mercoledì 14 aprile 2010

GLI OSPITI DELLA CASA PROTETTA......

.....Continua

Capitolo 4° - LE SERENATE

NELLA: Quando c'era la sposa suonavano alla finestra. A me l'hanno fatto quando mi sono sposata, erano tre - quattro e cantavano. Facevano la serenata e quando avevano finito gli ho dato da mangiare. Le canzoni erano bellissime!!
UMBERTO: Le serenate erano all'ordine del giorno. Quando si usciva dal lavoro: chi prendeva la chitarra, chi l'organetto e si andava a fare la serenata fino a che non arrivava qualche secchio d'acqua.
STELLA: Lei era un ballerino?
UMBERTO: Si, io andavo a ballare.
STELLA: Perchè io ho ballatyo con lei.
UMBERTO: Dove? "Chi o fori?" (ndr: qui o fuori?)
STELLA: A Roncitelli.
UMBERTO: Si, io ci andavo con gli amici o anche da solo.
NELLA: Quando non c'era ancora le macchine si andava a piedi tutti insieme e ci si divertiva.
UMBERTO: C'era un ragazzo che faceva la serenata, una volta (ridendo) una ragazza ha risposto :" Te, per quello che m'hai detto con questa serenata non ne voglio più sapè!"
MICHELINA: Una volta, ad una serenata dove la ragazza si chiamava Concetta, lui le ha detto :"Senti Concetta, chi canta? Io vado in estasi!" e lei ha risposto :" E' la Michelina che canta:" Il giorno dopo alcune persone sono andate dal maresciallo perchè c'era stata la serenata e non avevano potuto dormire. Mamma mi diceva :"Se ti danno tante di quelle botte non mi dispiace perchè tu vai a fare le serenate e a disturbare!"
DINA: I giovinotti quando sapevano che c'era una bella ragazza andavano su e giù in bicicletta e cantavano :" Affacciati bella, affacciati bella."
TERESINA: A me la serenata me l'hanno fatta. Quello che cantava m'ha bruciato la vestaglia da sposa.
UMBERTO: Noi facevamo le serenate clandestine, perchè erano proibite, quel periodo lì ad una certya ora non si poteva fare rumore. Mi ricordo che quel periodo scappavamo lungo la statale.
Io passai con la bicicletta italiana, la Ballon, quella era un gioiello, costava un sacco di soldi; noi l'avevamo fregata in un campo di tedeschi

