lunedì 23 settembre 2013

I Rifiuti rifiutati della "Terra dei Fuochi".

Ho detto la terra dei fuochi, no la terra per i cuochi... intesa come genitrice dei suoi genuini prodotti ... 'na volta!  

No, se qualcuno pensa che stia parlando dei rifiuti di casa nostra può interrompere la lettura qui. Di Senigallia, non si parla. Non ci sono argomenti. O meglio ci sono, se ne potrebbe parlare, ma visto che le risposte si conoscono a prescindere da quello che uno può dire o scrivere, preferisco, simile ad un guardone, osservare ciò che fanno gli altri.
L'Italia, credo che in molti ce ne siamo accorti, è il produttore principale, se non mondiale, sicuramente europeo, a livello di "Problemi". Ed è questa variegata produzione che ci salva da buona parte di possibili contestazioni, che altrimenti avremmo giornalmente e contemporaneamente in tantissime piazze del paese, con le immaginabili conseguenze.
Invece per un problema che nasce e che la gente contesta, c'è n'è subito un altro, più o meno eclatante che prende il suo posto e mette la sordina su quello precedente. Come ?  Occupando i titoli dei giornali, dei TG ed in cui il politucolo di turno può sciorinare la sua critica su quanto detto dal suo collega della corrente opposta due istanti prima. magari suggerire la sua proposta, specificando comunque a guisa di paracadute, come essa sia sempre legata a decisioni non sue.

Ed allora si alternano sovrapponendosi ed annullandosi problemi quali l' IMU si o no? L' IVA si, no, forse? "B" in galera o ai servizi sociali ? La TAV avanti piano quasi indietro ? Si vede il Lumicino si o no ? La caduta del Governo ci sarà oppure no? Il PDL ha le doglie, sta nascendo Forza Italia. E per par condition non possiamo non ricordare che ci sarànno le Primarie ed un Congresso del PD : ed allora quale sarà la data? E l'Italia è ancora sovrana rispetto alle imposizioni dell'EU ? Della stuazione dell'ILVA di Taranto (anche se interessa da quel che si intravede fin ad oggi, purtroppo, solo a chi ci lavora!) ne vogliamo parlare, anche se nulla si fa, si guardi bene, oltre questo! Anche il Papa, da lodare i suoi pensieri, ci mette del suo ! Intanto i 35 saggi, (loro sono saggi, siamo noi che li manteniamo che siamo dei cretini!) si riuniscono in un "4 stelle" per studiare come risolvere sta crisi, accelerando la "fine" e non certo della crisi; il conto? prego, come sempre a Pantalone ! Poi ci sono i fatti di cronaca nera, quelli rosa, le alluvioni, temporali, gente che va, o meglio che ritorna a vacanze terminate (sempre espressi con numeri a sei zeri!), e non ci facciamo neppure scappare magari qualche fatterello che avviene all'estero, dandogli quel giusto risalto che, giusto o meno,  necessita al momento per l'intensificare della notizia fumogena.
L'area della terra dei Fuochi

Non soffermandocisi più di tanto, si è parlato,  giorni or sono, anche dei rifiuti della Terra dei Fuochi, del termovalorizzatore che ivi dovrebbe sorgere, delle manifestazione dei cittadini che invece non lo vogliono, dei depositi di  sei milioni (si parlava nel lontano 2007) di ecoballe giacenti a Taverna del Re e che inesorabilmente si stanno spaccando, con l'inevitabile perdita di percolato e proprio come con una toccata e fuga, si è rivelato come la zona sia inquinata non solo sopra la superfice, ma anche nel sottosuolo, dove la Camorra, a sotterrato per anni i rifiuti nocivi e non solo locali (almeno si dice!!). Si parla di una superfice di oltre 20 km quadrati le cui colture agricole rappresentavano la bontà e la genuinità dei prodotti agricoli che la terra offriva: Frutta e verdura di primo ordine, che i grandi chef consigliavano e mettevano, ma non solo loro, nei piatti. Io ho scritto "rappresentavano", ma molti operatori agricoli negano e continuano a considerare sia i frutti che le verdure prodotte, come ancora le migliori che il "mercato" possa offrire. 
Lo Stato, come sempre in questi casi, non si schiera, dice di controllare, indagare, prelevare, analizzare creando matriosche che a fine indagine relazioneranno a chi di dovere preposto a trasmetterlo più in alto, dove del doman non v'è certezza, per cui tali incartamenti vengono accuratamente posti in cassetti  però senza chiave. Ed è lì che restano, sperando che gli spifferi del palazzo faccia volare, durante qualche controllo, alcune delle pagine. 

