di Dario Petrolati
Ho visto agitare le braccia le mani in aria, ma il rumore delle vetture zittiva le voci gridanti.
Peccato, da dietro sembrava una bella ragazza, era bionda come se fosse una svedese d' estate al mare di Senigallia o come quelle prime attrici che apparvero sui films di Bergmans.
Da un semaforo all' altro, in mezzo le righe pedonali, vuote chè il rosso ed i vigili assonnati impedivano di dare sfogo all' ira furente e trasformarsi in scena violenta.
Avevo appena bevuto l' ennesimo caffè, dopo il panino, accompagnato Mirko alla banca per il prelievo e sotto il bel sole inaspettato bighellonavo per tornare in ufficio, volevo approfittare della luce che sembrava quasi primaverile, ma la curiosità del fatto che sembrava onta chissà quanto mai grave mi dirottarono verso il percorso che la ragazza faceva per vedere con chi l' aveva e perchè.
Arrivato al marciapiedi opposto c' era un ragazzo quasi seduto sul cofano posteriore di una polverosa Golf, addentava un panino ad occhi chiusi chè aveva il sole in faccia e a ridere si mise quando la bionda lo assalì a parolacce.
Era uno studente delle superiori leggero e biondino, a soffiarlo sarebbe caduto in terra.
Capii che la bionda femmina gli urlava che la sua auto non era una seggiola e che se era stanco sedesse per terra, la sua automobile serviva per lavorare e lei l' aveva comperata con i soldi.
A bocca ormai vuota e sorpreso il ragazzo rispose che non si era nemmeno appoggiato all' auto.
Ma la bionda femmina di Piazzale Mazzini urlava sempre più e non voleva giustificazioni, la macchina-la macchina era sua e ...........
Allora il ragazzo senza perdere la pazienza ma stufatosi del circolo di gente che si era fatto attorno disse solamente strascicando ed anche un pò ridendo: "manco fosse una Ferrari!"
Alzò la borsa di pelle gonfia per picchiare il ragazzo, la donna da commedia-napoletana.
Ma la gente si mise a ridere ed il ragazzo agile schivò la sventola.
A sentire la gente ridere, la bionda dagli stivali bianchi in cuoio per la notte, forse, cominciò a dire parolacce che manco il Ruzante http://it.wikipedia.org/wiki/Ruzante
Ho visto agitare le braccia le mani in aria, ma il rumore delle vetture zittiva le voci gridanti.
Peccato, da dietro sembrava una bella ragazza, era bionda come se fosse una svedese d' estate al mare di Senigallia o come quelle prime attrici che apparvero sui films di Bergmans.
Da un semaforo all' altro, in mezzo le righe pedonali, vuote chè il rosso ed i vigili assonnati impedivano di dare sfogo all' ira furente e trasformarsi in scena violenta.
Avevo appena bevuto l' ennesimo caffè, dopo il panino, accompagnato Mirko alla banca per il prelievo e sotto il bel sole inaspettato bighellonavo per tornare in ufficio, volevo approfittare della luce che sembrava quasi primaverile, ma la curiosità del fatto che sembrava onta chissà quanto mai grave mi dirottarono verso il percorso che la ragazza faceva per vedere con chi l' aveva e perchè.
Arrivato al marciapiedi opposto c' era un ragazzo quasi seduto sul cofano posteriore di una polverosa Golf, addentava un panino ad occhi chiusi chè aveva il sole in faccia e a ridere si mise quando la bionda lo assalì a parolacce.
Era uno studente delle superiori leggero e biondino, a soffiarlo sarebbe caduto in terra.
Capii che la bionda femmina gli urlava che la sua auto non era una seggiola e che se era stanco sedesse per terra, la sua automobile serviva per lavorare e lei l' aveva comperata con i soldi.
A bocca ormai vuota e sorpreso il ragazzo rispose che non si era nemmeno appoggiato all' auto.
Ma la bionda femmina di Piazzale Mazzini urlava sempre più e non voleva giustificazioni, la macchina-la macchina era sua e ...........
Allora il ragazzo senza perdere la pazienza ma stufatosi del circolo di gente che si era fatto attorno disse solamente strascicando ed anche un pò ridendo: "manco fosse una Ferrari!"