Capitolo 5° - IL CARNEVALE

AURORA: Si faceva le castagnole.
ZELINDA: Ci si mascherava anche, si buissava alla porta e si chiedevano le cresciole. Io non ho mai bussato, ma venivano a casa nostra a prendere le cresciole.
DINA: Io mi ricordo, io non ci sono mai andata, ma venivano a bussare. Gli si dava le uova, i castagnoli.
AURORA: Si andava a ballare, il padre di mamma suonava la fisarmonica, così, quando lui andava a suonare, ci andava pure mamma: era una brava ballerina! Poi, si faceva le castagnole e a mezzanotte del giovedì grasso si mangiavano.
MICHELINA: Io andavo sempre a ballare: notte e giorno.
AURORA: Si ballava fino a tardi.
MICHELINA: Io andavo col fidanzato e poi gli altri ballerini mi chiedevano di ballare.
ANGELA: Il giovedì grasso si lavorava in campagna, poi si facevano le cresciole. Venivano i bambini mascherati a chiedere le cresciole.
AURORA: A volte gli si dava 100 lire, quello che uno poteva.
TERESINA: Io andavo con tre, quattro ragazze per le case, non tutte eravamo mascherate, le persone ridevano e ci prendevano in giro e così ci divertivamo tutti.
ADRIANA: Anche io mi mascheravo e andavo a bussare alle case del paese.
NELLA: Mio marito faceva i veglioni, perchè a quel tempo non c'erano le discoteche e le sale da ballo. Lui aveva un grande locale a casa e ci faceva le feste.
ANGELA: Una volta sono andata a una festa in casa, io c'ero andata a vedere se avevano le damigiane vuote di vino, è arrivato il suonatore e mi sono fermata e ho fatto due balli. Sempre in segreto dalla famiglia, che non voleva.
AURORA: Anche io ci andavo in segreto con le amiche, perchè c'era uno zio che diceva che a ballare ci andavano le puttane.
GINA: Io andavo al Carnevale, ma non mi vestivo.
MICHELINA: Ho visto il Carnevale di Fano e davano da mangiare biscotti e caramelle... c'era tanta di quella roba che buttavano i carri e siamo tornati, io e il mio amico, con le tasche piene.
DINA: Anche a Senigallia facevano i carri.
FRANCESCO: Anche io ci sono andato, le persone si vestivano da Carnevale.
MICHELINA: Da noi hanno fatto un Carnevale una volta, hanno fatto come un letto e c'era una ragazza che sembrava morta; si vedeva solo un pochino il viso. Dietro c'era il marito che si teneva i capelli e piangeva.
DINA: Una volta hanno fatto il carro sulla canzone "La Torre di Pisa" , poi un altro su Moser , e quello è stato premiato perchè c'era un lavoro di meccanica della bicicletta che si muoveva. I bambini stavano tutti intorno!!
ANGELA: Era bello! Suonavano per il corso; i giovanotti tiravano i confetti alle ragazze perchè si erano innamorati e volevano conoscerle. Io ho riempito tutte le tasche, mie e di mia zia di caramelle.
MICHELINA: Io mi sono vestita come una sposa con il fidanzato vero.
SANTINA: Da piccola non l'avevo mai visto il Carnevale, l'ho visto per la prima volta da grande.
CARLO: Non sono mai andato al Carnevale.
AURORA: I carri dell'anno prima venivano messi in un capannone e poi li usavano per l'anno dopo.
ARNALDA: A Carnevale, a pranzo, si faceva da mangiare qualche cosa de bono.
MICHELINA: Da noi, in provincia di Matera, quando era la vigilia di Carnevale si faceva la pasta fatta in casa. Se ne faceva un pò di più per le galline. Ogni paese è una tradizione!
SANTINA: Noi facevamo i castagnoli e le cresciole. Li facevo anch'io per tutta la famiglia.
MICHELINA: Si ballava e si festeggiava, si faceva la tarantella.
ARNALDA: Mamma diceva che il giorno dopo Carnevale c'erano le Ceneri.
ANGELA: La sera di carnevale si andava alla Messa perchè il giorno dopo era le Ceneri.
DINA: Il giorno dopo si mangiava de magro!
ANGELA: Quand'era mezza Quaresima c'era qualcuno che ballava.
DINA: A volte andavamo a ballare con tutti i figli, da piccoli li avevo mascherati uno da Zorro e uno da sceriffo.
AURORA: Io accompagnavo a mia figlia a ballare quando aveva quattordici anni.
ANGELA: Mia figlia si mascherava in c asa e usava i vestiti vecchi o quelli dei grandi.
MICHELINA: Io non li mascheravo perchè era morto mio marito, però andavano dai parenti per vedere il corteo dei carri.
LUCIANA: I vestiti di Carnevale per me li facevo con i vestiti vecchi e con quelli nuovi, li mischiavo insieme.
DINA: Perchè i soldi non ce n'era!
STELLA: Il mio fidanzato non voileva che mi mascheravo. Io non mi sono mai mascherata, ho mascherato i miei figli.
UMBERTO: La maschera mia era la più bella, avevo tre-quattro anni, ero vestito da Perrot, bianco e nero. Mi hanno portato dal fotografo e dopo tre-quattro gioorni andai a prendere le foto. A casa mia c'era chi faceva i castagnoli, chi le tagliatelle.
DINA: C'e una specie delle cresciole più piccoline. Io quelle non le ho fatte mai, ho fatto le castagnole, le cresciole e basta.
ANGELA: Era le Baldine! Se faceva come la polenta, ci si metteva lo strutto, gli ovi.
AURORA: Quando ancora era liquido si passava in padella.
ANGELA: Erano come le cresciole, più morbide e più erte (ndr. spesse).

...continua...

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