, con la non dimenticata gioia di vivere questa nuova vita e sorridendo salutare coloro che stupiti lo continueranno ad ammirare.

Grazie Dottore dal Vostro ex assistito


Franco Giannini

Questi i commenti dei lettori di 60019

Amarcord
Scritto da Visitatore anonimo il 2011-07-16 11:57:46
Me lo ricordo il Dott. Simonetti.... ancor prima che fossi un suo assistito io l'ho conosciuto quando accompagnavo i nonni in quello studio al piano terra della villetta dove abitava.....Qualche volta, nei periodi in cui ero in vacanza al mare coi nonni, non solo li ho accompagnati ma ho anche avuto bisogno di lui per qualche malessere che accusavo durante le vacanze ed ho provato, io stesso, le stesse situazioni che hai raccontato .....
Mi dispiace molto che sia venuto a mancare e mi associo ai tuoi pensieri nel ricordo di un'altra brava persona che ci ha lasciato....
Roberto da Pioltello (MI)

1 commento:

www.dariopetrolati.it ha detto...

Conoscevo il dott:Simonetti quando eravamo ragazzi a senigallia-
mi faceva rabbia che era il più bello della compagnia e le ragazze se lo mangiavano con gli occhi-
E' stato sempre un signore però,sempre allegro di compagnia.
Non l'ho avuto come medico ma come amico un poco più grande negli anni.
Era veramente bello ed allegro.
Non so dire quanto mi dispiaccia apprendere la sua dipartita.
La morte esiste per tutti, ma pare che alcuni non la meritino e lui proprio non era da funerale.
Ai figli ai congiunti rimasti non ho parole:è stato un ragazzo per bene generoso sempre di compagnia.
Mia dispiace tanto.
Proprio non meritava morire.
Pare impossibile eppure lo penso davvero.
Mi spiace da don riuscire a dire parole proporzionate.
dario.petrolati.
padova.