Se ne è parlato, dicevo, ma poi il giorno dopo tutto era stato superato, offuscato, da altre notizie che colpivano l'attenzione della gente. 
Mi permetto allora di riprendere il discorso perdutosi dietro ai fumogeni, dicendo che quei stimati 20 km quadrati, potrebbero anche essere bonificati, ma comunque non prima di una ventina di anni.
Ed allora, siamo in Italia!!, campa cavallo che l'erba cresce, ma nelle praterie americane, non certo in quelle dove la Camorra l'ha sempre fatta e continua a farla da padrone. Ecco che allora mi si è accesa una lampadina... alogena ben s'intende.
Le balle della Taverna del Re

Ma devo fare un passo indietro con una dovuta precisazione.

La mia è solo un'idea, aggiungerei dal sapore provocatorio, non logicamente scientifica, ma che potrebbe essere solo una formula buttata lì, ma che potrebbe essere ripresa da chi ne capisce più di me (cosa non difficile!), senza essere però di parte ecologicamente e naturalisticamente parlando. Perchè dico questo, perchè spesso all'occhio dell'opinione pubblica sembra che il carbone non lo voglia nessuno,  del nucleare neppure parlarne, degli inceneritori nemmeno, l’eolico snatura il paesaggio, il fotovoltaico ruba la terra all'agricoltura. Concordo e sottoscrivo molti di questi pensieri! 
Però, perchè c'è un però !, qui siamo a Giugliano, una realtà distante anni luce da quella che è il resto d'Italia. 

La gente, qui, non è che non vuole l'inceneritore così perchè un mattino si è alzata ed  ha deciso di non volerlo, ma non lo vuole perchè quei milioni di balle di cui parlavo sopra e che dovrebbero essere smaltite in questo, si dicono contengano di tutto e di più, quindi bruciarle sarebbe oltremodo pericoloso per la salute dei cittadini.

Allora, anche in considerazione che  il recente decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011 (in vigore dal 29 marzo 2011) ha introdotto restrittivi vincoli per gli impianti fotovoltaici a terra su terreni agricoli e che altrettanto pericolosa per la salute sarebbe la comercializzazione dei prodotti agricoli di queste terre contaminati dalle acque del sottosuolo e dalle discariche interrate, suggerirei questa soluzione:
- Dichiarerei questi 20 kmq. di terreno (o anche più, sarà da accertare!) non più agricoli, ne tantomeno edificabili.
- Destinerei l'uso di questi terreni, esclusivamente ad uso di impianto di pannelli fotovoltaici.
- Lasciando logicamente, abitazioni, realtà produttive, strade, alberi, senza nulla togliere alle realtà cittadine.
- Lo Stato se ne dovrebbe far carico a livello di spesa.
- Il controllo dovrebbe essere affidato al èproprietario del lotto, unitamente ad un ufficiale dei Carabinieri o della Guardia di Finanza. Fuori, personaggi politici di qualsiasi tipo e rango!
- Gli utili serviranno allo Stato, una volta rientrato delle spese, a pagare mensilmente i proprietari del mancato
 guadagno, facendoli però impegnare nei lavori di manutenzione come personale (unitamente ai tecnici) per la bonifica dei terreni.
- Dal momento che ritengo che gli utili derivanti da questo servizio dovrebbero essere notevoli, quelli che avanzeranno dovranno essere destinati esclusivamente all'operazione di bonifica.
- Dopo 20/25 anni o quello che sarà, ad operazione di bonifica avvenuta, i terreni potranno ritornare ai loro proprietari, riportandoli (obbligatoriamente) al loro primario utilizzo, logicamente con il rismontaggio dei pannelli.
Pannelli fotovoltaici

Lo so, l'impatto di 20 kmq di specchio, non sarà bello a vedersi, ma non sarebbe neppure bello osservare bambini, o comunque esseri umani, soffrire negli ospedali colpiti dal cancro. Come scellerato sarebbe solamente affermare che i terreni sono inquinati, le falde acquifere ugualmente e magari far finta di dare inizialmente un finanziamento con la destra, ritirandolo con la sinistra e lasciando poi che il tutto, italianicamente, finisca nel dimenticatoio.
Non certo per la Camorra, che ringrazierebbe e continuerebbe a fare il lavoro che ha fin qui spudoratamente svolto. Tra questo la sorveglianza che i prodotti agricoli continueranno ad essere venduti, magari a multinazionali estere dell'alimentare, che provvederanno alla commercializzazione dopo avergli fatto fare il giro di mezzo mondo. Ai voglia a dire di controllore le etichette! Si diceva che sia il $ che l' € erano monete e banconote a prova di falsificazione, ed invece! E se falsificano quelli, falsificano quadri che l'esperto più esperto rimane in imbarazzo, non volete che non sappiano falsificare un'etichetta? Ma intanto vige la legge, occhio non vede cuore non duole.
Ma questo detto deve valere per tutto, anche per il non prendere un'iniziativa che potrebbe, sicuramente, scontentare qualcuno, ma salvare tantissime vite umane.

Ed in questo caso la colpa del "Non Fare", non sarebbe solo della Camorra, ma sarebbe "anche" della Camorra.

Franco Giannini





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