di Franco Giannini
… il periodo però favorevole per dire, non dire o dire di averlo detto, ma forse a qualcuno è sfuggito…
Leggendo il giornale, trovo relegato in nona pagina un articolo di appena 27 righe, contenute in uno spazio di due colonne di larghezza, che riporta i dati ISTAT relativi alla disoccupazione giovanile che ha toccato in questo primo trimestre il 29,6%. Quella giovanile al femminile è ancora più drammatica: il 32,5%, con una punta meridionale che raggiunge il 46,1. Ad occuparsi di diffondere dati ed amplificarli con commenti non certo lusinghieri, ci pensa il tam - tam mediatico diffonde di Facebook, o qualche “spericolato” blogger che riprende e commenta la notizia. Ma come si sa, siamo proprio nei giorni di bollino rosso e le partenze per la villeggiatura non possono essere “ingrigite ulteriormente” oltre che dal cielo piovoso anche da notizie simili. Mi sembra di ascoltare, allora, i commenti scocciati di qualche “commenda del nord”, mentre in coda sull'A14, la sua signora, stravacata sul sedile anteriore della vettura aziendale in leasing, masticando una chewing- gum dietetica, gli sciorina senza interesse, i dati statistici di un sgualcito giornale economico, acquistato nella sosta all'area di servizio più per darsi un tono, che per reale interesse. Un quotidiano può identificare l'area di appartenenza politica o un arientamento. Il che per un imprenditore, a volte può essere ritenuto “pericoloso”... Ma chi se ne frega... Il bamboccione suo, che invece è seduto in atteggiamento simile a quello della mamma sul vano posteriore del SUV e che si sta lisciando, completamente disinteressato, 4 peli di una barbetta che stenta a crescere anche con i concimi , farà parte di quel 10% giovanile che vive con il 45% del totale delle risorse italiane in mano a pochi. Alla luce di questi dati infatti, mi risulta che un italiano su 4 lavora, un altro 30% è precario, l'altro 30% “aiuta” il padre a fare il disoccupato... e ad ammazzare il tempo. solo il 10%, non sempre, ma il più delle volte, lavora o lavorerà per il merito...di essere nato da genitori “giusti”. Ma con altrettanta sincerità, leggendo questi dati mi vien da domandarmi se essi siano reali. Infatti c'è da chiedersi se siano essi veritieri, in quanto molti giovani, non si iscrivono alle liste di collocamento, per il semplice fatto che sanno a priori che nessuno li andrà a cercare. E' anche vero che alcune famiglie, con quel pizzico di orgoglio che ancora posseggono e che le distingue da quelle dei nostri politici che invece lo hanno totalmente perduto, preferiscono non tendere la mano e tenersi il loro figlio a casa confidando nelle loro forze. Mi chiedo anche però, quanti giovani laureati, sarebbero disposti ad un lavoro umile quale quello di addetto alle pulizie o alla raccolta di pomodori o ancora a fare il badante. Certamente qualcuno che lo fa ci sarà sicuramente, ma non di sicuro la maggioranza ? Ricordo che quando aprì l'Università di Economia e Commercio in Ancona, erano tanti i giovani che alla domanda, terminata la maturità, di che cosa avrebbero fato, rispondevano “...in attesa di un lavoro mi iscrivo all'Università...”, ma il lavoro, ed in quel periodo non era che non si trovasse, bastava cercarlo, confidavano di non trovarlo... La mia sensazione è che da quel momento, l'istruzione sia divenuta più un alibi per non sporcarsi le mani, che una giusta necessità per ampliare, elevare la propria intelligenza, cultura, esperienza. A cui si è aggiunto un alibi, quello della laurea breve... equivalente a nè carne, né pesce. Ed il risultato e sotto gli occhi di tutti: I laureati veramente bravi, con un briciolo di spregiudicatezza e coraggio, affrontano percorsi all'estero confidando nella fiducia del loro bagaglio, gli altri solo “bravi ragazzi” rimarranno al palo, se non entreranno nell'ottica di dimenticare il titolo acquisito, rimboccarsi le maniche, otturarsi il naso e accettare quello che lo scarno ed umile mercato offre, in una onesta competizione, oggi, con le forze lavorative extracomunitarie.
Una notizia che mi ha invece rivoltato lo stomaco, la dichiarazione di un ministro dell'attuale Governo, Gianfranco Rotondi, che si lamenta che gli restano solo 4.000€ per la famiglia... Dopo simili esternazioni, altro che rimanersene sdraiati sul lettino, sotto l'ombrellone, seguendo sulla carta stampata i vari gossip estivi … Sarebbe da scendere in piazza a dimostrare e lì restarvi in attesa di una successiva nuova vergogna, che la nostra classe politica, che va dalla destra alla sinistra, oramai da tempo non ci fa mancare quotidianamente. Intanto a “Rotondi” un mio personale consiglio per fargli “Quadrare” quel suo cerchio economico famigliare che sembra difficile da controllare (figuriamoci se è in grado di controllare quello di una famiglia allargata come quella dell'Italia!!). Basta che si adegui al comportamento di molti suoi, nostri, connazionali: visto l'appartenenza alla “Casta”, nessuno saprà dirgli di no. Mangiare e dormire alla Caritas, viaggiare nei treni con i pendolari e quando ci sono e con i soliti ritardi, spostarsi a Roma con la bicicletta, rinunciare a portaborse e body-guard, curare i contati con i suoi elettori nelle sedi del suo partito. In ultima ipotesi, poi, c'è sempre quella di lasciare l'incarico, senza alcuna buon'uscita, tornardosene a fare quello che forse ha svolto per un brevissimo periodo: il professore universitario. Tranquillo, che gli italiani, malgrado lo stipendio su cui ora sputa, riusciranno a trovare in qualche svendita di supermercato, un qualsiasi altro sostituto! Io non sono nè un campione di italiano ed ancor meno di matematica, ma ho letto qui sul sito della Camera dei Deputati, non sulla solita stampa che fraintende, dati che non combaciano con quanto ha affermato l'onorevole e nonché ministro. Al politico piace giocare con la filosofia delle parole, a me piace invece la semplicità del concreto. Allora ecco i dati della busta paga di un politico : Indennità al netto in € (che sarebbe poi lo stipendio) 5.486,58 a cui però vanno aggiunte: Diaria (la trasferta per chi viene da fuori Roma) 4.003,11 – Rimborso (per gli uffici) spese rapporto eletto-elettori 4.190,00 – Spese trasporto e viaggio aereo taxi 3.100,00 (più tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale.) – Spese telefoniche (somma annua) 3.098,74. C'è di che riflettere, inc...dignarsi e mandarlo in …. villeggiatura e non di certo nella casa dei suoi genitori, ma in altra località di mare a noi più vicina e risaputamente ritenuta celebre per la cura di simili esternazioni.
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