Alzò la borsa di pelle gonfia per picchiare il ragazzo, la donna da commedia-napoletana.
Ma la gente si mise a ridere ed il ragazzo agile schivò la sventola.
A sentire la gente ridere, la bionda dagli stivali bianchi in cuoio per la notte, forse, cominciò a dire parolacce che manco il Ruzante http://it.wikipedia.org/wiki/Ruzante
conosceva, più urlava e si agitava e compassione destava ed anche fastidio.
Ormai la scena era solo disdicevole da avanspettacolo, un biglietto per film-più-commedia e merenda.
Meglio affrettare il passo che assistere a povere scene senza senso, eppoi la sera ci stupiamo se al tele giornale compaiono solo scene di cronaca nera.
La colpa è del pallone, delle famiglie che non educano i figli, della scuola, della società...........
Mica sarà che siamo matti un poco tutti , da rifare insomma ?
Ormai la scena era solo disdicevole da avanspettacolo, un biglietto per film-più-commedia e merenda.
Meglio affrettare il passo che assistere a povere scene senza senso, eppoi la sera ci stupiamo se al tele giornale compaiono solo scene di cronaca nera.
La colpa è del pallone, delle famiglie che non educano i figli, della scuola, della società...........
Mica sarà che siamo matti un poco tutti , da rifare insomma ?
3 commenti:
Svedesi a Senigallia ? Caro Dario, si vede che è da tempo che manchi dalla tua città !
Sparite le svedesi,... neppure più i fiammiferi, sparite le tedesche, sempre più rari pure i "perugini"...
Ai soliti pianti degli "addetti ai lavori" fa eco la voce, come sempre ottimistica del Comune, con "un' annata eccezionale".
Il confine allora tra verità e bugia, deve andare ricercato nel valore di mezzo...
La globalizzazione come vedo ha toccato anche l' arte teatrale, trasferendo le sceneggiate Napoletane tanto care a Merola, da tradurle in patavino.
Laggiù erano-sono problemi di onore e salvaguardia delle "corna", nella patria del leghismo non poteva che essere salvaguardia del "possesso".
Unico ingrediente che lega queste scene è sempre però l' "ignoranza".
Una volta ho visto un esperimento in TV.
Hanno preso una gabbia abbastanza grande, con pareti in plexiglass, l'hanno attrezzata a dovere e hanno messo dentro 5 topolini bianchi.
Tutti andavano d'amore e d'accordo.
Poi ne hanno messi altri 10. Ancora tutto bene.
Poi altri 10 ed è cominciata qualche sporadica zuffa, per condendersi spazio e cosa.
Poi ne hanno messi altri 20 ed è successo il fini mondo.
Hanno cominciato a aggredirsi ed hanno continuato anche quando ormai il numero era sceso a quello che, poco prima, era un numero accettabile per una pacifica convivenza.
Forse siamo solo troppi, in queste città sempre più simili a gabbie, o forse abbiamo solo il cervello di un sorcio.
Si Lorenzo, hai ragione, siamo semplicemente troppi.
Ma chi se ne va?,o per egoismo od anche curiosità nessuno si fa avanti,se è vero quanto ho letto su Repubblica , giorni fa,siamo in rosso nel senso che stiamo consumando le riserve della terra.Dati terribili che già i futuroligi anni ed anni fa avevano indicato, ma allora perchè stà arroganza nel voler prendere rubare rovinare perchè siamo col cervello dei sorci come dici tu?Allora non meritiamo vivere chè sappiamo solo cancellare odiare imporre negatività.Se stai male anche una cavolata stupida e magari in ospedale finisce che si sbagliano:causa, ed i medici si assicurano,ma non sono le persone scomparse che vogliamo indietro,bensì l'equivalente denaro.
Abbiamo imparato dai telefilm americani,se siamo in troppi e lo siamo davvero,se ne vadano gli altri.
La ricetta non la so, io sono un debole osservatore un sognatore,uno che non produce concretezze,di quelli in più, insomma.
Però ho paura del VUOTO , del dubbio, e non sapere il dopo mi angoscia.
Mi spiace essere così vigliacco,per me ci vuole una spinta da dietro,eppoi......?
dario.
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