Angela : Avevo il vestito da sposa celestino con blusa blu. Eravamo cinque sorelle, mio padre non voleva il vestito bianco per nessuna, nè per la comunione, nè per la cresima, nè per il matrimonio: costava i soldi e non si metteva più. A me lo ha fatto mia sorella, si diceva che il vestito la sposa non se lo doveva cucire sennò portava male.
Ersilia : io avevo il vestito color pervinca, perchè il bianco lo avrei utilizzato solo per il matrimonio e una volta i soldi non c'erano.
Irene : si faceva il vestito bianco chi c'aveva i soldi; lo teneva solo per la cerimonia e poi si cambiava.
Angela : losposo ai miei tempi non doveva vedere la sposa quando si vestiva, ma l'andava a prendere a casa.
Umberto : c'era anche chi se lo passava, molte donne lo vendevano ad altre che si dovevano sposare.
Dina : io avevo il vestito bianco di raso, che mi ha fatto mia cognata. Non l'ho più rimesso, una volta usava che si rimetteva in caso di morte.
Irene : quella volta c'erano tanti casi di morte da parto.
Umberto : c'era anche la Spagnola, quella volta c'è morta un sacco di gente. Io vendevo il tessuto all'ingrosso; sono partito da ragazzino nei magazzini all'ingrosso.
Ersilia : io avevo il cappello da sposa in affitto.
Irene : anche il vestito da sposa si prendeva a noleggio.
Capitolo 11° - LA GUERRA
Ersilia : quando è stato ? Ritorno sempre a quel periodo tanto brutto...di guerra. Avevo perso l'amica mia, andavamo a scuola insieme, chiacchieravamo sempre; pettegoline come eravamo! Al tempo di guerra c'eravamo perse di vista, così mi informo e vengo a sapere che era dai parenti a Montacuto. Stavano in cima alla rupe vicino alla batteria dei tedeschi. Era pericoloso, perchè se le navi tirano ai tedeschi anche loro saltavano in aria! Così la mia famiglia gli trova una casa, ma poi abbiamo pensato: come facciamo a farglielo sapere? Allora siamo andati su due biciclette, una ci era stata prestata, ad un certo punto cosa ho visto io non si sa: chi fuggiva di qua, chi fuggiva di là. Quando siamo stati lì gli ho detto:
Michelina : io ho visto i tedeschi, ero abbastanza giovane, avevo venti anni. Loro, come mi vedevano che uscivo da casa, si mettevano all'incrocio delle strade perchè mi volevano prendere. Un dottore del paese ha visto questo movimento, che mi volevano prendere, e un giorno è venuto a casa e ha avvertito i miei genitori. Gli ha detto che non mi dovevano fare più uscire altrimenti mi prendevano i tedeschi. E allora non mi hanno fatto più uscire; è stata una fortuna, così non mi hanno preso!
Umberto : avevo 18 anni, mi chiamò l'ufficiale; mi presento all'aereoporto, mi danno le coperte, lo zaino e le cose per vestirmi: dovevo andare al campo di volo! Incontro un amico, poi il tenente mi dice:
Ersilia : avevamo continuamente la paura dei soldati!
Aldesina : e si...quello si.
Faustina : mio marito è partito a 18 anni e col rumore dei camion è diventato sordo. Mio fratello è andato a sorvegliare la polv eriera a Roma, lo mandavano dappertutto perchè era perito elottronico.
Arnalda : durante la guerra io stavo a casa con babbo e i miei fratelli erano in guerra.
Ersilia : ne abbiamo passate tante.
Arnalda : quante paure!
Faustina : a mio marito lo hanno fatto Cavaliere di Vittorio Veneto.
Ersilia : guai a chi propone la guerra!
Faustina : passavano quei proiettili!
Umberto : mi ricordo quando mi hanno imprigionato durante la seconda guerra mondiale. Parto da Falconara e vengo giù, non sapevo cosa fare: chi fuggiva di qua, chi di là. Mi hanno trovato i tedeschi, mi hanno preso e mi hanno messo nel camioncino insieme ad un tedesco disertore. Io avevo paura a stare insieme a questo, perchè lui doveva essere ammazzato. Eravamo una quarantina e ci hanno chiusi in un vagone del treno, non ci hanno dato niente da mangiare per cinque giorni. Abbiamo sofferto tanto la sete, cinque di noi sono morti; ogni mattina ci svegliavamo chiedendoci:
Assunta : mio padre era giovanissimoquando andò a fare la guerra. Siccome c'erano bombe dappertutto lui si beveva una bottiglia di cognac e poi metteva il sigaro in bocca.
Irene : cigava, cigava. Quando gli uomini mettevano il tabacco in bocca si diceva: <>
Assunta : lui così si faceva venire alta la febbre, lo portavano in infermeria e gli davano la licenza.
Ersilia : vi ricordate i gagà? Erano uomini tutti impomatati per andare al corso di Ancona: capelli lisci, pieni di brillantina e ghette. Stazionavano dentro un bar di Ancona, il bar Torino.
Umberto : io li conoscevo i gagà, andavano in giro da mattina a sera.
Irene : contrabbandavano il tabacco al tempo della seconda guerra mondiale.
Ersilia : sapete che delle donne hanno ricevuto la medaglia d'oro per aver salvato dei marinai, che viaggiavano dentro una nave piena di cannoni da usare contro il nemico? Era la guerra del '15 e '18 e nella traversata da Caorle ad Ancona l'imbarcazione si è spiaggiata per colpa degli scogli, così le donne con una piccola barca hanno recuperato gli uomini in pericolo, perchè bene in vista per il nemico...poi la nave è stata trascinata al porto di Ancona. Quelle donne hanno fatto un atto eroico. Dentro la nave c'era anche mio padre!
Arnalda : io non ho saputo mai niente de'sta nave
Luciana : neanche io!
Ersilia : Radio Londra io l'ascoltavo con dieci orecchie per sapere le notizie...quelle vere. Io non ero contraria alla televisione, ma Radio Londra....ti avvertiva con dei battiti BUM, BUM, BUM e ti dava le notizie di guerra.
Angela : e si la guerra!!
Ersilia : mio padre si è sempre rifiutato di avere la tessera fascista, ma poi è stato costretto. Doveva controllare il canale ad Ancona, non sopportava quella divisa che gli era stata data.
Angela : mi ricordo che a Senigallia i contadini non dovevano passare per il corso, perchè ritenuti indegni; hanno nominato una via secondaria la contrada dei contadini. E poi ricordo che un giorno, mentre raccoglievo delle mele con mio cugino, sono arrivati degli aerei ed hanno cominciato a sparare con le mitragliatrici, ci siamo buttati in un fosso, nascosti fra gli alberi e in una piccola grotta. Siamo stati fortunati!
Luciana : tutti noi siamo fortunati, la guerra è finita!
......continua.....
Nessun commento:
Posta un commento