Capitolo 12° ed Ultimo - GLI ANIMALI
Assunta : Abitavamo a Napoli, avevo cinque anni, mamma mi comperò una tartaruga molto grande, gli davamo da mangiare l'insalata. Poi sono stata la padrona di un bengalino del Bengala, è un uccellino dalla coda lunga vola qua e vola là, ma non canta, non sa cantare.
Dina : io avevo capre, cani, polli, bovini; i cavalli servivano per il trasporto quando non c'erano tutte queste macchine. Io, per esempio, quando ho fatto la cresima sono arrivata al duomo di Senigallia con il cavallo e li ce ne erano tanti altri.
Ersilia : c'era il volandino un due posti con due ruote tirato da un cavallo. Io salivo su quello di zia e zio, loro nei loro posti ed io dietro con le gambe al vento e poi via a Candia, in campagna... trotta, trotta cavallino... ricordi di bambina.
Angela : io la chiamavo biga, c'era anche la "cacciatora" con quattro ruote e quattro posti, ce l'avevano i contadini per spostarsi. E voleta sapere una cosa ? Quando ero ragazza spesso mi sentivo male mentre lavoravo nel campo, sentivo delle forti fitte alla schiena e alle spalle e mi dovevo mettere a giagio prima di svenire. Era una malattia grave, potevo morire, ma mi hanno portato con il cavallo ad Ostra Vetere e li mi hanno operato. Benedetto quel cavallo!
Santina : anche noi avevamo dei cavalli, con i miei genitori partivamo spesso per la città. Mi ricordo di una cavalla, ero molto affezionata a lei, era bella, marrone.
Dina : una volta c'erano anche i cani da guardia.
Angela : Stella te li ricordi i cavalli?
Stella : quando sono nata c'era un cavallo che da Roncitelli portava la gente a Senigallia con il break, la biga o il carretto.
Dina : e i cani, i cani? il mio si chiamava Boby, abbaiava per spaventare i ladri, aveva la voce grossa.
Assunta : e i gattini! A me piacciono i gattini. Appena trovavo una gatta, che aveva fatto una cucciolata, prendevo un micio e lo portavo a casa e mamma gridava: <>
Dina : i miei buoi tiravano l'aratro. Loro si che erano utili!
Teresina : noi avevamo oche, anatre, polli, canarini e conigli. Mi affezionavo a tutti loro, che dispiacere quando morivano!
Argentina : io avevo ottanta anatre, sessanta conigli e quindici galline: Ho lavorato tanto tanto, ma sono contenta di ciò che ho fatto. Pensate che quando ero piccola curavo le pecore, mangiavo pane di ghianda e di sorba. Macinavamo la piante e facevamo le focacce in casa... che pane cattivo, duro!! Mica si poteva sempre mangiare pane di grano!
Teresina : ai tempi di guerra mia madre coceva ghianda e fava. Non c'era di meglio! La fava veniva grigliata al forno e poi macinata e stacciata; poi con la farina ricavata si faceva il pane, che portavamo a cucinare ad Offagna. Non avevamo mica il forno!
Faustina : la sapete questa?
Perbacco! Disse il pollice:
che fame ho io stamane!
Rispose l'indice:
e non abbiamo il pane!
Il medio dice:
andiamo a rubare!
E l'anulare:
sarò il suo compare.
Scattò vivace il mignolo:
rubare, hoibò, fratelli
piuttosto che ladruncoli
restiamo poverelli!
C O N C L U S I O N I
In questo affresco di ricordi, io e Silvia ci siamo notevolmente arrichite e spesso, durante i gruppi di condivisione, rimanevamo colpite e affascinate. Colpite, da tutta quella ricchezza di emozioni che ci veniva trasmessa; affascinate da quei brani di vita vera, che con estrema immediatezza e spontaneità ci riportavano da un lato agli anni duri e intensi della guerra e della povertà, dall'altro ci rimandavano alla semplicità e alla ricchezza delle nostre usanze e tradizioni. Proprio per il forte coinvolgimento che ci suscitavano questi racconti, abbiamo scelto di lasciare i dialoghi intatti nella loro spontaneità, con le parole in dialetto, le canzoni e le poesie improvvisate e il linguaggio semplice e naturale della vita narrata per come è stata vissuta. Abbiamo pensato che, in tal modo, chi avrebbe letto questo piccolo libro si sarebbe sentito direttamente partecipe, rimanendo maggiormente affascinato dai racconti narrati. Molto coinvolgente è stato per noi anche il vedere le foto dei nostri protagonisti, che assieme ai loro racconti ci hanno riportato davvero a quei tempi. Per ovvi motivi, non tutti gli anziani hanno potuto partecipare attivamente ai gruppi, però alcuni familiari hanno voluto ugualmente darci una loro fotografia e questo ha reso il nostro libro ancora più prezioso. L' obiettivo che ci eravamo preposte organizzando i gruppi di condivisione, era quello di sollecitare le reazioni fra gli ospiti per migliorare la qualità del benessere nella struttura. Col senno del poi, ci rendiamo conto che in cambio di quel poco che abbiamo saputo dare, i nostri cari protagonisti ci hanno reso davvero tanto: ci hanno lasciato condividere parte della loro vita e ci hanno regalato tante esperienze e tante emozioni che non dimenticheremo facilmente.
Laura Pedrinelli Carrara
R I N G R A Z I A M E N T I
Ci teniamo a ringraziare innanzitutto i protagonisti di questo libro, che sono stati molto simpatici e disponibili e, inoltre, ci hanno arricchito con i loro racconti.
Siamo grate anche a tutte le persone che hanno reso possibile questo progetto: le famiglie che gentilmente ci hanno fornito le fotografie; la presidente della Casa Protetta, Francesca Paci, che ha sostenuto il nostro progetto; la coordinatrice della Casa Protetta, Maria Grazia Sciocco, che ci ha notevolmente aiutato nell'informare i familiari e nel reperire le fotografie; tutti gli operatori e i volontari che ci hanno aiutato durante l'organizzazione e la conduzione dei gruppi; il personale amministrativo che ha dato un notevole apporto tecnico e il padre di Silvia, sig. Giancarlo Bernacchia, che ci ha trasferito le foto sul computer.
Le curatrici:
Silvia Bernacchia:
è Assistente Sociale e Operatrice Inserimenti Lavorativi per la Cooperativa Sociale Pro.ge.i.l. S.c.p.A. di Senigallia. Collabora con la Casa Protetta per Anziani dal 2007 in un progetto di animazione mirato a sollecitare e a mantenere le abilità cognitive residue nell'anziano.
Laura Pedrinelli Carrara:
èPsicologa e psicoterapeuta libero professionista, si occupa di Formazione ed è Psicologa Borsista presso la ASUR ZT4 di Senigallia. Collabora con la Casa Protetta per Anziani dal 2007 in un progetto di animazione mirato a sollecitare e a mantenere le abilità cognitive residue nell'anziano.
Presidenziali Uruguay, Yamandù Orsi è il nuovo presidente
-
Candidato del centrosinistra ha sconfitto avversario al ballottaggio
1 ora fa
1 commento:
meravigliosa rappresentazione :
a proposito degli Umani.
Grazie
Posta un commento